Nella capitale del Qatar, che ospiterà i Mondiali di calcio 2022, tra tradizione e avanguardia. Dai musei di cultura araba ai mall stile Las Vegas, alle escursioni nel deserto

Doha, capitale esotica e contemporanea del Qatar, è un piccolo emirato sul Golfo Persico fatto di sabbia e deserti. Una città nata al confine del deserto e affacciata su un’incantevole baia a forma di mezzaluna, che affascina con il suo piacevole mix tra consuetudine e modernità.

Su un lato della baia si incontra il colorato e animato Souq Waqif, versione smagliante della street life araba. Il mercato delle spezie, dei profumi, dell’oro (la parte più curiosa è quella dedicata ai falchi, e al loro ospedale, così come le vicine scuderie con i cavalli arabi), con i vicoli che al tramonto si riempiono di tavolini, per cene sotto le stelle: sublime il Parisa, raffinato ristorante persiano con musica dal vivo.

Sul versante opposto si ammira invece il futuristico skyline dei nuovi grattacieli, alcuni firmati da archistar come Jean Nouvel, Zaha Hadid e Ming Pei, dalle forme sinuose e originali. Ancora più affascinanti di notte, quando luci colorate li illuminano in maniera particolarmente suggestiva. Da non lasciarsi sfuggire una cena a 300 metri d’altezza al ristorante Flying Carpet di The Torch, l’edificio più alto del Qatar. La vista è da urlo.

Sul lungomare l’immancabile Corniche, lunga sette chilometri e costeggiata da bar e locali alla moda, come il Mourjan Restaurant con eccellenti piatti libanesi, e angoli verdi. Consigliabile un giro a bordo del tradizionale dhow qatariota in legno per abbracciare con lo sguardo la città.

Gli amanti dello shopping possono avventurarsi nei numerosi mall duty free o perdersi nel villaggio in stile Las Vegas costruito a immagine di Venezia. I musei che si possono visitare sono lo splendido Mathaf -Arab Museum of Modern Art, il più grande della penisola dedicato all’arte araba moderna e contemporanea, il ricco Museum of Islamic Art (Mia) progettato dall’architetto I.M. Pei (già autore della Piramide del Louvre) che ripercorre 14 secoli di arte islamica attraverso manoscritti, ceramiche, tessuti, con all’interno l’esclusivo ristorante di Alain Ducasse, disegnato da Philippe Starck, e le numerose gallerie d’arte e fotografia del vivace Katara Cultural Village.

Più avanti si raggiunge The Pearl Qatar, insediamento costruito su isole artificiali, dove boutique, bar e ristoranti hanno nomi occidentali, e l’atmosfera è quasi italiana. Non da ultimi i due singolari interventi site-specific dell’americano Richard Serra: 7 (numero sacro all’Islam), denominazione da lui scelta per un pilastro composto da altrettante lastre in bronzo nel parco del Mia, e East-West/West-East, ovvero quattro monoliti ‘sentinelle’ d’acciaio nella riserva naturale di Brouq, in pieno deserto. Alti più di 14 metri, compaiono improvvisamente all’interno di un canyon di roccia e gesso dove l’unico suono è quello del vento. Elegante, moderno, situato in posizione centrale nel distretto commerciale West Bay Intercontinental Doha The City, hotel 5 stelle, offre sistemazioni moderne, un centro fitness top e una piscina scoperta sul tetto.

Fuori dalla città il resto del Qatar: il deserto alterna le desolanti distese di pietra alle sinuose dune che cambiano colore passando dalle sfumature di bianco all’oro. La sabbia lambisce il mare del Golfo in posti incantevoli come Khor Al Adaid nel sud-est del Paese (a 60 km da Doha), raggiungibile solo in fuoristrada. Conosciuto anche come Inland Sea, al confine con l’Arabia Saudita, è uno dei pochi posti al mondo dove il deserto scende direttamente sul mare. Qui è possibile pranzare o soggiornare presso il campo tendato Regency Sealine.