

Estate 2025: 5 viaggi da fare secondo la redazione di Icon
Dalla spiritualità giapponese al silenzio della Patagonia, passando per la Grecia più intima e la Norvegia che sembra design naturale. Perché viaggiare, oggi, significa scegliere una narrazione.
C’è chi in estate cerca la folla dei festival e chi, invece, la bellezza del silenzio. Chi vuole camminare, chi perdersi, chi scoprire qualcosa di nuovo su se stesso. Noi della redazione di Icon abbiamo messo insieme cinque viaggi che parlano linguaggi diversi, ma hanno un comune denominatore: l’esperienza autentica, lontana dai cliché e dalle rotte più battute. Ecco dove (e perché) partire.
1. Giappone – Il cammino interiore da Kyoto al Koyasan
Impossibile stancarsi del Giappone. Ma stavolta, niente Tokyo. Si parte da Kyoto, dove ogni mattina sa di incenso e tatami, tra templi nascosti, rituali lenti e angoli che sembrano dipinti. Poi si sale verso Koyasan, il cuore spirituale del buddhismo Shingon. Qui, in un monastero sperduto tra i cedri, si dorme su futon sottili e si cena in silenzio con i monaci.
La tappa finale? Il Kumano Kodo, cammino sacro tra montagne, nebbie e sorgenti termali. Non è solo un viaggio geografico, è un modo per “fare spazio dentro”, camminando nel verde e nei pensieri. Ideale per chi vuole portare a casa qualcosa di più profondo di una foto ricordo.

2. Marocco – Marrakech e il lusso ruvido dell’Agafay
Marrakech ha smesso di essere solo una città e si è fatta esperienza sensoriale. Dal dedalo della medina ai rooftop minimalisti di nuovi riad progettati da architetti francesi, qui ogni dettaglio è curato e pieno di contrasti. Ma il vero viaggio comincia quando lasci alle spalle il caos e ti inoltri nell’Agafay Desert. Niente dune rosse, ma paesaggi pietrosi e luce tagliente. Si dorme in lodge dal design scarno ed elegante, si cena sotto le stelle e si ascolta il rumore del nulla. Un Marocco nuovo, dove l’artigianato incontra la contemporaneità e dove il lusso si misura in metri di silenzio.

3. Norvegia – Road trip tra fiordi, rifugi e architettura emozionale
La Norvegia d’estate è un esperimento riuscito di equilibrio tra uomo e paesaggio. Dall’aeroporto di Bergen parte un viaggio che è quasi cinematografico: strade che serpeggiano tra montagne verticali, cascate improvvise, luce che non muore mai.
Ma qui, oltre alla natura, colpisce l’integrazione con l’architettura. I rifugi progettati da studi come Snøhetta sembrano cresciuti nel muschio, perfetti, silenziosi, invisibili. Ogni sosta è un gesto: un caffè caldo davanti a un ghiacciaio, una passeggiata in solitaria, una notte in una casa di legno sospesa sul vuoto. Un’esperienza estetica, ma anche profondamente personale.
4. Grecia – Le isole segrete per chi cerca l’essenziale
La Grecia dell’estate 2025 non è quella delle feste notturne e dei beach club. O almeno, non solo. Serifos, Sifnos, Folegandros: nomi che sanno di poesia e silenzio. Isole ancora poco contaminate, dove il tempo sembra rallentare e ogni giornata ha il ritmo di un film di Angelopoulos.
Ci si sveglia presto, si cammina tra sentieri a picco sul mare, si mangia in taverne senza menu, si legge sotto ulivi che profumano di salsedine. Il lusso, qui, è poter essere invisibili, perdersi nella luce bianca del Mediterraneo e dimenticare la connessione (tranne con sé stessi).

5. Argentina – La Patagonia d’inverno per chi cerca l’altrove
Mentre qui è estate, in Argentina l’inverno regala uno dei viaggi più potenti dell’anno. Si parte da Buenos Aires, città sospesa tra tango, librerie e malinconia elegante. Poi si vola giù, verso la Patagonia, dove tutto si fa raro, immenso, crudo.
Cammini tra rocce e ghiacciai, dormi in ranch dispersi, ascolti il vento che sembra raccontarti storie. Niente wifi, zero notifiche. Solo la natura nella sua forma più vasta, e tu in mezzo, finalmente piccolo. È un viaggio lungo, certo. Ma torni diverso, più vuoto e più pieno insieme.
