Non solo auto: Cupra ridisegna il legame tra uomo e tecnologia

Non solo auto: Cupra ridisegna il legame tra uomo e tecnologia

di Alessandro Pasi

Il brand di Barcellona si poggia su tre pilastri fondamentali: stile, performance e tecnologia. Il primo lo ha messo in mostra alla Design Week. Ce lo racconta il chief designer.

Non è stato semplice, ma alla fine chi, in azienda, voleva lasciare un segno importante alla Milano Design Week ha vinto la partita. La Cupra Capsule – con annesse e coordinate installazioni – ha attirato, stupefatto e al tempo stesso indicato come sarà il futuro del marchio pensato a Barcellona. Ha detto infatti a Icon Jorge Díez, Head of design di Cupra e Chief design officer: «A Milano non volevamo esporre un’automobile, qualcosa di completamente estraneo all’essere umano. Volevamo proporre qualcosa che esprimesse una forte relazione tra uomo e macchina. Come se la macchina potesse imparare da te e, viceversa, tu potessi imparare da lei. L’illuminazione particolare e questa voce che ti parla e ti invita a entrare in auto e a guidare, ebbene, le due cose creano un’esperienza emotiva, nuova e straordinaria. Quella che dovresti provare quando guidi un’auto: non più una macchina, ma quasi un essere vivente». La risposta del pubblico è stata importante, Cupra ha calcolato 80mila visite in quella settimana.


Jorge Díez, Head of design di Cupra e Chief design officer.

«Sì, l’affluenza è stata straordinaria», ribadisce Pierantonio Vianello, direttore di Cupra in Italia. E aggiunge: «Ci abbiamo creduto, abbiamo voluto portare un’esperienza nel segno della contemporaneità. Nel segno della nostra filosofia: quello che facciamo deve essere innovativo, accessibile, affidabile. Poi, certo va industrializzato, ma la Capsule anticipa una visione di futuro da cui trarranno ispirazione le prossime Cupra». Come vedete dalle immagini, nella Cupra Capsule il volante, benché di tipo aerodinamico, è sempre presente, perché la guida autonoma appare confinata in un mondo non vicino. «Vero», dice Jorge Díez, «la guida, il piacere di guidare, è uno dei punti chiave di Cupra. Certo se c’è un ingorgo, puoi sempre usare la guida. parzialmente autonoma, ma per noi è davvero rilevante questa connessione con la tecnologia che dà ancora il potere di guidare dove vuoi e sentire la forza dell’auto». Il prossimo passo sarà la produzione di serie, lo sviluppo di quello che Cupra Capsule esibisce nella vita quotidiana. «Il prossimo passo?


Interno della Cupra Capsule, con il volante di tipo aeronautico.

Non posso dirlo», si schermisce Vianello. «Ma sulla Raval già si vedono elementi materiali nella direzione di cui dicevamo. Il 3D printing non è un esercizio. Poi certo nuove evoluzioni su prodotti esistenti. Stiamo spogliando la macchina, facciamo emergere elementi strutturali appaganti, attraverso espressioni di design, anche da altri settori. In Cupra siamo contemporanei, interpretiamo, esprimiamo il momento storico. Tutto ciò che è design ci deve rendere felici. Pensate a Dyson, ha reso cool l’aspirapolvere di casa». Per quanto riguarda i tratti distintivi, in Cupra il rame è stato centrale. Qui per la prima volta il logo si illumina anche di altri colori. «Come mai?», si stupisce quasi Jorge Díez. «Ma tutto evolve. Per esempio, qui nelle ruote i dettagli hanno il rame come colore, ma al centro della consolle ecco un logo in cristallo che cambia colore, quasi incapsulato. Con l’elettrica abbiamo poi da sviluppare un’estetica digitale che può fornire qualcosa di molto nuovo».