Moto, Bmw R 12 nine T: che la forza del boxer sia sempre con noi

Moto, Bmw R 12 nine T: che la forza del boxer sia sempre con noi

di Alessandro Pasi

Alla guida della nuova versione della cruiser tedesca. Grande qualità costruttiva, motore generoso, ciclistica impeccabile. Solo per lupi solitari

Il mondo dei motociclisti è molto, ma molto variegato. Ed esigente. Per tanti la fedeltà allo stemma è un dogma, passare ad altro marchio un tradimento inaccettabile. Anche a costo di rinunce. Non è infatti accidentale che, analogamente a quanto accade tra le quattroruote, i marchi delle due ruote stiano sempre più allargando la gamma, in alto e in basso, per riuscire ad attirare e trattenere nel tempo i clienti che dopo un po’ vogliono cambiare modello.

Bmw è, da questo punto di vista, paradigmatica: la sua gamma va dalla piccola 301, dedicata ai neopatentati, fino alla esagerata cruiser r18, di 1.800 cc, passando per supersportive, turistiche e le GS con quella top della serie arrivata a cubare 1.300 cc e prezzi di conseguenza.

Bmw R 12 nine T
La Bmw monta il classico motore boxer a due cilindri, nella versione raffreddata ad aria e non a liquido come sulle BMW GS. Per boxer si intende un motore a cilindri contrapposti, con le teste di biella montate su un proprio supporto. Il vantaggio è il bilanciamento perfetto e un baricentro più basso. È più costoso da costruire della soluzione con i cilindri in linea.

In mezzo c’è anche e per fortuna spazio per un po’ di heritage, ovvero per moto facili da portare, non troppo tecnologiche, ma ben dotate in fatto di powertrain, grazie al robusto due cilindri boxer raffreddato ad aria (e olio, per la verità) che da sempre è sinonimo di Bmw, l’ha fatta nascere ed è rimasto sempre nel cuore dei puristi. Nonostante sia circondato da mono, bicilindrici fronte marcia, quattro cilindri supersportivi e sei cilindri turistici.

La serie R nine punta proprio a questo obiettivo: intercettare motociclisti che vogliono una dose sensata di digitalizzazione, un look che ricordi con una quota robusta di elementi nostalgici le moto degli anni ruggenti (Sessanta e Settanta) ma che, se guidate con disinvoltura, non facciano sfigurare quanto a prestazioni. Per capire il mix tecnologia-nostalgia, basta guardare la moto in piega: forcellone e sospensione posteriore con precarico regolabile consentono angoli importanti, dischi sovradimensionati frenate eccellenti; ma serbatoio, fanale e codino sono disegnati come se la moto uscisse dal passato delle corse di 50 anni fa.

Bmw R 12 nine T
La parte a sinistra del manubrio raccoglie i tasti per le operazioni fondamentali di segnalazione: quello rosso con trombetta è il clacson, potente, all’inizio si suona sempre un po’ troppo. La rotella solidale al manubrio, collocata tra la manopola e il blocchetto dei comandi, serve a richiamare le varie schermate, da quelle più ricche di informazioni a quelle più sintetiche, come la Ride che visualizza grande la velocità. Tra gli optional si possono avere le immancabili manopole riscaldate, un must per le Bmw, e il quickshifter, ovvero il comando del cambio elettronico, che consente innesti più rapidi, senza necessità di usare la frizione, sia in salita che in scalata di marcia. Le sospensioni sono tarate più su un assetto rigido che morbido, più vicino al carattere di questa moto. L’altezza della sella è a 795 mm, adatta anche alle taglie medie.

Scorriamo rapidamente le caratteristiche tecniche: il boxer cuba 1.170 centimetri cubici sviluppa 110 CV a 7.250 giri e 116 Nm di coppia. La velocità massima dichiarata è di 215 km/h, fin troppa in una moto che non ha praticamente protezioni aerodinamiche. La sella è bassa, i piedi poggiano bene per terra, il baricentro è perfetto. Per avviare il motore la chiave non va inserita, basta tenerla in tasca, come nelle automobili. L’importante è ricordarsi di metterla in una tasca ben chiusa: a qualcuno è già successo di perderla per strada, ci raccomandano in Bmw.

Il motore romba sordo, ma fa capire subito che è pronto a regalare i giusti brividi. Il settaggio scorre da Road a Dynamic: il primo buono per la città e per andare a passo di vacca; il secondo, quando si è da soli e ci si vuole impegnare un poco alla guida.

Bmw R 12 nine T
Bmw R 12 nine T

Quello che sicuramente è hi-tech è la strumentino rettangolare digitale: sarà meno bello dei classici strumenti circolari, ma ha il pregio di visualizzare bene e subito i dati fondamentali quando si viaggia, compreso il sempre utile indicatore di marcia, molto preciso: quando si accende la luce verde Neutral si è sicuri di essere in folle. E in due? Per la sella si può optare per quella senza codino, anche se il comfort per il passeggero è un po’ limitato.