

MotoGP: 5 ragioni per non perdertela (merito dei tanti top rider)
Il Mondiale si preannuncia avvincente come non capitava da un pezzo: 22 talenti per 22 weekend (record)
Comincerà il 2 marzo (con venerdì 28 febbraio le prove libere e sabato 1° marzo le qualifiche e la sprint race) il Campionato dei prototipi. La classe regina promette grande spettacolo grazie alle 22 tappe in programma (mai così tante, regaleranno agli appassionati 44 gare tra sprint e Gran Premi), distribuite in 18 Paesi nei 5 continenti.
Immancabili i GP in Italia (il Mugello sarà posticipato di tre weekend, dall’appuntamento tradizionale di fine maggio/inizio giugno a quello del 20-22 giugno), mentre Misano ospiterà il Motomondiale a metà settembre (12-14). Tra le novità, il debutto in Thailandia (a Buriram, il sud-est asiatico dà il via dopo 25 anni), il rientro della Repubblica Ceca (a Brno) e l’entrata in calendario dell’Ungheria (a Balatonfőkajár). A rendere questa stagione unica saranno soprattutto i piloti, tra passaggi di squadra sorprendenti, nuovi arrivi e grandi certezze. Che poi sono i 5 motivi del titolo.
La fame di Márquez
Tra infortuni drammatici e Honda scarsissime, il digiuno del “Marcziano” (32 anni il 17 febbraio) dura da troppo tempo. Dopo la splendida esperienza della scorsa stagione nel Team Gresini (all’esordio su una Ducati, per di più datata 2023, si è piazzato terzo in graduatoria generale, risultato incredibile), il catalano darà l’anima per conquistare il nono titolo. Migliore scuderia del fiammante Ducati Lenovo Team non esiste e la scritta Todo al rojo (“Tutto in rosso”) sul retro della sua tuta manifesta la sua felicità. Non vediamo l’ora di ammirarlo mentre piega contro ogni legge della fisica.

Il riscatto di Bagnaia
Con un po’ di amaro in bocca per il secondo posto del 2024, i 10 punti di distacco da Martín di sicuro bruciano ancora, il 28enne rider torinese fa leva sui suoi nervi saldissimi – resta lucido anche quando cade – e punta al terzo Mondiale. Esempio di correttezza e onestà, “Nuvola rossa” anche in questa stagione è tra i favoriti in griglia. Il peggiore avversario se lo ritrova nel Ducati Lenovo Team, ma non lo teme. Perché sa di possedere un talento enorme e perché la Desmosedici per lui non ha più segreti: è il migliore pilota della storia della Ducati, il cv non mente.

L’azzardo di Martín
Nonostante il numero 1 sul cupolino, il 27enne madrileno si presenterà da outsider (ma salterà il primo weekend di gare a causa di alcune fratture riportate in allenamento nei giorni scorsi): è sceso dalla Ducati con cui ha vinto (nel Prima Pramac Racing Team, scuderia satellite, quest’anno della Yamaha) per salire sul prototipo Made in Noale. Sembra un rischio ma lui, probabilmente, forte di essere il campione in carica, l’ha calcolato. “Martinator” (crasi del cognome e Terminator, il cyborg macchina da guerra) in sella alla RSV4 sfiderà sé stesso prima di tutti, cronometro incluso, in una scuderia nuova di zecca: dividerà il box dell’Aprilia Racing con un altro ex ducatista, Marco Bezzecchi (26 anni).

La carica degli italiani
Su 22 piloti in griglia, 6 porteranno il tricolore (per quantità li supereranno solo gli spagnoli, 9). Oltre a Bagnaia e Bezzecchi, sfrecceranno Enea Bastianini (27 anni, Red Bull KTM Tech3), il classe 1994 Franco Morbidelli, approdato al Pertamina Enduro VR46 Racing Team di Valentino Rossi insieme a Fabio Di Giannantonio (sulle loro Ducati non mancheranno i simboli del “Dottore”, il mitico 46, il sole e la luna, mossa furbissima di marketing), e Luca Marini (27enne fratello di Rossi, Honda HRC). Se non hanno stoffa da vendere loro: 5 Mondiali nella bacheca comune valgono un tesoro.

L’esuberanza dei debuttanti
C’è un campionato nel Campionato: quello per diventare “Rookie of the year”. I rivali sono tre e potrebbero salire subito sul podio. Fermín Aldeguer, murciano, 19 anni e già uno stile inconfondibile, sostituirà Márquez nel Gresini Racing MotoGP (dove troverà il fratello di Marc, Alex). Il giapponese 24enne Ai Ogura (Trackhouse MotoGP Team), vincitore della Moto2 nel 2024 (nessun iridato aveva corso nell’Asia Talent Cup), spicca per solidità, mentre il brillante Somkiat Chantra (LCR Honda, 26 anni) entrerà nella storia come primo thailandese a correre nella classe regina (e debutterà in casa).
