Porsche celebra Butzi con una 911 esclusiva e restauri da capolavoro
Soltanto 90 esemplari per la Porsche 911 dedicata al nipote del fondatore. E premi per le Porsche tornate a una seconda giovinezza. Tutte col motore boxer posteriore
Nell’anno in cui Ferdinand Alexander Porsche (detto Butzi), nipote del Ferdinand fondatore della casa automobilistica e progettista dell’iconica 911, avrebbe compiuto 90 anni (1935-2012), la Porsche ha deciso di rendergli omaggio con un nuovo gioiello in tiratura limitata, la 911 GT3 90 FA (dalle iniziali del suo nome), sviluppato dal programma Sonderwunsch e realizzato in collaborazione con il figlio più giovane del designer, Mark.
Ferdinand Alexander, che nel 1972 ha fondato lo studio di progettazione Porsche Design, portando il design Porsche nel mondo degli accessori di lusso, ha dunque ispirato la realizzazione della GT3, che non è e non vuole essere un esercizio nostalgico, né una celebrazione fine a se stessa, piuttosto una dichiarazione di continuità. Per pochi eletti. Tecnologia estrema e equilibrio di forme, senza eccessi. Proprio come avrebbe voluto Ferdinand, che concepiva l’automobile come un sistema armonico, dove ogni componente ha una ragione precisa per esistere.

Basata sulla 911 GT3 Touring, la versione 90 FA ha una verniciatura metallizzata esclusiva FA Green, ispirata al verde quercia utilizzato sulla storica ‘noveundici’ personale di Ferdinand. A completare il pacchetto estetico ci sono i cerchi Sport Classic neri satinati con mozzo autobloccante e stemma Porsche del 1963, oltre al badge ‘90 FA Porsche’ collocato sulla presa d’aria posteriore.
All’interno, l’omaggio prosegue con i sedili in pelle Club Brown Truffle e inserti in tessuto intrecciato che riprendono il motivo della giacca preferita da Ferdinand. Lo stesso materiale è applicato anche al vano portaoggetti e al pannello posteriore.

La Porsche 90 FA mantiene il motore boxer 4.0 a sei cilindri da 510 CV, abbinabile a cambio manuale o automatico. Con il PDK, si va da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi, mentre la velocità massima raggiunge i 313 km/h. La produzione è limitata a 90 unità, con una vettura riservata a Mark Porsche. “Sono certo che mio padre avrebbe apprezzato davvero questa 911 speciale”, ha commentato. E ha aggiunto: “Grazie a numerosi dettagli siamo riusciti a includere in questo emozionante progetto tutte le preferenze personali di mio padre. La vernice F.A. Greenmetallic realizzata appositamente per questo modello ricorda l’Oak Green Metallizzato della sua 911. Il tessuto F.A. Grid Weave utilizzato per i sedili richiama il motivo della sua giacca preferita”.
L’avvio della produzione è previsto per metà 2026 e ogni acquirente riceverà una consulenza dedicata per la personalizzazione. Il pacchetto comprende anche una borsa Weekender in pelle Truffle Brown e una versione speciale del Chronograph 1, con cassa in titanio e luminosità Super-LumiNova dall’effetto patinato, entrambi sviluppati per l’occasione. Il prezzo è per intenditori e collezionisti visto che si parte da 366.327 euro.
Dunque in casa Porsche è tempo di celebrazioni, in nome dell’heritage di un marchio mitico. Tra modelli iconici, maestria artigianale e sfide d’eccellenza, il 2025 si chiude con la vittoria di una straordinaria 912 al Concorso di Restauro Porsche Classic che, quest’anno, ha celebrato il 40° anniversario di Porsche Italia. Lo scorso 25 novembre, infatti, il Porsche Experience Center Franciacorta è stato il palcoscenico di una celebrazione che unisce tecnica ingegneristica a pura sensibilità artigianale. All’appuntamento che chiama appassionati e professionisti, in gara c’erano sei Centri Porsche e Centri Assistenza Porsche che hanno presentato i frutti di mesi (fino a un massimo di due anni) di meticolosa maestria dedicata al ripristino di modelli storici.

Ha vinto il Centro Porsche Roma, che ha saputo riportare all’antico splendore la 912 Targa del 1969 di colore Ossi Blau. Un’auto che appartiene alla stessa famiglia dal 1976 e che è arrivata fino a Capo Nord. Sul podio, la seconda posizione è andata alla 911 Targa America del 1973 in elegante Silber Metal, curata dal Centro Assistenza Porsche Padova Est. L’auto, concepita per il mercato statunitense, presenta una notevole differenza tecnica rispetto alla versione europea omologa dato che adotta un sistema di alimentazione a iniezione meccanica e non a carburatori.
Al terzo posto si è classificata la 911 2.0 S del 1969, Blut Orange. Un pezzo di grande valore ingegneristico: è stata la prima Porsche in assoluto a introdurre di serie l’iniezione meccanica. Il restauro è stato opera del Centro Assistenza Porsche Catania. Ha raccontato l’ad di Porsche Italia, Pietro Innocenti: “La retromania è un fenomeno che ha acquisito grande rilievo negli ultimi anni, il presente non ci convince e il futuro è incerto. Sono sempre più diffuse le reunion dei grandi gruppi musicali del passato, la moda nel second hand cresce a doppia cifra, si è tornati al vinile. È tempo delle cosiddette ‘Icons of cool’, da Steve McQueen a Janis Jopli, da Paul Newman a Robert Redford.

Porsche ne fa parte tanto che, dal 1948 a oggi, oltre il 70% delle vetture è ancora marciante sulle strade del mondo. Molte persone, quindi, stanno investendo per mantenere viva questa tradizione, ricordando che dopo 12-14 anni dalla produzione l’auto diventa heritage”. E continua: “Le Porsche heritage sono oltre 51mila, il 37% del totale parco circolante Porsche, che in Italia è di circa 140 mila vetture. Un numero cresciuto quasi del 50% negli ultimi cinque anni. Tutti i nostri centri assistenza hanno le competenze per assistere a queste vetture. Al momento in Italia ne abbiamo cinque ma ci saranno delle novità a riguardo”. Conclude il manager: “Oltre il 10% del nostro fatturato è fatto dal business dei ricambi e continua a crescere. Da noi c’è una costante ispirazione al passato per i modelli in serie limitata e adesso stiamo lavorando su una vettura che ricorda gli anni ’80. Il mondo classic, del resto, è anche un mondo di desideri speciali”. Il costo del restauro? Si va dai 60 ai 140 mila euro.