

Xiaomi SU7: alla scoperta della rivoluzionaria elettrica cinese
Abbiamo avuto l’opportunità di ammirare dal vivo la Xiaomi SU7: ecco tutto quello che c’è da sapere (e ci è piaciuto) della prima auto di sempre della Casa cinese
Il suo nome è SU7, è la prima auto di sempre realizzata da Xiaomi e ha subito conquistato critica e pubblico fin dal lancio uffficiale, avvenuto alla fine dello scorso anno.
Questa filante coupé a quattro porte del colosso tech cinese presenta tanti punti di forza da non sottovalutare: un design seducente e contenuti tecnici e tecnologici all’avanguardia. Il tutto a un prezzo sorprendente: in Cina i listini partono da 215.900 yuan, l’equivalente di poco più di 27.000 euro.
In attesa di vedere la Xiaomi SU7 anche in Italia, abbiamo avuto l’opportunità di ammirarla di persona nel luogo in cui nasce: la EV Factory nel Daxing district alle porte di Pechino. Scopriamola insieme nel dettaglio.

Fende l’aria
Bassa, filante, con un profilo slanciato e una coda corta impreziosita da uno spoiler a scomparsa e da fanali collegati: la Xiaomi SU7 seduce al primo sguardo.
Lunga 5 metri esatti, larga 1,96 metri, alta 1,46 metri e con un passo di tre metri, è una delle auto più aerodinamiche di sempre: il suo coefficiente Cd è di soli 0.195.
Nove i colori della carrozzeria tra cui scegliere: abbiamo due blu, due tonalità di grigio, un bianco, un nero e tre tinte più particolari (verde, viola e arancione).

Spazio alla tecnologia
Dentro la Xiaomi SU7 offre tanti centimetri a passeggeri e bagagli. Per questi ultimi sono previsti due vani: uno posteriore da 517 litri e uno anteriore, più piccolo, da 105 litri utile per riporre i cavi di ricarica.
L’abitacolo è costruito con cura: la plancia, realizzata con plastiche di qualità ben assemblate, è dominata da un grande touchscreen da 16,1”. Il cruscotto digitale è un po’ piccolo (7,1”) ma in alternativa si può sfruttare l’ampio head-up display che proietta informazioni sul parabrezza su una superficie di 56 pollici.
La SU7 fa parte a tutti gli effetti dell’ecosistema Xiaomi: oltre a sfruttare il sistema operativo HyperOS già presente sugli smartphone e i tablet del brand asiatico può essere connessa a oltre 1.000 dispositivi del marchio.

Prestazioni da supercar, autonomia da primato
La Xiaomi SU7 è disponibile a trazione posteriore (un motore, montato dietro, da 299 CV) o integrale. Quest’ultima, spinta da due propulsori in grado di generare una potenza complessiva di 673 CV, raggiunge una velocità massima di 265 km/h e accelera da 0 a 100 chilometri orari in soli 2,78 secondi.

Tre, invece, i “tagli” di batteria tra cui scegliere: ci sono due accumulatori LFP (litio-ferro-fosfato) da 73,6 o 94,3 kWh e una “pila” NMC (nickel-mangaese-cobalto) da 101 kWh.
Con quella più grande la Casa dichiara un’autonomia fino a 830 km. Va detto, però, che si tratta di dati relativi al ciclo cinese CLTC, meno severo del WLTP usato da noi.

Nasce grazie ai robot
Anche la fabbrica dove vede la luce la Xiaomi SU7 è rivoluzionaria come la vettura: abbiamo avuto modo di visitarla. Situata nel distretto di Daxing, nella zona sud di Pechino, occupa un’area totale di 718.000 metri quadrati e ospita anche un circuito per i test dinamici. Una pista lunga 2,5 km e progettata per velocità fino a 120 km/h che include diverse condizioni stradali.
Lo stabilimento ha un tasso di automazione complessivo del 91% (100% se si considera solo il reparto carrozzeria): dentro lavorano oltre 700 robot che si occupano anche del controllo qualità, con un livello di accuratezza del 99,9%. A pieno regime la EV Factory di Pechino può produrre 40 vetture ogni ora e ogni 76 secondi un nuovo modello esce dalla catena di montaggio.
Una velocità incredibile dovuta anche all’introduzione della pressofusione (normalmente utilizzata nell’industria automobilistica solo per i pezzi di piccole dimensioni e per la componentistica) per stampare direttamente la scocca. Senza dimenticare la nuova lega Titans Metal creata da Xiaomi e usata per la carrozzeria: include il 30% di alluminio riciclato.