Celebriamo il marchio di design torinese con alcuni dei suoi modelli più belli
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Cisitalia 202 – Il primo modello di fama mondiale il cui design porta la firma di Battista “Pinin” Farina, nato ne 1947 ed esposto dal 1951 al MOMA di New York quale esempio di “scultura mobile”. Linee morbide e gentili poste su una struttura contenuta, facevano di questa due posti un piccolo gioiello che inaugurava la ripresa produttiva del secondo dopoguerra. Sotto il cofano batteva un motore 4 cilindri da 1.000 cc e 55 cavalli. Il peso ridotto permetteva di raggiungere i 165 km/h.
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Ferrari 275 GTB – L’ultima Ferrari disegnata dal fondatore Battista Farina, detto Pinin. Potente, elegante e sensuale allo stesso tempo, uscita nel 1967, fu un capolavoro che univa il retaggio del passato a una visione progettuale votata al futuro. Il motore era un V12 da 3.200 cc, che nella versione più performante, la 275 GTB 4, poteva garantire fino a 300 cavalli di potenza.
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Ferrari 365 Daytona – Auto del 1968 il cui nome celebra la vittoria ottenuta nel ’67 dal Cavallino sul circuito di Daytona. Fu uno dei primissimi esemplari nati grazie agli studi effettuati in gallerie del vento che utilizzavano modelli in scala naturale, una tecnica rivoluzionaria per l’epoca. E infatti, oltre a un bell’equilibrio tra eleganza e sportività, la Daytona vantava un’aerodinamica tra le più sofisticate di quegli anni.
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Alfa Romeo Spider “Duetto” – Un modello che ha avuto un lungo successo nel mercato delle spider, dal 1966 fino al 1994. Con uno stile inconfondibile, retrò e marcatamente made in Italy, che si è rinnovato nel corso degli anni senza mai perdere la propria identità.
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Fiat 124 Sport Spider – Ecco un modello ancora molto apprezzato da collezionisti e amatori, soprattutto negli Stati Uniti, e che proprio dal 2016, a cinquant’anni di distanza dal debutto, rivedremo sulle strade in una versione aggiornata. Varie motorizzazioni, dal 1400 cc da 90 cavalli delle origini, ai 2.000 cc da 215 cavalli delle versioni da gara, sempre arricchite dalle linee stilistiche firmate Pininfarina, che contribuirono a garantire una carriera di successi durata dal 1966 al 1985.
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Ferrari Dino 206 – Icona del Cavallino prodotta nel 1968 dedicata a Dino Ferrari, figlio di Enzo, scomparso nel 1956 a soli 24 anni. A lui si deve la progettazione di un motore V6 da 2.000 cc utilizzato in vari modelli da competizione e negli esemplari stradali che gli sono stati dedicati, come appunto la 206. Il design curato da Pininfarina ha contribuito al grande successo di pubblico e vendite, soprattutto per il modello successivo, la Dino 246.
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Bmw Gran Lusso Coupé – Esemplare unico presentato nel 2013 al Concorso d’Eleganza di Villa D’Este. Si tratta di uno studio di stile affidato dalla casa tedesca a Pininfarina, decisamente ben riuscito. Mostra linee classiche, immediatamente riconducibili al marchio Bmw, ingentilite da un tocco di design tutto italiano, con contrasti di luce che creano movimenti delle forme e profondità. Gli interni sono caratterizzati dall’utilizzo di materiali raffinati, come il pregiato legno kauri, di provenienza neozelandese.
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Ferrari F12 Berlinetta –Quando uscì, nel 2012, si presentava come la vettura stradale più performante e potente mai realizzata a Maranello, grazie a un motore V12 aspirato da 6.262 cc e 740 cavalli di potenza, con un rapporto peso/potenza di appena 2 kg/cv. Ma anche il design, ovviamente firmato Pininfarina, ha contribuito a renderla una delle più belle auto degli ultimi anni. Non a caso si è aggiudicata nel 2014 il prestigioso premio Compasso d’Oro, dell’Associazione Design Industriale.
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Ferrari 458 Pininfarina Sergio – La Ferrari 458 è la base da cui si è partiti per realizzare questa barchetta futuristica, presentata al Salone di Ginevra nel 2013. Il nome è chiaramente un omaggio a Sergio Pininfarina, scomparso nel luglio del 2012. Monta un motore V8 da 4,5 litri e 570 cavalli. Molta cura è stata posta nello studio aerodinamico delle forme, tra i più avanzati. Non è previsto il tettuccio: il prototipo non ha nemmeno il parabrezza. Sono solo sei gli esemplari in circolazione.
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Ferrari Testarossa – Icona indiscussa della gamma Ferrari tra gli anni Ottanta e Novanta, questa berlinetta riscosse subito un gran successo al suo debutto, nel 1984, accompagnato anche da qualche critica per qualche eccesso in termini di opulenza. Sotto il cofano c’era un V12 da 4.942 cc e 390 cavalli di potenza.
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Maserati Granturismo – Il suo debutto è del 2007, al Salone di Ginevra. Una coupé muscolosa, con motore Ferrari V8 da 4.244 cc e 405 cavalli, contraddistinta da linee filanti e morbide, naturalmente firmate da Pininfarina. La velocità massima è di 285 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi.
Tra i più importanti nomi che hanno contribuito a portare all’apice la qualità stilistica italiana nel mondo c’è sicuramente ai primi posti Pininfarina, azienda che in oltre 85 anni di carriera ha realizzato innumerevoli gioielli di design automobilistico di qualità, progettando carrozzerie per Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Ferrari, Peugeot, Maserati. Purtroppo o per fortuna, come è successo per altre realtà made in Italy, anche la casa di Torino finirà presto per essere acquisita da una compagnia straniera, l’indiana Mahindra, che ha già messo in campo una proposta d’acquisto da 25 milioni di euro per acquisire nel 2016 buona parte delle azioni Pininfarina, più 110 milioni di euro come garanzia per consolidare i vari debiti. Un’operazione che assicurerebbe, secondo i vertici, un rafforzamento finanziario della società italiana e un ulteriore allargamento del business.
Rimane solo da attendere per scoprire quali saranno gli sviluppi e, soprattutto, se i valori e la tradizione stilistica rimarranno inalterati. Ma, mentre si gioca questa importante partita, abbiamo voluto fare un piccolo omaggio all’azienda torinese.
Ecco dunque quali sono secondo noi le undici più belle auto firmate da Pininfarina.