Anni di ricerche, innovazioni e ingredienti naturali. Ecco i principi attivi per i nuovi anti-age

Spesso il semplice idratante steso dopo la rasatura non basta: per quanto nutra la pelle in profondità, col tempo l’epidermide presenta un problema più profondo che deve essere risolto con un prodotto specifico. Scende così in campo l’anti-age. E quelli di ultima generazione non sono solo facili da usare ma seguono le ultime scoperte in fatto di tecnologia.

Quanto tecnologico? Nei nuovi anti-age il termine “tecnologia” è ambivalente: se da una parte è inteso come il cocktail di ingredienti naturali, come le vitamine – i semi di Chia, gli estratti di malva, il burro di karitè – che nutrono in profondità la pelle mantenendola giovane, dall’altra è il risultato di ricerche scientifiche decennali e dell’adattamento di materie specifiche di altri settori rielaborati per l’anti-aging. È il caso per esempio dell’Aerolite, il materiale più leggero esistente sulla Terra e costituito da aria, che in questo campo viene utilizzato per assorbire le sostanze oleose dell’epidermide così da rendere la pelle più tonica.

Come usarli. Generalmente non ci sono particolari contro indicazioni nella scelta del proprio anti-age, l’unica accortezza riguarda l’età: attorno ai trent’anni si preferisce infatti usare un prodotto più leggero rispetto a quella pensato per i cinquantenni. In crema, siero o in spray la scelta è poi molto personale e varia a secondo della comodità: la versione spray è più pratica in viaggio, crema e soprattutto siero hanno invece bisogno di più tempo per l’assorbimento e di un eventuale massaggio. Meglio dopo che si è arrivati a destinazione, per reidratare dopo un eccesso di aria condizionata.