

Intervista a Theo James, nuovo volto di una fragranza iconica
Abbiamo incontrato l’attore protagonista della nuova campagna pubblicitaria di Dolce&Gabbana Light Blue. Sull’isola di Capri ci ha raccontato la sua passione per il mare, per i ruoli complessi e gli abiti sartoriali
Quando entro nella stanza, ad incorniciare l’elegante figura di Theo James c’è il mare di Capri che si mescola con il blu del cielo. Guarda fuori dalla finestra alle sue spalle e mi dice: «Non ero mai stato a Capri prima di lavorare a questo progetto». Il progetto è la nuova campagna della fragranza Light Blue di Dolce&Gabbana, di cui l’attore britannico è protagonista insieme a Vittoria Ceretti. «È stata un’esperienza bellissima. Durante le riprese, ricordo che il sole stava calando e dovevamo fare l’ultima scena. Io e Vittoria ci siamo precipitati sul gommone. Non sapevamo se saremmo riusciti a fare quella ripresa. È stato allora che il sole si è insinuato tra i due faraglioni. Il momento perfetto. Siamo sulla barca, siamo estasiati per la giornata e alla fine ci buttiamo tutti in mare a nuotare. Abbiamo fatto davvero un ottimo lavoro», dice ridendo. Lo incontriamo proprio a Capri, location dello storico spot pubblicitario di Light Blue, in occasione del rilancio di questo grande classico della profumeria che, a 25 anni dalla sua nascita, continua ad essere uno dei profumi più venduti al mondo e che oggi diventa ancora più intenso.

«È una fragranza davvero iconica e la prima campagna è stata un successo. Racconta una parte dell’Italia, riassume l’iconografia di Capri, con il suo mare cristallino e il sole caldo. Light Blue mi fa pensare subito al mare. Girare la scena dell’immersione sott’acqua per la campagna è stato bellissimo. Ho sempre amato il mare, l’oceano. Adoro fare immersioni, l’ho fatto per molto tempo. In Grecia da ragazzo (James ha, infatti, origini greche da parte paterna, ndr), ma anche in Italia. Vicino all’Isola d’Elba e in Sicilia il mare è incredibile. Purtroppo però, negli ultimi venti, trent’anni ho visto il cambiamento, un declino dell’habitat marino. E questo mi rende molto triste, specialmente ora che ho dei figli. Perché so che quando mi immergerò insieme a loro, gli metterò la maschera, loro avranno una visione della vita sott’acqua molto diversa. Per questo, da due anni collaboro con Blue Marine Foundation, un’associazione benefica che si occupa di preservare gli ecosistemi marini. Sono attivi in tutto il mondo, e insieme a loro ho girato un film con Stephen Fry proprio per sensibilizzare sul tema della pesca intensiva nelle aree marine protette. È molto importante fare qualcosa».

A breve Theo James riprenderà le riprese per la seconda stagione della serie The Gentlemen creata da Guy Ritchie, che lo porteranno per tre settimane in Italia, sul lago Maggiore. Quando ha capito di voler diventare un attore? «Una volta all’università ho fatto uno spettacolo teatrale, un’opera di Patrick Marber intitolata Closer, e ho compreso davvero l’idea dello storytelling. Di come si possa avere un grande impatto sul pubblico. E ho pensato: “se potessi fare questo per vivere, sarebbe davvero gratificante”. Nel frattempo ho anche provato a fare il musicista e il filosofo, senza riuscirci [ride] (effettivamente ha una laurea in filosofia, ndr), ma ora sono molto felice di quello che faccio. Anche se mi piace cambiare perché mi annoio facilmente. Mi piace svolgere un lavoro in modo intenso per tre o quattro mesi e poi dedicarmi a qualcosa di completamente diverso».

Sono molto diversi, infatti, i ruoli che ha interpretato nella sua carriera, dall’aristocratico britannico protagonista di The Gentlemen al finanziere americano Cameron nella seconda stagione di The White Lotus, la serie firmata da Mike White, per il quale ha ricevuto una nomination agli Emmy Award. Come sceglie i suoi ruoli? «Innanzitutto leggendo la sceneggiatura. Mi piacciono i personaggi complessi, ma è fondamentale che ci sia una buona sceneggiatura alla base. E un bravo regista. Poi, trovo sempre interessanti i dilemmi morali. La nostra condizione umana ci porta ad aver bisogno del bianco e del nero, ma noi esistiamo nella zona grigia. Un personaggio che è semplicemente una brava persona non è interessante, una persona semplicemente cattiva non è interessante. Ma qualcuno che è entrambe le cose è più reale, più vero. Mi piacciono i personaggi che hanno una ricchezza, persone che hanno una posizione morale ma che poi vengono portate in un mondo diverso, magari più oscuro, persone che commettono errori. È una cosa molto umana».

In attesa di vedere come proseguirà l’oscuro percorso intrapreso dal suo personaggio Edward Horniman in The Gentlemen, sappiamo sicuramente che sfoggerà abiti impeccabili. Theo James, infatti, è un esperto quando si tratta di sartoria. «Il segreto di un completo perfetto è il tessuto. Deve essere della migliore qualità, perché ogni tessuto cade in un modo diverso e l’effetto è fondamentale. Poi, il taglio. Negli anni può cambiare, può essere più aderente o più ampio e confortevole, ma il perfetto completo sartoriale è quello che avvolge la figura senza costringere, e Dolce&Gabbana lo sa bene». Questo weekend, a Milano, in occasione della sfilata della collezione maschile PE 2026 del brand, l’attore indossava un meraviglioso abito scuro doppiopetto. «Come accade anche nel mio lavoro, un abito è capace di farti sentire sicuro di te, è un modo per raccontare sé stessi». La sua icona in fatto di stile? «Il mio bisnonno. Aveva un grande stile, sceglieva colori fantastici ed era un grande appassionato di orologi, dei meccanismi. Era sempre molto elegante, anche quando ha compiuto ottant’anni». La lezione più grande che ha imparato sul set? «La vita può cambiare da un momento all’altro. Quindi, quello che possiamo fare è vivere il momento in cui siamo. Alla fine della giornata, ciò che conta è la gioia di vivere, la famiglia, gli amici. Del resto ci saremo dimenticati».