Jet Lag: cos’è e 5 strategie scientifiche per sconfiggerlo al volo

Jet Lag: cos’è e 5 strategie scientifiche per sconfiggerlo al volo

di Gianmarco Tauriello

Dallo sleep hacking alla luce solare, ecco cosa funziona davvero (e cosa evitare) per tornare subito in forma dopo un lungo viaggio

Atterri a Tokyo alle otto del mattino, ma per il tuo corpo è ancora mezzanotte. Gli occhi si chiudono da soli, la mente è annebbiata e il sonno ti assale… proprio quando dovresti essere attivo. Il jet lag non è solo stanchezza: è una vera e propria disconnessione tra l’orologio biologico e l’ambiente esterno, un corto circuito temporale che può mettere a dura prova l’organismo. Una battaglia invisibile che, se non gestita, può rovinare giornate intere di lavoro o vacanza. Ma che cos’è esattamente il jet lag, e perché il nostro corpo fatica tanto ad adattarsi?

Che cosa è il Jet Lag

Il jet lag – o disritmia circadiana – è un disturbo temporaneo che colpisce chi attraversa rapidamente due o più fusi orari. Si manifesta con sintomi fisici e cognitivi, come insonnia, stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione, irritabilità, e in alcuni casi disturbi gastrointestinali o sbalzi d’umore. Il motivo? Il nostro orologio interno (il ritmo circadiano) ha bisogno di tempo per sincronizzarsi con l’alternanza luce-buio del nuovo ambiente. Più il fuso orario cambia, più il corpo fatica ad adattarsi, e i sintomi possono protrarsi anche per diversi giorni.

Ecco 5 strategie efficaci per ridurre al minimo i sintomi


1. Esporsi alla luce giusta (al momento giusto)

La luce solare è il regolatore naturale del nostro orologio biologico. Se viaggi verso est (es. da New York a Roma), cerca la luce del mattino per anticipare il ciclo sonno-veglia. Se vai verso ovest (es. da Roma a Los Angeles), preferisci la luce del tardo pomeriggio.
L’ideale è trascorrere almeno 30-60 minuti all’aperto, anche camminando, per aiutare l’organismo a “resettarsi”. Evita invece la luce intensa negli orari “sbagliati”, perché potrebbe peggiorare il jet lag.

2. Adatta gli orari qualche giorno prima

Nei tre giorni precedenti al viaggio, inizia a modificare progressivamente l’orario in cui vai a dormire e ti svegli, avvicinandolo a quello della destinazione. È un piccolo trucco di sleep hacking che aiuta il corpo ad adattarsi con più dolcezza.
Anche modificare leggermente l’orario dei pasti (pranzo e cena) aiuta il corpo ad abituarsi al nuovo ciclo circadiano.

3. Evita alcol e caffeina nelle ore critiche

Anche se un bicchiere di vino sembra rilassante in volo, l’alcol compromette la qualità del sonno e può peggiorare la disidratazione.
Lo stesso vale per la caffeina, presente non solo nel caffè ma anche in tè, bibite energetiche e cioccolato. Può restare in circolo anche per 6-8 ore. Il consiglio è: niente alcol o caffè nelle 6 ore precedenti al riposo, soprattutto il primo giorno.


4. Dormi strategicamente durante il volo

Se il tuo volo è notturno e arrivi di mattina, cerca di dormire in aereo, magari aiutandoti con una mascherina, tappi per le orecchie o – se davvero necessario – una piccola dose di melatonina (da assumere sotto consiglio medico).
Meglio ancora se riesci a usare un cuscino cervicale per mantenere una posizione corretta.
Evita invece di dormire se atterri di sera: potresti compromettere il riposo notturno.

5. Sfrutta (con criterio) la melatonina

La melatonina è un ormone naturale che regola il ritmo sonno-veglia. Un integratore a base di melatonina, assunto 30 minuti prima di dormire nel nuovo fuso orario, può aiutare a sincronizzare l’orologio interno.
L’uso ideale è per pochi giorni, in dosi basse (0,5-1 mg), evitando un’assunzione prolungata o fai-da-te.
Ma attenzione: non è una pillola magica e va usata con moderazione.