Entrare nel flow: i consigli per connettersi con il ‘flusso’ e potenziare le tue capacità

Entrare nel flow: i consigli per connettersi con il ‘flusso’ e potenziare le tue capacità

di Digital Team

Le regole da seguire per liberare la mente e immergersi in quello stato psicofisico che ti aiuta a vivere meglio e a migliorare le tue prestazioni in tutti i campi

Il flow è quello stato psicofisico in cui a volte riusciamo a entrare, una condizione quasi sovrannaturale che ci permette di affrontare le cose con un’attitudine particolarmente creativa e votata al successo. Un momento che può durare nel tempo in cui ci allontaniamo da noi stessi e dallo stress per entrare in un mood positivo e orientato a portare a termine determinati compiti.

Niente di magico: che si tratti di prestazioni sul lavoro o altri problemi da risolvere, il flow, mutuato dall’ambiente artistico, è diventato negli ultimi anni un vero e proprio strumento di miglioramento personale.
Il concetto di flow lo hanno hanno citato per primi gli psicologi Mihaly Csikszentmihalyi e Jeanne Nakamura nel 2002, studiando campioni dello sport, grandi medici e imprenditori, artisti. Lo hanno descritto come una intensa concentrazione quasi estatica, un’esperienza immersiva che ti regala una focalizzazione altissima sugli obiettivi e un aumento delle capacità logiche e creative.

Se le neuroscienze studiano il meccanismo del flow da anni, in realtà non è facile né automatico entrarci e non esiste una pratica precisa per raggiungerlo. Tuttavia possiamo seguire alcuni consigli utili a predisporre il nostro cervello a accogliere il flusso. Eccoli.

Crea un rituale

Sperimenta un tuo personale rituale che mandi al cervello il segnale che stai entrando in un ‘momentum’ speciale, in una attività a cui dedicherai tutta la tua concentrazione. Il rituale è importantissimo per impostare il cervello su un solo binario, porta di accesso allo stato di flow.
Potrebbe essere una passeggiata nella natura, la cura delle piante, la preparazione di una tazza di tè (pensa ad esempio alla cerimonia giapponese del tè) o qualsiasi altra cosa che generi uno stato psicologico positivo.
Il rituale, da ripetere ogni volta che cerchi di attrarre a te lo stato di fluidità, funziona come un riflesso pavloviano che genera una risposta psicofisica, ti aiuta a liberarti dalle tossine accumulate bella della giornata e ti connette con tutte le tue massime potenzialità.


Passeggiare nella natura favorisce il flow

Riduci le distrazioni

Per entrare nello stato di flow devi resettare la tua mente e le distrazioni che possono minare la chiarezza mentale utile a raggiungere lo stato creativo che cerchi. Per farlo puoi utilizzare tecniche di rilassamento, meditazione e mindfulness o trovare delle tue routine (fisiche e mentali) che impediscano a pensieri intrusivi di annebbiarti la mente. Evita di spostare il focus su passato e futuro e rimani nel presente per permettere al flow, appunto, di fluire.
Isolati, non consultare smartphone e computer, non parlare con nessuno, rilassati.
Una volta ottenuta questa condizione, sarà la tua mente stessa a filtrare gli elementi di distrazione e a mantenerti concentrato su quello che fai.

Rinuncia al controllo

Per rendere al massimo nel momento di flow, devi appunto entrare nel flusso e lasciarlo scorrere. Pensare di mantenere il controllo sul flow è un errore: il cervello deve lavorare a briglie sciolte facendo connessioni neuronali che non devi e non puoi prevedere. Solo così potranno arrivarti idee e risposte a domante e task che siano originali, inaspettate e risolutive, che si tratti di produttività o creatività.
Ricorda che lo stato di flow può essere fragile e bastano pensieri ossessivi e manie di controllo per creare interferenze che lo compromettano.


Azzera la mente e le ossessioni, lasciati andare al flow

Evita il multitasking

Sempre nell’ottica di liberare la mente e favorire il flusso, è fondamentale fare una cosa alla volta. Se il multitasking può essere una caratteristica utile in determinate situazioni (relazionali, lavorative), nel mondo del flow è uno dei peggiori nemici: invece che velocizzare le tue prestazioni, le rallenta, genera pressione psicologica, disperde energia.
Concentrati perciò su una cosa alla volta per non interrompere lo stato creativo.
Se sai cosa devi realizzare, accedi più facilmente al flusso, così una mente ‘pulita’ e determinata a raggiungere un solo fine lavora al meglio e sa risolvere le criticità sfruttando anche il pensiero laterale.
Considera sempre la concentrazione come un muscolo: più la utilizzi, più si rafforza e apre le porte al flow.

Individua gli obiettivi

Darsi uno scopo preciso aiuta a sfruttare al meglio il flow: non disperdere i tuoi goal e metti a fuoco obiettivi ben definiti per far emergere nella tua mente le azioni da perseguire per portare a termine le tue attività.
Lo scopo ci da la visione complessiva, ma per entrare nell’azione ci vogliono obiettivi chiari.
In ambito professionale, puoi riflettere sugli obiettivi del tuo team e stabilire dei tuoi sotto-obiettivi personali su cui lavorare per portare a compimento il disegno complessivo.
Poniti anche un obiettivo di tipo temporale rispetto al flow stesso, ad esempio quello di mantenerlo per 20 minuti: essendo uno stato volatile, questa strategia ti aiuterà a tenerlo vivo.
Inoltre cerca di darti feedback continui ogni volta che hai sperimentato lo stato di flow.


Obiettivi, talenti, sfide: cerca il giusto equilibrio

Cerca l’equilibrio

Trova il giusto equilibrio fra le tue potenzialità e gli obiettivi da raggiungere. Tra le tue abilità personali e le sfide che devi affrontare.
Solo così puoi evitare di forzare il flow e esserne ‘espulso’: senza uno stato di equilibrio, il cervello rischia di iniziare a dubitare e ti diventerà impossibile portare a termine gli obiettivi che ti sei dato. Non commettere nemmeno l’errore opposto, ovvero quello di darti sfide poco impegnative, che non favoriscono lo stato di flow.
Il giusto equilibrio fra talenti e sfide è una delle chiavi per entrare nello stato di flusso e uscirne vincitore.