

5 progetti architettonici che segneranno il 2025
Seguiteci in questo viaggio intorno al mondo per scoprire quali saranno alcune delle opere architettoniche più memorabili del 2025. Da aggiungere senza dubbio alla “visit-list”.
Cos’è che rende un edificio indimenticabile? A volte è la sua imponenza, altre il modo in cui dialoga con il paesaggio. Alcuni diventano icone senza tempo, come la Torre Eiffel, accolta da critiche feroci nel 1889 prima di trasformarsi nell’anima visiva di Parigi. Altri nascono per rispondere alle sfide del presente, tra riqualificazioni urbane e nuove frontiere della sostenibilità— basti pensare al Bosco Verticale di Milano. Il 2024 ha visto l’inaugurazione del secondo grattacielo più alto del mondo, la rinascita di Notre Dame dalle ceneri e l’annuncio di ambiziosi progetti futuristici. Ma quali saranno le opere architettoniche che segneranno il 2025? Scopriamole insieme.
Nuovo Mercato del Pesce di Sydney
Il terzo mercato ittico più grande del mondo sta per diventare ancora più grande. Dopo oltre otto anni di progettazione, il Nuovo Mercato del Pesce di Sydney sorgerà su un’area di 3,6 ettari, proprio accanto alla sede storica. Firmato dagli studi 3XN Architects e BVN, l’edificio a quattro piani promette un’esperienza multisensoriale, combinando infrastrutture turistiche con le operazioni di un mercato all’ingrosso. La logistica si svolgerà dietro le quinte, nel seminterrato, mentre ai piani superiori prenderanno vita la grande sala mercato e un’asta per ristoratori e rivenditori in cerca del pescato più fresco. Il progetto mira anche a rivitalizzare una parte industriale del porto con negozi, ristoranti, una passeggiata e un parco urbano, mentre il caratteristico tetto ondulato sarà sormontato da 350 pannelli solari triangolari.

Grand Ring, Expo Osaka 2025
Da aprile a ottobre, la seconda città del Giappone accoglierà circa 28 milioni di visitatori per l’Expo 2025. Il fulcro dell’evento sarà il Grand Ring, una struttura circolare in legno lunga oltre 1,9 chilometri, progettata da Sou Fujimoto. Il Grand Ring utilizza legno di cedro e cipresso locali e metodi di costruzione ispirati tradizionalmente usati nei templi e nei santuari giapponesi. Con una superficie di quasi 60.000 metri quadrati, sarà tra gli edifici in legno più grandi al mondo. Sebbene inizialmente concepito come struttura temporanea, è in corso un dibattito su come preservarlo dopo l’Expo.

Canadian School, Cholula
L’architettura organica è apprezzata per la sua capacità di fondersi con il paesaggio, a volte fino a scomparire del tutto, lasciando un’impronta minima sull’ambiente circostante. Tra le nuove aperture dell’anno, poche sposano questo principio meglio della Canadian School in Messico. Progettato dallo studio Sordo Madaleno, il campus si ispira alla morfologia del territorio, evocando la vicina piramide pre-ispanica e il maestoso vulcano Popocatépetl, che ne diventa lo sfondo naturale. L’intera struttura ruota attorno a sette edifici circolari con tetti terrazzati, trasformati in giardini a cielo aperto dove gli studenti possono apprendere immersi nella natura.

Urban Glen, Hangzhou
A oltre un decennio dall’inaugurazione della CCTV Headquarters a Pechino — diventata forse l’edificio contemporaneo più iconico della Cina — il suo co-designer, Ole Scheeren, continua a lasciare il segno nel Paese. Il suo studio, Büro Ole Scheeren, è attualmente impegnato in progetti ambiziosi in diverse città cinesi, da Shenzhen a Nanchino. In particolare c’è Urban Glen, un complesso di due torri sfalsate che si sviluppano su quasi 90.000 metri quadrati, ospitando uffici, hotel e spazi dedicati al tempo libero. I due volumi—uno dei quali accoglie un Rosewood Hotel—richiamano le colline che circondano Hangzhou su tre lati, creando l’effetto di una cascata architettonica che si riversa in una valle artificiale, tra terrazze verdi, boutique e installazioni artistiche pubbliche.

Riyadh Metro, Riyadh
Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha annunciato una serie di progetti architettonici, alcuni a dir poco colossali. Dalla città futuristica disposta lungo una linea retta al grattacielo cubico destinato a diventare una delle strutture più grandi mai costruite. Ma tra le opere più attese c’è il nuovo sistema metropolitano di Riyadh, un’infrastruttura essenziale pianificata da oltre un decennio. Composto da sei linee, il vasto network è rivoluzionerà la mobilità urbana, con una capacità giornaliera di 3,6 milioni di passeggeri. E non si tratta solo di ingegneria: le stazioni della metro stanno diventando veri spettacoli visivi, grazie al contributo di studi di fama internazionale come Zaha Hadid Architects e la tedesca Gerber Architekten, coinvolti nella progettazione di alcune delle 85 fermate previste. L’inaugurazione ufficiale è avvenuta a novembre e molte linee sono già operative, ma il completamento definitivo è atteso per il 2025.
