

Architettura sull’acqua: 6 capolavori da scoprire
L’ innalzamento del livello del mare rappresenta una seria minaccia per molti degli ambienti edificati nelle sue vicinanze, come Venezia, New York, Singapore o Amsterdam.
Grandi studi di architettura spendono fortune per studiare, testare e applicare misure difensive, come dighe e chiuse, nel tentativo di fermare il flusso dell’acqua, ma forse la soluzione è adottare un sistema differente: pensare a strutture progettate per seguirne le inclinazioni ed accoglierla. Abbiamo selezionato alcuni spettacolari edifici costruiti direttamente sulla superficie dell’acqua, molti dei quali poggiano su elementi strutturali progettati per essere sommersi, altri su una base galleggiante che può alzarsi o abbassarsi con l’acqua su cui poggia.
Tra le costruzioni più straordinarie abbiamo scelto quella dell’archistar Junya Ishigami, che ha realizzato un museo lungo un chilometro sull’acqua di un lago artificiale in Cina. Progetto per la città di Rizhao, la costruzione ospita il Zaishui Art Museum ed è sviluppata come un lunghissimo porticato il cui tetto ondulato richiama le forme dell’ambiente circostante. Allieva di Kenzo Tange e già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, Ishigami qui sfida la statica lungo la superficie del lago artificiale. Il Zaishui Art Museum è costituito da una passerella i cui pilastri scandiscono il ritmo del porticato di altezza variabile, rivestito da superfici impermeabili che si elevano di soli 10 cm dal livello dell’acqua. Con 300 pilastri che sostengono la copertura lunga 2 metri, il percorso si sviluppa come un porticato i cui elementi portanti affondano direttamente nell’acqua, diventando parte integrante del progetto.
Sempre in Cina, inaugurato nel 2014, il Shihlien Chemical Industrial Jiangsu nella città di Huai’An è un progetto che porta la firma dell’architetto portoghese, vincitore del Premio Pritzker nel 1992, Álvaro Siza. Chiamato “L’edificio sull’acqua”, in realtà è un vero e proprio stabilimento industriale che copre un’area di due chilometri quadrati e impiega i processi e le tecnologie di produzione più avanzati al mondo. Il progetto, che ha la forma di una curva allungata di 300 metri, è stato costruito in cemento bianco a vista, comprendendo due livelli sopra l’acqua e una superficie totale costruita di circa 11.000 m².
Un’altro capolavoro che ha segnato la storia dell’architettura contemporanea è l’edificio delle Nazioni Unite di Dacca (1962-82), la capitale del Bangladesh, progettato da Louis I. Kahn. Forme monumentali si innalzano dalle acque di un piccolo lago artificiale, tanto che da lontano sembrano le vestigia di un’antica fortezza. I volumi in mattoni sono forme geometriche elementari basate sul rettangolo, il cerchio, il triangolo. I grandi parallelepipedi contengono gli uffici, mentre al centro della costruzione si erge, più alta, la Sala dell’Assemblea, cioè il Parlamento. Ciò che più caratterizza l’architettura di Kahn sono i suoi volumi imponenti e nitidi, perfettamente geometrici fino ad apparire astratti. I solidi muri esterni creano un complesso chiuso, mentre le poche aperture sono enormi tagli circolari o triangolari. Il lago artificiale raccoglie le piogge monsoniche e, in connubio con l’enorme massa dell’edificio, funge da isolante naturale e sistema di raffreddamento.

Torniamo al contemporaneo con una costruzione più recente, l’ICA – Institute of Contemporary Art di Boston progettata dallo studio Diller Scofidio + Renfro nel 2006. L’edificio comprende gallerie temporanee e permanenti, un teatro polivalente da 330 posti, un ristorante, una libreria e strutture per corsi/laboratori e uffici amministrativi. Il sito è delimitato su due lati dalla Harbour Walk, una passerella pubblica di 75 Km. Il lungomare è allo stesso tempo una grande risorsa per il museo e una distrazione dal suo programma focalizzato sull’interno. L’edificio presenta una spettacolare forma a nastro pieghevole e un piazzale che si estende fino al bordo dell’acqua. La facciata è costituita da assi verticali di identiche dimensioni che alternano vetro trasparente, vetro traslucido e metallo opaco.
Un altro esempio in cui l’acqua è protagonista è il Louvre Abu Dhabi progettato da Jean Nouvel nel 2018. L’acqua ha un ruolo fondamentale in quanto riflette la gigantesca cupola del museo e si insinua all’interno con darsene e piscine che donano frescura ed effetti di luce. La costruzione si caratterizza per la cupola ribassata immensa – 180 metri di diametro, circa 50 tonnellate – costituita da un fitto intreccio di acciaio e alluminio ispirato alle foglie di palma delle capanne beduine, in grado di fornire agli spazi aperti sottostanti la giusta ombra. Sotto la grande copertura, le gallerie e le facilities compongono un «quartiere», così lo definisce l’archistar, in forma di Medina fuori scala. L’acqua evoca, secondo Nouvel, lo «spirito veneziano» e il mare, che si insinua sotto la cupola per formare darsene e piscine, con i suoi giochi di luci sulla superficie bianca della costruzione, rende il museo-casbah, una sorta di lanterna magica diurna.
L’architetto italiano Renzo Piano, ha un rapporto molto stretto con l’acqua. Abbiamo scelto il Museo NEMO, il più grande centro scientifico dei Paesi Bassi, interamente dedicato alla scienza. Fondato nel 1923 con il nome di Labour Museum, l’attuale edificio è stato progettato da Piano nel 1997 e la sua particolare struttura è situata nel porto vecchio di Amsterdam, in prossimità dell´imbocco del tunnel che passa sotto il canale che collega il porto al mare aperto, l´Herr Ij. La sua forma ricorda la prua di una nave che emerge dall’acqua e il suo particolare colore verde è dato dalla copertura di rame ossidato.