I più incredibili rifugi di montagna in Italia e non solo

I più incredibili rifugi di montagna in Italia e non solo

di Digital Team

Rifugi, bivacchi e chalet possono anche essere maestose opere di architettura ad alta quota. La salita e la fatica saranno il giusto prezzo da pagare per vedere (e godere di) questi capolavori di design.

Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di magico nei rifugi di montagna… luoghi in grado di dare calore nonostante spesso si trovino lontano da tutto e da tutti nella natura più selvaggia. Posti in cui svegliarsi con una vista mozzafiato, tra montagne imponenti che si stagliano contro un cielo limpido e il silenzio rotto solo dallo scroscio della neve. Ma spesso, come vedremo, rifugi di montagna non sono solo un luogo dove fermarsi, ma oasi sospese nel tempo realizzate col le più innovative tecniche di design e architettura. Strutture moderne che vivono in armonia e rispetto con il territorio in cui si trovano. Talmente belle da far strabuzzare gli occhi. Vediamo insieme alcune delle più incredibili, qui in Italia ma non solo.

8 rifugi mozzafiato in Italia

Non è stato semplice fare una selezione, perché le montagne italiane sono ricche di questi gioielli di design: ne abbiamo selezionato 8, tra rifugi e bivacchi, uno più bello e unico dell’altro.

Capanna Regina Margherita

Una regina delle altezze: la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa, si trova a 4.554 metri sulla Punta Gnifetti, nel Monte Rosa. Visibile persino dal fondo valle, è dedicata alla regina Margherita di Savoia, che vi pernottò nel 1893. Il suo design, essenziale e funzionale mantiene il carattere pionieristico del progetto originale è essenziale e funzionale, pensato per resistere alle condizioni estreme dell’alta; così come la sua struttura in legno e metallo. Gli interni, spartani ma accoglienti, offrono spazi per il pernottamento e per importanti attività di ricerca scientifica, rendendola un luogo unico sospeso tra terra e cielo.

Rifugi montagna capanna margherita
Courtesy visitmonterosa.com
Capanna Regina Margherita (Monte Rosa – Piemonte)

Rifugio Sasso Nero

A 3.026 metri nel cuore della Valle Aurina, il Rifugio al Sasso Nero è il più alto delle Alpi della Zillertal. Inaugurato nel 2017, ha sostituito il vecchio rifugio con una struttura innovativa, progettata per resistere alle sfide dell’alta montagna e rispettare l’ambiente circostante. La sua pianta esagonale irregolare, che si restringe verso l’alto, si adatta perfettamente al pendio, creando un impatto visivo minimo pur garantendo stabilità contro i venti forti. Realizzato con pannelli prefabbricati in abete rosso e rivestito in rame, il rifugio richiama la tradizione mineraria locale, integrandosi armoniosamente con il paesaggio montano. Un impianto fotovoltaico di 90 metri quadrati copre gran parte del fabbisogno energetico, rendendolo un modello di autosufficienza. Un brillante esempio di come architettura, sostenibilità e innovazione possano coesistere tra le cime delle Alpi.

Rifugio al sasso nero
Courtesy schwarzensteinhuette.com
Rifugio al Sasso Nero (Trentino Alto Adige)

Rifugio Oberholz 

Sulle Dolomiti, a 2096 metri nella località sciistica di Obereggen, si trova il Rifugio Oberholz. Immerso all’ombra del massiccio del Latemar, il rifugio è un capolavoro architettonico che si inserisce perfettamente nel paesaggio montano. Le ampie vetrate panoramiche offrono una vista spettacolare, mentre tre salette aggettanti dominano la celebre pista Oberholz. Il design si ispira al tipico tetto a due falde, con volumi che si prolungano in verande curvilinee che continuano all’interno, creando piccole nicchie o “pockets”. L’esterno, con forme che ricordano un albero coricato in crescita, esprime dinamismo, con ramificazioni che si estendono verso l’esterno. Realizzato interamente in legno, con travature a vista che accentuano l‘effetto curvilineo degli spazi, il rifugio è rivestito in larice all’esterno e in abete rosso all’interno. N.B. Nonostante il nome, non dispone di camere da letto, ma è un ristorante panoramico di alta quota, facilmente raggiungibile in seggiovia.

Rifugio Oberholz
Courtesy Gabriel_Eisath via berholz.com
Rifugio Oberholz (BZ – Trentino Alto Adige)

Sunny Valley Kelo Mountain Lodge

Il Sunny Valley Kelo Mountain Lodge è un angolo di lusso incastonato nel Parco Nazionale dello Stelvio, a 2.700 metri di altitudine. La sua architettura riflette un’estetica ibrida tra classica e minimale; mentre la struttura, interamente costruita con pietra locale e legno di abete lappone (Kelo), riflette l’essenza selvaggia e autentica delle montagne circostanti. Le ampie vetrate che caratterizzano l’edificio offrono una vista panoramica spettacolare sulla valle e le vette alpine. Le suite – così come l’intero stabilimento – sono il risultato di un eccellente studio tra il calore del legno secolare e un’estetica contemporanea, creando un ambiente accogliente ma al contempo sofisticato.

rifugio sunnyvalley
Courtesy sunnyvalley.it
Sunny Valley Kelo Mountain Lodge

Rifugio Piz Boè Alpine Lounge

Abbiamo capito che sulle Dolomiti c’è l’imbarazzo della scelta. Troviamo qui anche Il Rifugio Piz Boè Alpine Lounge, situato a 2.200 metri. Progettato dallo studio Architekten Mair & Dorfmann, il rifugio è caratterizzato da una facciata vetrata di 34 metri, che regala una vista panoramica mozzafiato sulle vette, facendo sembrare l’intero rifugio un’estensione naturale del paesaggio. La struttura bassa e allungata utilizza materiali tradizionali come la pietra dolomitica e il legno, che richiamano l’autenticità alpina, mentre gli spazi interni sono eleganti, sobri e funzionali; un gioco di contrasti tra materiali della tradizione montana e un design più pulito e non grezzo come ci si potrebbe immaginare. Niente da dire, una tanto complessa quanto ben riuscita opera di architettura.

Rifugio Piz Boè
Courtesy boealpinelounge.it/
C

Rifugio Mollino

Assolutamente degno di menzione anche il Rifugio Carlo Mollino, situato a 2.050 metri nel comprensorio sciistico di Weissmatten in Valle d’Aosta. Il nome non è casuale, la struttura è Ispirata infatti al progetto incompiuto del famoso architetto Mollino, Casa Capriata (1954), e il rifugio non è altro che un omaggio alla sua visione futuristica. A saltare immediatamente agli occhi è la struttura a forma di piramide, con un tetto a falde inclinate che richiamano le tradizionali costruzioni alpine. Questa forma si integra armoniosamente nel paesaggio montano, ma ottimizza anche la resistenza alle nevicate abbondanti e ai venti forti tipici dell’alta quota. Tra vetrate e interni minimalisti, un altro punto di forza del rifugio è la sua autosufficienza energetica.

Rifugio Mollino
Courtesy @rifugiomollino via Instagram
Rifugio Mollino (Valle d’Aosta)

Bivacco Fanton

Iniziamo adesso a parlare di bivacchi; le scelte preferite da avventurieri ed escursionisti. Ne citeremo tre. Il primo è il popolarissimo Bivacco Fanton. Diventato virale sui social, ormai non c’è quasi nessuno che non abbia mai sentito nominare. Si trova a Forcella Marmarole, nei pressi delle Dolomiti Bellunesi, a oltre 2600 metri di altitudine, e si si distingue per la sua struttura industriale e compatta. Realizzato in materiali robusti e naturali, garantisce un rifugio sicuro e accogliente per gli escursionisti, senza compromettere l’integrità del paesaggio circostante. Il design essenziale e razionale permette di ottimizzare gli spazi interni, creando un ambiente confortevole e funzionale; ma il suo punto di forza è sicuramente la vista di cui si può godere dal suo interno. Raggiungerlo non è tuttavia affatto semplice, la verità è che, per via della difficoltà del percorso, solamente gli escursionisti esperti potranno godere di questo gioiellino.

Bivacco Fanton
Courtesy dolomitireview.com
Bivacco Fanton (Veneto)

Rifugio Bivacco Luca Vuerich

Concludiamo la parte sui bivacchi con il rifugio bivacco Luca Vuerich. Questo piccolo rifugio ultramoderno in legno e vetro, situato a oltre 2.500 metri sulle Alpi Giulie, è dedicato a un alpinista scomparso nel 2010. Progettato dall’architetto Giovanni Pesamosca, la struttura in legno a forma di A offre 9 posti letto, offrendo rifugio a escursionisti e alpinisti. La costruzione è realizzata con pannelli X-Lam in abete rosso locale e travi in legno lamellare, assemblati in loco in un solo giorno grazie all’ausilio di un elicottero.Raggiungibile solo a piedi, offre un’esperienza immersiva tra le Alpi Giulie​.

Bivacco Luca Vuerich
Bivacco Luca Vuerich (Friuli Venezia Giulia)

Nel mondo

Per i più bei rifugi e bivacchi fuori dall’Italia, adesso, lasceremo che siano le immagini di questa gallery a parlare. Alcune di loro vi lasceranno letteralmente a bocca aperta.