Con MSCHF x Mercedes AMG l’arredo va su di giri
Courtessy MSCHF x Mercedes AMG

Con MSCHF x Mercedes AMG l’arredo va su di giri

di Digital Team

Se Achille Castiglioni fosse cresciuto tra TikTok e la cultura tuning, oggi lavorerebbe con MSCHF. Per la NYCxDesign Week, il collettivo artistico di Brooklyn firma una collezione d’arredo fatta interamente con componenti originali Mercedes-AMG: un mix di estetica radicale, ingegneria di precisione e provocazione concettuale. Il titolo dice tutto: Not for Automotive Use

Un loveseat con i fari integrati nei braccioli. Una lampada che si accende solo se ti allacci la cintura. Una griglia per BBQ fatta con la mascherina di un’auto, pronta ad accogliere decine di kebab. Benvenuti da MSCHF x AMG: Not for Automotive Use, la mostra più punk di tutta la NYCxDesign Week 2025.
Siamo a Brooklyn, nel cuore di Greenpoint, dove per la prima volta il collettivo artistico MSCHF apre le porte del proprio studio al pubblico. Lo fa insieme a Mercedes-AMG, brand tedesco noto per la sua estetica ingegneristica, brutalista e iconica. Il risultato? Una collezione di arredi che fonde il design radicale anni Sessanta con la precisione delle auto da corsa.

MSCHF x Mercedes AMG
Courtesy MSCHF x Mercedes AMG

Sedie che non vogliono essere sedie (e viceversa)

Il progetto nasce in Germania, tra le mura del quartier generale di AMG ad Affalterbach — il cui nome, curiosamente, significa “ruscello delle mele”. È proprio da lì che viene l’idea per uno degli oggetti più ironici della collezione: un albero deodorante a forma di melo, con un profumo pensato apposta per l’occasione.

“Abbiamo cominciato tutto partendo da una pila di pezzi smontati”, racconta Kevin Wiesner, co-chief creative officer di MSCHF. “Guardavamo le auto spogliate, nudi i loro meccanismi. Poi ci siamo chiesti: e se diventassero lampade, scaffali, barbecue?”

Nasce così una collezione-scultura che non vuole piacere a tutti. Un divano con i fari che ti seguono mentre ti siedi. Una lampada da terra triangolare con la cintura che scatta come in auto, ma per accendere la luce. Una sedia composta da tre poggiatesta saldati insieme da tubi gialli, che sembra uscita da un set di fantascienza firmato Memphis Milano. Una libreria avvolta da cinture tese. E poi, lei: una griglia BBQ perfettamente funzionante, con una stella Mercedes gigante al centro.

MSCHF x Mercedes AMG
Courtesy MSCHF x Mercedes AMG

Il futuro del design puzza (ancora) di benzina

La collezione non utilizza materiali riciclati, ma pezzi nuovi forniti direttamente dai vendor AMG. Non è upcycling, è “misuse”: uso improprio, come lo definiscono loro. Un ribaltamento semantico, una provocazione con radici profonde nella cultura del design italiano — quella di Achille Castiglioni, che amava fare sedere le persone su sedie da trattore o usare lampadine da officina come lampade da lettura.

E proprio come Castiglioni negli anni ’60, MSCHF oggi vuole stupire, sovvertire, far ridere e pensare. Lo ha già fatto tagliando la punta al leggendario Pratone di Gufram (“non ci serviva tutta quell’erba”) o trasformando le Crocs in stivaloni gialli diventati virali su ogni feed. Ora, con AMG, il gioco si fa più tecnico — ma non meno ironico. Ci resta così la sensazione che il design oggi non voglia più essere bello, comodo o funzionale. Vuole essere vivo, assurdo, feroce. E forse anche un po’ sbagliato. Come una lampada che si accende solo se ti allacci la cintura.

MSCHF x Mercedes AMG
Courtesy MSCHF x Mercedes AMG