La Muralla Roja: il vero edificio che ha ispirato Squid Games
(Photo by Cristina Arias/Cover/Getty Images)

La Muralla Roja: il vero edificio che ha ispirato Squid Games

di Tiziana Molinu

Sebbene la coloratissima struttura mostrata nella serie Netflix sia una riproduzione realizzata sul set, sorprendentemente, la vera location di Squid Games esiste davvero e si trova in Europa!

Sapevate che il colorato – a tratti surreale – edificio di Squid Games è ispirato a una struttura reale? E non una qualsiasi: ma parliamo della Muralla Roja, un grande esempio di architettura e design firmato da Ricardo Bofill; architetto e urbanista spagnolo celebre per il suo approccio visionario e postmoderno. Si trova in Spagna, per la precisione a Calpe (vicino Alicante), e oltre che visitabile ci si può pure soggiornare. Adesso vi raccontiamo tutto.

La Muralla Roja e i suoi segreti architettonici

Nascosta tra le colline della Costa Blanca, a Calpe, nella provincia di Alicante, si erge La Muralla Roja, un complesso residenziale che sembra uscito da un sogno o da una tela surrealista. Questo capolavoro di Ricardo Bofill, completato nel 1973, ha incantato per decenni architetti, designer e viaggiatori con la sua estetica bold, le scelte cromatiche e il suo approccio innovativo alla funzionalità abitativa. L’edificio è noto nell’ambiente per essere un esempio di rottura con le convenzioni del modernismo, ispirandosi alle antiche kasbah nordafricane e reinterpretandole in chiave contemporanea.

muralla roja squid games
(Photo by Cristina Arias/Cover/Getty Images)

Il design della Muralla Roja trae chiaramente ispirazione dalle fortezze tradizionali del Nord Africa riprendendo l’architettura vernacolare mediterranea. Come le kasbah, anche questo edificio è concepito come un labirinto di spazi interconnessi, con scale, cortili e terrazze che si intrecciano in un disegno complesso ma armonioso. Ogni elemento è studiato per creare un senso di mistero e scoperta: girare un angolo significa trovarsi davanti a una scala che si apre verso il cielo o a una terrazza che si affaccia sull’infinito del mare Mediterraneo. Non a caso a molti ricorda quasi un quadro di Maurits Cornelis Escher a colori.

Il linguaggio cromatico e la struttura surreale della Muralla Roja

A un primo colpo d’occhio, ciò che anche i neofiti non possono non notare è il linguaggio cromatico unico di questo complesso. Le pareti esterne sono dipinte in tonalità rosse e rosa che contrastano con il blu intenso del cielo e il turchese del mare. Gli interni e le aree comuni utilizzano invece sfumature di blu e viola, accentuando il senso di profondità e creando un continuo gioco di luce e ombra. Contrasti e giochi di colore che, insieme alla sua struttura labirintica, fanno vivere a chi la visita un’esperienza unica dal sapore “Lynchiano“.

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Courtesy Ricardo Bofill

Ma perché parliamo di surrealismo e di effetto Lynch? Perché la Muralla Roja rappresenta un esperimento di fusione tra arte, architettura e funzione abitativa; è un esempio lampante del pensiero creativo e utopico degli anni ’70. Il complesso, con i suoi 50 appartamenti, sembra quasi una scultura abitabile, plasmata attorno a una pianta a croce greca che si intreccia con gli spazi comuni e le vicine scogliere. La struttura si eleva in verticale come una risposta architettonica al paesaggio circostante, creando un dialogo tra design e natura. Ma, come anticipato, la vera punta di diamante architettonica è l’intricato sistema di scale, ponti e passerelle. Un labirinto che richiama le visioni oniriche di Escher, questa volta immerse in una tavolozza vibrante di colori mediterranei. Camminando tra questi percorsi, si ha quasi la sensazione di fluttuare tra terra e mare. In un gioco di luci e spazi che invita a perdersi e a scoprire.

Courtesy Ricardo Bofill