Perché Squid Game è la serie TV del momento

Scorrendo tra i titoli di Netflix, qualche settimana fa, sono comparse delle tute rosse che hanno catturato immediatamente l’attenzione dei fan sfegatati de “La casa di carta”. Non appena capito che Squid Game non è un remake coreano della fortunata serie spagnola, ma una commedia-thriller distopica, sono stati in milioni a scegliere di guardarla e, giunti alla fine del primo episodio, non hanno potuto fare a meno di divorare tutte le sue nove puntate. Il passaparola poi, ha fatto il resto, spingendo Squid Game al primo posto tra i titoli più visti in 90 paesi (Italia compresa), tanto che, di questo passo, potrebbe addirittura superare Bridgerton tra le serie più guardate di sempre. Ma qual è il motivo di tutto questo successo? Qui ne abbiamo raccolti tre.

La trama di Squid Game

Citazioni dal passato, giochi per bambini che si trasformano in sfide mortali, un montepremi milionario e la chance di cambiare per sempre la propria vita dicendo addio a debiti e problemi finanziari. Le regole del gioco, in Squid Game, sono molto semplici e mettono sul tavolo una serie pressoché infinita di elementi che portano gli spettatori a immedesimarsi nei protagonisti, chiedendosi quali scelte avrebbero fatto al posto loro. Sarebbero stati leali o avrebbero tradito un amico pur di portarsi a casa il jackpot e aspirare a una vita migliore? 

Squid Game, Courtesy Netflix, Credits Youngkyu Park

La fortunata serie di Netflix si sviluppa attorno alla storia di 456 concorrenti che ricevono un invito misterioso per partecipare a una gara di cui non conoscono prove e regole. Il tutto per vincere un ricco montepremi e trasformare le proprie vite ormai tristi, vuote e (talvolta) pericolose. Intrappolati su un’isola deserta e tenuti sotto controllo da guardie vestite con tute rosse, affrontano prove ispirate ai giochi tipici dell’età infantile come 1,2,3 stella, il tiro alla fune e il “gioco del calamaro”, da cui è tratto il titolo della serie. L’unica ‘fregatura’ è  che a trionfare sarà un solo concorrente e tutti gli altri, non appena eliminati dal gioco, perderanno la vita. Con una trama così, l’attesa si fa sempre più incalzante, così come la voglia di scoprire chi trionferà.

Le citazioni

Squid Game, Courtesy Netflix, Credits Youngkyu Park

Il regista Hwang Dong-hyuk, la cui sceneggiatura, secondo l’Ansa, pare sia stata rifiutata più volte negli scorsi dieci anni poiché giudicata troppo inusuale, non manca di inserire numerose citazioni all’interno di Squid Game. Prima tra tutti quella di Hunger Games e di Battle Royal (film giapponese del 2000), dove i concorrenti lottano tra la vita e la morte per risultare gli unici vincitori di un gioco all’ultimo sangue. Da Eyes Wide Shut di Kubrick arriva il gioco di potere dei Vip, personaggi mascherati che godono della vista dei giochi e scommettono su chi sarà il vincitore della gara. Infine, in Squid Game c’è anche un po’ di Agatha Christie e del suo “And Then There Were None”, dove dieci sconosciuti si ritrovano ospiti del “signor Owen” a Nigger Island, una piccola isola in cui, avvolti dal mistero, cadranno uno dopo l’altro.

La speranza di redenzione

Squid Game, Courtesy Netflix, Credits Youngkyu Park

Altro fattore di successo di Squid Game è la continua competizione che smuove gli animi dello spettatore e richiama la stessa competitività della società odierna dove chi perde è relegato ai margini, mentre chi vince è spinto verso il successo. In questo scenario surreale e grottesco, i concorrenti indossano la stessa divisa e sono uno al pari dell’altro, senza distinzioni di genere, ceto o cultura. A ognuno, in sostanza, viene data la stessa opportunità di trionfare e di redimersi dalla propria misera esistenza.

E voi, che cosa sareste capaci di fare per vincere 45,6 miliardi di Won?