Un drago in Triennale. L’antologica di Alessandro Mendini

Un drago in Triennale. L’antologica di Alessandro Mendini

di Digital Team

Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini è la mostra che oggi in Triennale a Milano ripercorre la multiforme attività del grande architetto milanese

Architetto, designer, artista e teorico, Alessandro Mendini ha studiato, commentato e segnato le rivoluzioni del pensiero e del costume del Novecento e del nuovo millennio. Ora, a ripercorrere la multiforme attività dell’architetto milanese (1931-2019) c’è una mostra in Triennale a Milano che si può vedere fino al 13 ottobre. Il titolo Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini viene da un autoritratto che Mendini  disegnò. In esso scriveva: “Non sono un architetto, sono un drago” e, come queste creature mitologiche venivano immaginate nell’antichità quali collage di parti di varie creature, si disegnò con coda da poeta, gambe da grafico, corpo da architetto e testa da designer. Molta ironia, di cui era ampiamente fornito e che elargiva generosamente, e insieme la consapevolezza di quanti fossero i campi in cui giocare.


Alessandro Mendini, foto courtesy Carlo Lavatori

Tanti percorsi dunque e del resto in uno suo illuminante testo per la mostra Fragilisme (2002) alla Fondation Cartier (che copresenta l’esposizione milanese), Mendini scriveva: ‘Non ritengo di essere affetto da quel genere di avarizia che considera solo quello che faccio io. Oggi non esiste un linguaggio dominante. Questo si riflette nel mio modo di lavorare”. Il legame tra Mendini e la Triennale è di vecchia data. È stato lui a firmare ancora nel 2010 una mostra bellissima intitolata Quali Cose Siamo.


Alessandro Mendini, Interno di un interno. Dilmos Milano, 1991. Foto Emilio Tremolada – Archivio Alessandro Mendini

La mostra odierna riprende la visione empatica di Mendini, la sua idea del mistero della poesia che va cercata nella realtà altrimenti violenta e paurosa, che trasforma in una sorpresa tutto ciò che ci circonda – opere d’arte o banali utensili – rivelando l’incanto del quotidiano. Oltre 400 i lavori esposti di formati, materiali e soggetti differenti. E c’è anche un’installazione dedicata, firmata da Philippe Starck. ll percorso espositivo si articola in sei nuclei tematici.


Alessandro Mendini
, Io non sono un Architetto sono un Drago, 2006

Si va dagli autoritratti che Mendini ha realizzato nel corso di tutta la sua vita, a una successione di oggetti fuori scala, extralarge e miniature a dire di quella spiazzante sindrome di Gulliver di Mendini; dai progetti di architettura. ai Fragilismi, un elogio della fragilità della terra in un mondo segnato dalle guerre e dalla violenza. E poi gli anni del design radicale di cui Mendini fu uno dei principali teorici a tre ambienti immersivi in cui si accumulano citazioni, ricordi, sogni e incubi. Nella sala cinema, un documentario di Francesca Molteni ripercorre la vita e l’opera dell’architetto.