In vendita cinque fragranze che raccontano una donna importante nella moda

Prima ad Harper’s Bazaar, poi a Vogue Us, Diana Vreeland è stata IL Direttore, che ha segnato in maniera indelebile la moda e i giornali patinati, cambiando il linguaggio e il modo di raccontare la moda, rendendola accessibile. Non solo: nel 1971 ha preso le redini del MOMA di New York, inserendo il Costume Institute e dando vita al Met Gala, il party più atteso dell’autunno newyorkese.

Ora esce un omaggio olfattivo a Diana Vreeland, cinque fragranze progettate da suo nipote, Alexander Vreeland in collaborazione con IFF (a Milano in vedita da 10 Corso Como). Ad Icon, lo stesso Alexander racconta la nonna e il processo creativo alla base dei profumi.

Perché proprio i profumi? ‘Secondo me, l’elemento olfattivo è quello che meglio abbraccia più elementi diversi’, spiega Alexander Vreeland. ‘Coinvolge, attira e segna una scelta di campo. E poi, quando si entrava in una stanza in cui c’era mia nonna, qualunque fosse, c’erano candele accese e incensi profumati. Creare delle fragranze era quasi d’obbligo’.

Come ha scelto le note e i nomi? ‘I profumi sono cinque: Extravagance Russe (un mix di ambra e resine), Absolutely Vital (sandalo e rosa), Perfectly Marvelous (gelsomino e cashmeran), Outrageously Vibrant (cassis, patchouli e rosa) e Simply Divine (un omaggio alla tuberosa). Mia nonna amava le essenze decise, che si sentono da lontano, soprattutto il legno di sandalo. In base ai miei ricordi e alla personalità di Diana ho fatto una selezione. Riguardo ai nomi, ho scelto quelli più usati da lei – che aveva una vera fissazione per rendere la moda comrensibile e vicina alle persone.

Un avvenimento che ama ricordare? ‘Un concerto dei Rolling Stones, e l’incontro con Mick Jagger – wow! E poi, quando mi assunsero come capo della comunicazione da Ralph Lauren mi disse di concentrarmi su due cose, la famiglia e il lavoro. Questi due sono i pilastri della mia vita, tuttora’.