Arte con ironia: le coppie di artisti da conoscere
Jake and Dinos Chapman, The New Arrival, 2014-16. Courtesy the artists and White Cube

Arte con ironia: le coppie di artisti da conoscere

di Elena Bordignon

Toni sarcastici e ironia, humor nero e spiriti arguti: queste sono le caratteristiche di alcune coppie di artisti che hanno fatto dell’umorismo e della risata beffarda, la cifra stilistica della loro arte.

Chi sono le coppie di artisti che stimolano, con le loro opere, risate a denti stretti? Pensiamo all’arguzia caustica che caratterizza il lavoro dei fratelli Chapman Brothers, Elmgreen & Dragset, Gilbert & George, Fischli/Weiss e Allora & Calzadilla. 

Le opere provocatorie di Gilbert & George

Nel loro sito si presentano così: “Gilbert e George sono due uomini che insieme formano un unico artista: Gilbert & George.” George Passmore (1942) e suo marito Gilbert Prousch (1943) vivono a Spitalfields, nell’East London, e lavorano come duo artistico dal 1968. G&G rappresenta un unicum nella storia della performance e dell’arte, oltre ad essere dei coniugi dall’irripetibile e bizzarra stravaganza. Da sempre per le loro opere prendono ispirazione dalla realtà o meglio dalla vita moderna: religione, politica, affari, noia, tempo libero, violenza, denaro, storia, povertà, sesso, il mondo radicalizzato e il mondo virtuale. Attraverso la loro opera provocatoria e spesso controversa, apportano, da sempre, un contributo molto significativo alla cultura gender, sfidando apertamente le convenzioni sociali. La loro stessa identità come coppia omosessuale, vissuta apertamente fin dagli anni ‘60, ha concretamente aperto la strada ad una maggiore visibilità LGBT+. 

Creare con ironia: Elmgreen & Dragset

Elmgreen & Dragset (Michael Elmgreen, nato nel 1961 a Copenaghen e Ingar Dragset, nato nel 1969 a Trondheim in Norvegia) affrontano nella loro pratica artistica questioni di identità e appartenenza da una prospettiva socio-culturale. Dal 1995 lavorano insieme, attraversando molteplici discipline – dall’arte al design all’architettura – concentrandosi su scultura e installazione. Sono interessati a far emergere il ‘lato oscuro’ degli oggetti, una volta dato loro un nuovo contesto, soprattutto se il nuovo luogo è una galleria o un museo. Quanto la realtà può essere manomessa, se presentata in un contesto alterato? Le loro opere spesso sfidano il contesto istituzionale in cui sono esposte, sia in modo spaziale che in relazione alla politica che circonda queste istituzioni. Attualmente una loro ironica installazione dal titolo L’Addition è in mostra al  Musée d’Orsay (fino al 2 febbraio 2025); stanno partecipando anche alla Bangkok Art Biennale (fino al 25 febbraio 2025).

Fratelli Chapman, i ragazzacci disobbedienti 

I fratelli Chapman – Jake Chapman (nato nel 1966) e Konstantinos “Dinos” Chapman“ – sono da sempre considerati i “ragazzacci disobbedienti” della scena Brit Art degli anni ’90. Sono stati denunciati per anni dalla stampa come “imbrattatori di menti e mercanti di perversità”. Sono famosi per aver cacciato i giornalisti dal loro studio per aver fatto le domande sbagliate, ma non solo, hanno anche pontificato su chi dovrebbe o non dovrebbe essere autorizzato a guardare la loro arte. Sono saliti alla ribalta con delle opere impressionanti: delle sculture realiste di bambini che al posto della faccia avevano  degli organi genitali. Hanno sfidato i tabù sociali e politici sin dai primi anni Novanta. L’umorismo cinico è un segno distintivo del loro lavoro. Hanno attirato l’attenzione dei critici nel 1991 sostituendo teste grottesche alle figure già esistenti nella serie di stampe di Francisco Goya, The Disasters of War. La loro opera più spettacolare rimane Fucking Hell, una serie di nove vetrine disposte a svastiche contenenti una miriade di figurine dipinte con cura che eseguono atti estremi. Il loro lavoro mette alla prova i limiti della moralità e di ciò che può essere mostrato.

L’umorismo coinvolgente di Peter Fischli & David Weis

Gli artisti svizzeri Peter Fischli e David Weiss sono nati a Zurigo rispettivamente nel 1952 e nel 1946. Il loro sodalizio è iniziato negli anni ’70, fino alla scomparsa prematura di Weiss nel 2012. Le loro opere umoristiche e giocose, in un’ampia varietà di media come fotografia, scultura, installazione e video, sfidano le nozioni tradizionali dell’oggetto d’arte e dell’artista stesso. In tutta la loro opera, oggetti ed esperienze quotidiane vengono rimossi dai loro contesti tradizionali e trasformati in qualcosa di nuovo, coinvolgendosi in narrazioni alternative che enfatizzano la natura soggettiva dell’arte e dell’oggetto d’arte. Nel loro lavoro, ironia e contraddizione sono spesso presenti e le cose non sono sempre ciò che sembrano. La loro opera più nota è il film The Way Things Go (1987), in cui oggetti domestici e da studio d’arte di uso quotidiano interagiscono tra loro in scenari improbabili e umoristici.

La giocosità impegnata di Allora & Calzadilla 

Jennifer Allora (1974, Filadelfia, Stati Uniti) e Guillermo Calzadilla (1971, L’Avana, Cuba), lavoro assiema dal 1995 e hanno sviluppato una pratica sperimentale e innovativa che affronta gli intrecci tra storia, ecologia e geopolitica utilizzando una molteplicità di media. Ispirati da un approccio versatile, i loro lavori ironici, spiritosi e giocosi spaziano tra performance, scultura, audio, video e fotografia. L’eterogeneità dei mezzi espressivi gli consente di trattare dei temi molto attuali e complessi: dalla violenza coloniale e nazionalista inflitta alle popolazioni caraibiche alle incursioni nella storia della musica, dagli intrecci tra biofisica, semiotica e storia contemporanea. Oltre a criticare le forze della globalizzazione, dell’imperialismo e del consumismo, indagano anche l’ambiente, la guerra e il nazionalismo. Molte delle loro opere sono site-specific e derivano da una ricerca approfondita e da un processo associativo.