Fuori dal mondo! L’ arte in luoghi inaspettati
Elmgreen & Dragset, Prada Marfa, 2005 - Courtesy Art Production Fund, New York;

Fuori dal mondo! L’ arte in luoghi inaspettati

di Elena Bordignon

L’arte non si trova solo in grandi musei e gallerie. Abbiamo scovato sculture e grandi installazioni in luoghi lontanissimi e inaspettati

Una forchetta gigante che sbuca dall’acqua in Svizzera 

Iniziamo il nostro giro dal lago di Lemano, su cui si affaccia la cittadina di Vevey in Svizzera. È proprio dall’acqua che possiamo vedere una gigante forchetta scolpita nel 1995 dai due artisti Jean-Pierre Zaugg e Georges Favre. La scultura è in acciaio inossidabile ed è alta ben 8 metri e l’ effetto è decisamente surreale e immaginifico. La scelta della forchetta è dovuta a un motivo quasi banale: Vevey è la città di nascita di Nestlé e la forchetta è stata «piantata» nel lago di Ginevra nel 1995 per commemorare il decimo anniversario del vicino museo dell’alimentazione Alimentarium.

Un negozio di scarpe in mezzo al nulla

Nata nel 2005 dalla creatività del duo scandinavo Elmgreen & Dragset, l’istallazione artistica permanente Prada Marfa sorge nel mezzo del deserto del Chihuahua, a circa 60 km dalla città di Marfa. Si tratta di un finto negozio Prada, costruito seguendo i canoni estetici delle altre boutique del marchio. L’opera, realizzata con la collaborazione degli architetti statunitensi Ronald Rael e Virginia San Fratello, è costata 80.000 dollari e, provocatoriamente, non deve essere sottoposta ad azioni di manutenzione, in quanto il progetto prevede un lento degrado che la integri nel paesaggio naturale desertico circostante.

100 figure umane nella spiagge di Liverpool

Si chiama Another Place, l’installazione che Antony Gormley ha realizzato a Crosby Beach, spiaggia nel cuore di Liverpool. Cento figure umane – ognuna è realizzata in ghisa e pesa 650 kg – sono disseminate lungo la spiaggia, con lo sguardo al mare. Le figure ad altezza naturale, sono sparse lungo i tre chilometri della battigia e sono realizzate da calchi del corpo dell’artista. Secondo Gormley, Another Place sfrutta il flusso e il riflusso della marea per esplorare il rapporto dell’uomo con la natura. “Qui il tempo è messo alla prova dalle maree, l’architettura dagli elementi e la prevalenza del cielo sembra mettere in discussione la sostanza della terra.” Spiega l’artista. “Questa scultura espone alla luce e al tempo la nudità di un corpo particolare e singolare. Non è un eroe, nessun ideale, solo il corpo riprodotto industrialmente di un uomo di mezza età che cerca di rimanere in piedi e cerca di respirare, di fronte a un orizzonte occupato da navi che spostano materiali e manufatti in tutto il pianeta.”

Una surreale cappella multicolor nelle langhe cuneesi

Ha come cornice le Langhe cuneesi nel territorio del comune de La Morra, l’ ex-chiesetta colorata unica nel suo genere in Italia. Decorata da Sol LeWitt, artista americano noto per le sue opere concettuali e minimaliste, la chiesa sconsacrata dai colori vivaci è in netto contrasto con i vigneti che la circondano. Rimasta abbandonata per anni e ridotta ad un rudere, la chiesetta è stata ristrutturata dalla famiglia Ceretto alla fine degli anni ’90. La ristrutturazione venne affidata agli artisti Sol LeWitt e David Tremlett che seppero trasformare un edificio in rovina in una splendida testimonianza di arte contemporanea. LeWitt si occupò dell’esterno con un gioco di colori giocoso e vivace, mentre Tremlett si occupò delle decorazioni interne calde e serene.

Un fagiolone a Chicago

La Cloud Gate è una scultura pubblica dell’artista britannico di origini indiane Anish Kapoor e si trova al centro della Plaza nel Millennium Park a Chicago, Illinois. Costruita tra il 2004 ed il 2006, la scultura è soprannominata ‘The Bean’ (‘Il Fagiolo’) per via della sua forma. Fatto di 168 lastre di acciaio inossidabile saldate insieme, la sua lucidissima superficie non ha saldature visibili; le dimensioni sono 10 m × 20 m × 13 m e pesa circa 100 tonnellate. L’artista ha tratto ispirazione dal mercurio liquido e la superficie della scultura riflette distorcendo lo skyline della città. La scultura racchiude molti dei temi artistici di Kapoor ed è popolare tra i turisti per l’opportunità di fare foto uniche grazie ai suoi particolari riflessi.

Una spettacolare mano che si innalza nel deserto cileno

Nel cuore del deserto dell’Atacama, uno dei più aridi del mondo, c’è una grandissima mano che spunta dalla sabbia: è l’opera di Mario Irarrázabal, ed è realizzata in ferro e poi ricoperta di cemento armato. Con i suoi 11 metri di altezza, sorge a 75 chilometri da Antofagasta sulla Route 5 della Panamericana, sin dal 1992. La ‘Mano de Desierto’, o ‘Mano del deserto’, è installata ad un’altitudine di 1.100 metri sul livello del mare. Irarrázabal ha usato la figura umana per esprimere emozioni come l’ingiustizia, la solitudine, il dolore e la tortura. Si dice che le sue dimensioni esagerate enfatizzino la vulnerabilità e l’impotenza umana.

Seeing spheres 2019 – Olafur Eliasson – Chase Center di San Francisco

L’artista danese ha realizzato per il Chase Center di San Francisco una grande installazione di sfere in acciaio che riflettono lo spazio della grande piazza di Thrive City, nel quartiere di Mission Bay. Le Seeing spheres di Eliasson sono costituite da cinque sfere in acciaio idroformato lucidato alte 4 metri e mezzo e sono state installate in cerchio. Ogni sfera sostiene una faccia specchiata piatta e circolare, incorniciata da un anello di luci a LED, che è orientata verso l’interno e riflette le facce specchiate delle sfere circostanti. Insieme producono un ambiente sorprendente di spazi multistrato e riflessi in cui le stesse persone e le stesse ambientazioni appaiono più volte, visibili da varie angolazioni inaspettate. L’arte di Eliasson da sempre sollecita concetti quali la percezione, il movimento e l’esperienza.