Si avvicina Il Diavolo veste Prada 2: tutti gli spoiler (che sono sempre di più) sul sequel atteso nel 2026
L’attesa è ancora lunga, ma è certo che Il diavolo veste Prada 2 sarà un successo. Le info sul sequel più atteso del 2026 aumentano giorno dopo giorno
Vent’anni dopo il debutto sul grande schermo, il mondo di Runway si prepara a riaprire le sue porte. Il Diavolo veste Prada 2 (in originale The Devil Wears Prada 2) è ufficialmente in produzione, e le aspettative sono altissime. Il sequel del celebre film, uscito nelle sale nel 2006, non solo riporta in scena Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt e Stanley Tucci, ma promette anche di aggiornare il racconto sull’editoria della moda in un’epoca profondamente mutata. A vent’anni da quando ci ha rapito il cuore.

Data di uscita definitiva de Il Diavolo veste Prada 2
Secondo gli annunci ufficiali, il film arriverà nelle sale italiane il 29 aprile 2026. Negli Stati Uniti, la distribuzione è prevista per il 1° maggio 2026, sempre a cura della 20th Century Studios.
Questo posizionamento lo rende uno dei titoli di punta della primavera cinematografica, con un appeal forte per i nostalgici del primo film quanto per una generazione che ha visto la moda trasformarsi radicalmente.
Cast, ritorni e new entry de Il Diavolo veste Prada 2
E non era scontato che i volti principali del film sarebbero tornati tutti insieme per questa grande occasione. Meryl Streep vestirà ancora una volta i panni dell’implacabile Miranda Priestly, mentre Anne Hathaway tornerà come Andy Sachs, Emily Blunt appare di nuovo nelle vesti della sua storica rivale, Emily Charlton, e Stanley Tucci riprenderà il ruolo di Nigel. Così come tornano tornano Tracie Thoms (Lily) e Tibor Feldman (Irv), figure secondarie amate nel primo film.
Accanto a loro, si uniscono volti nuovi: Kenneth Branagh entra nel cast come marito di Miranda (ruolo del tutto inedito), mentre Simone Ashley, Lucy Liu, Justin Theroux, B.J. Novak, Pauline Chalamet e altri sono confermati. Grande assente, invece, il fidanzato di Andrea, ovvero Adrian Grenier (Nate Cooper), lasciando presumere che si siano lasciati nel proseguimento della storia.

Regia, sceneggiatura e produzione: continuità ed evoluzione
Alla regia torna David Frankel, lo stesso regista del primo capitolo. La sceneggiatura è firmata da Aline Brosh McKenna, anche lei già autrice della storia originale, e il film prende ispirazione dal romanzo Revenge Wears Prada: The Devil Returns di Lauren Weisberger. La produzione è capitanata da Wendy Finerman, una garanzia di continuità creativa con il passato.
Di cosa parlerà il sequel de Il diavolo veste Prada?
Le informazioni sulla trama, per ora, sono abbastanza frammentarie, ma alcuni elementi chiave emergono chiaramente. Miranda Priestly si trova ad affrontare nuove sfide: non più soltanto una direttrice temuta, ma una donna di potere che deve fare i conti con il declino della carta stampata. Il mondo dell’editoria è cambiato profondamente e Runway – la rivista di moda centrale nella saga – non è immune dalla crisi. Il sequel sembra voler esplorare anche il rapporto tra Miranda e il suo nuovo marito (Kenneth Branagh): una dinamica inedita che potrebbe approfondire il lato personale della direttrice.
Non solo. Secondo il primo trailer, la scena di apertura sembra già evocare tensione: Andy Sachs (Anne Hathaway) sale in ascensore dopo Miranda, che la saluta con una frase che fa eco al passato (“Ti ci è voluto molto”). Insomma, un doppio riferimento, sia al carattere tagliente di Miranda sia al lungo tempo trascorso per dare seguito al film.

I look de Il diavolo veste Prada 2
Le riprese sono iniziate ufficialmente nell’estate 2025. Fra le location scelte figurano New York – dove ha sede la redazione del magazine fittizio Runway –, ma anche Milano. In particolare, una scena è stata girata durante la sfilata donna primavera estate 2026 Dolce&Gabbana durante la fashion week meneghina, con Meryl Streep in trench di vinile e occhiali scuri, e Stanley Tucci al suo fianco. Questo momento è carico di meta-narrazione, dato che Anna Wintour (presunta ispirazione del personaggio di Miranda) era presente in passerella nella realtà.
Mentre, sul fronte look, è evidente che il lavoro svolto abbia come obiettivo quello di svecchiare l’immagine dei personaggi e adattarli alla contemporaneità. Gli spoiler degli outfit sono già infiniti, a causa delle paparazzate sul set a cielo aperto, ma ciò non toglie che l’attesa sia alta. È vero che il fattore moda sia centrale e che il primo film sia diventato celebre per l’allure anni Duemila, però è anche vero che il fulcro siano i cliché del settore, il sogno della moda, le mitiche vicende dei personaggi. E non solo abiti e accessori, seppur griffati.

Le sfide di un sequel nell’era digitale
Difatti, la pellicola già intriga per uno dei filoni narrativi che probabilmente imboccherà: la modernizzazione del mondo dell’editoria. Se nel 2006 il fulcro della storia era la rivista cartacea, ora Runway potrebbe affrontare una battaglia per sopravvivere tra media digitali, social e nuove modalità di consumo.
Questo contesto offre una grande opportunità. Si tratta di un racconto aggiornato, che riflette le tensioni reali dell’industria della moda oggi. Inoltre, il ritorno di Andy Sachs – che nel primo film lascia Runway per una carriera giornalistica – apre molte domande: cosa fa ora? Ha mantenuto il legame con la moda? Si confronterà con Miranda in un nuovo equilibrio di potere?
Con Il Diavolo veste Prada 2, non ci si aspetta soltanto un sequel. Il fatto che alcune scene siano state girate durante sfilate reali (come quella di Dolce&Gabbana) è già un segnale fortissimo, diventando un ponte tra finzione e realtà. E questo secondo capitolo potrebbe anche dimostrarsi una dichiarazione sul presente (e sul futuro) dell’editoria di moda.