Lorenzo Musetti, l’esteta del tennis che punta alla vetta
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Lorenzo Musetti, l’esteta del tennis che punta alla vetta

di Digital Team

La bellezza è il suo obiettivo, dentro e fuori dal campo. Da un anno ha trovato la solidità che il suo talento chiedeva da tempo, merito anche della paternità. Nel mirino: Sinner e Alcaraz

Lorenzo Musetti in versione il Magnifico, saldamente in top ten mondiale. Il carrarino delizia con la racchetta in mano: tra palle corte, effetti in backspin e lob da capogiro riconcilia con il tennis, oggi così unidimensionale e schiacciato da martellate da fondocampo.

Quello di Musetti, invece, è un gioco gloriosamente d’altri tempi, vario e ricco di idee e di cambi di ritmo, che si esalta sulla terra rossa. Uno spettacolo. Che finalmente lo proietta tra i grandi.

La vita e la carriera di Lorenzo hanno avuto una svolta nell’ultimo anno. Prima la nascita di suo figlio Ludovico, poi l’annuncio della paternità bis. E sul campo un’escalation di risultati.

Nonostante la delusione di Wimbledon, dove è uscito al primo turno, ora gli acciacchi fisici da sistemare e il sogno di salire ancora più in alto, in classifica Atp e negli Slam. Con quei due ragazzi terribili lì davanti, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, numeri 1 e 2 al mondo, così imbattibili ma così vicini, dal settimo posto.

Lorenzo Musetti
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Lorenzo Musetti contro Alexander Zverev agli Internazionali d’Italia, 14 maggio 2025

Lorenzo Musetti e la sua storia unica

Quello di Lorenzo Musetti è un caso più unico che raro. Guardando indietro, eccolo bambino di 8 anni che, torneo dopo torneo, ha varcato la top 10 del tennis mondiale sempre con lo stesso e unico maestro. Oggi Lorenzo ha 23 anni e, al suo fianco, ieri come oggi c’è sempre Simone Tartarini, che per lui è una sorta di secondo padre. Il tennista di Carrara è tra i pochi a non avere un ex campione del tennis come coach.

I due hanno iniziato il loro percorso insieme in un piccolo circolo di La Spezia. La prima scommessa sul futuro di Lorenzo è stata a 14 anni, quando Tartarini lasciò quel tennis club ligure per investire sul ragazzo, concentrandosi su di lui e viaggiando insieme, per aiutarlo a crescere. Un progetto che è fiorito sempre di più nel tempo. Non senza difficoltà.

A 15 anni i primi incontri a livello professionistico ma non furono subito vittorie, tanto che attorno a quel duo aleggiò scetticismo. Nel 2019 il trionfo agli Australian Open juniores e, in successione, le prime vittorie nel professionismo.

Lorenzo Musetti
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Lorenzo Musetti al Roland Garros 2025

Dalle Olimpiadi a Parigi, un’escalation di imprese

Lorenzo Musetti è sempre stato un giocatore talentuoso, fin da piccolo, con quel rovescio a una mano alla Federer, suo idolo. Quello che però gli è spesso mancato è stato il rendimento. Ma recentemente qualcosa è cambiato. C’è una maturità diversa in lui, c’è una nuova solidità nella gestione dei momenti no durante i match.

La storica Coppa Davis vinta dall’Italia nel 2023, come non capitava da 47 anni, porta anche la sua firma. Anche se perse nella semifinale contro la Serbia, se gli azzurri arrivarono al traguardo di Malaga è anche merito del carrarino, che ai gironi di Bologna vinse il doppio contro il Cile, in coppia con l’altro Lorenzo, Sonego.

Nel 2024 il cambio di marcia. Prima la semifinale a Wimbledon, quarto italiano di sempre a riuscirci, la sua prima in uno Slam.

Poi l’impresa più bella: il bronzo alle Olimpiadi di Parigi. Sempre con quel suo tennis d’antan di smorzate, pallonetti al filo e rovesci eleganti. «È un sogno, un momento felicissimo della mia vita e della mia carriera. Mi merito questa medaglia»: esultò. Prima di lui solo un altro italiano ci riuscì, Uberto de Morpurgo, ben cent’anni prima.

Si sa, i successi portano successi: a ruota ecco la finale di Montecarlo ad aprile 2025, l’ingresso nella top ten, la semifinale di Roma e quella di Parigi.

Lorenzo Musetti
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Lorenzo Musetti al Roland Garros 2024

La carica della paternità

«Mi piace essere identificato come un esteta del tennis», ha detto Musetti. «Perché a me, a Lorenzo, come persona prima ancora che come tennista, piace cercare il bello in tutte le cose, anche fuori dal campo».

Elegante come il marmo della sua Carrara, fuori dal campo la sua grande bellezza è la famiglia che fa il tifo per lui. E che sta per crescere.

A marzo 2024 è nato il piccolo Ludovico. Tra voli intercontinentali, allenamenti e pressioni, un figlio potrebbe essere un freno nella carriera di un atleta. Invece per Lorenzo è diventato uno stimolo. «Il nostro bimbo e la famiglia sono la sua forza», ha detto la sua compagna Veronica Confalonieri.

Durante la storica semifinale di Wimbledon nel box di Musetti c’era lei, con il piccolo tra le braccia. «Vederli insieme, dopo una vittoria, è la mia felicità più grande», le parole di lui.

E la famiglia sta per allargarsi. È stato lo stesso tennista ad annunciarlo sui social, a maggio.

Forse serve la carica di due figli, per raggiungere quelli là, lì davanti. Nella semifinale persa a Roma contro Alcaraz, Lorenzo ha capito che è a un passo dal definitivo grande salto: «Se voglio vincere questi tornei, a parte Carlos, Jannik e Jack (Draper, ndr), gli altri li ho battuti. Per fare il salto di livello serve battere questi giocatori».

Il campione intrappolato nel marmo si sta per liberare.