Street art, Invader a New York

Street art, Invader a New York

di Silvia Anna Barrilà

Dopo Banksy, anche l’artista francese negli Stati Uniti, dove è stato arrestato e poi rilasciato

Finito il mese di residenza di Banksy a New York, che ha fatto parlare di sé tutto il mondo, è arrivato nella Grande Mela un altro dei più noti street artist attivi a livello internazionale: il francese Invader.

Il soggiorno, però, è subito stato interrotto dalle forze dell’ordine. Secondo quanto riportato dai siti americani e francesi e confermato dal suo gallerista Franck Le Feuvre, Invader è stato arrestato dalla polizia newyorkese durante la notte del 30 ottobre mentre era in azione su Orchard Street, nel Lower East Side, e poi rilasciato. Ora è tornato a Parigi.  

A New York Invader aveva presentato un documentario in cui l’artista letteralmente lancia nello spazio un alieno di Space Invaders. È da questo videogioco anni 70, infatti, che l’artista trae ispirazione: da quando ha iniziato con ‘l’invasione’ di Parigi nel 1998, Invader ha tappezzato i muri di tutto il mondo con gli alieni del tanto amato videogioco della Taito. Con la loro semplicità retrò, i piccoli alieni fatti a mosaico hanno portato colore e un certo fascino nostalgico sui grigi muri delle città francesi, europee, fino ad arrivare a San Paolo, Dhaka, Bangkok, Katmandu e Mombasa. Invader ha lasciato il segno persino nel bagno dell’aereo Air France che l’ha portato a New York (con tanto di foto su Instagram).

Le invasioni sono documentate dallo stesso artista che calcola anche il punteggio delle sue ‘partite’. Gli alieni vengono localizzati su piantine della città, vendute poi sul sito Space Invaders . La posizione degli alieni non è mai casuale: a volte attaccano dall’alto, a volte sono in punti di passaggio ben visibili, ma altre volte si nascondono sapientemente in punti strategici.

Negli anni Invader ha realizzato altri personaggi della cultura pop e dei videogame con la sua tecnica a mosaico, ma Space Invaders rimane il suo tratto distintivo. ‘Li considero come un simbolo della nostra era’, ha spiegato l’artista, ‘e della nascita della tecnologia moderna, con i videogiochi, i computer, internet, la telefonia mobile, gli hacker e i virus’. E visto il nostro rapporto con la tecnologia, sembra proprio che ci siamo arresi all’invasione.