Street Art: le città più importanti dove scoprire la storia dei graffiti
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Street Art: le città più importanti dove scoprire la storia dei graffiti

di Elena Bordignon

Da fenomeno underground a movimento riconosciuto, studiato e, alla fine, venduto come vera e propria ‘arte d’arte’.

La street art si è diffusa negli ultimi decenni a ritmo esponenziale passando da atto vandalico ad azione dal potere di rigenerare interi quartieri. Versatile, complessa, comunicativa e spesso portatrice di valori importanti per la società, questa azione artistica urbana è diventata un movimento internazionale che ha infranto le barriere culturali di tutto il mondo. Ci sono delle città, per lo più grandi metropoli, che più di altre rivendicano lo status di mecche della street art. Abbiamo selezionato le città più importanti dove scoprire la storia dei graffiti

New York

Sicuramente New York City, è la capitale indiscussa della Street Art. Dalle crisi economica e sociale degli anni ’70, i giovani della Upper Manhattan del Bronx trovarono nella pratica dei graffiti la loro forma di espressione congeniale. Vecchi stabilimenti, carrozziere di macchine e vagoni della metro abbandonati diventarono le superfici ideale per sfogo a disagio e malessere giovanile. 
Dagli antesignani come Cornbread (Darryl McCray (nato nel1953) e Taki 183 (tag del  graffitista greco-americano Demetrius emerso tra gli anni ’60 e ’70 a NYC ), attivi tra Philadelphia, Washington e New York, il fenomeno si è allargano a macchia d’olio dagli Stati Uniti al resto del mondo. All’inizio degli anni ’70 il fenomeno era così diffuso che l’allora sindaco della città ha indetto una “guerra dei graffiti” formando delle squadre di poliziotti per reprimere quello che era considerato vandalismo. Dalle stazioni delle metro, gli artisti cercarono sempre nuovi luoghi spingendosi nelle strade alla ricerca spazi ideali tra i muri degli edifici. Nacque il fenomeno dei ‘murales”. Nel 1973 il fenomeno era così capillare che il Village Voice dedicò un lungo articolo intitolato “The graffiti Hit Parade”, stilando un lista delle creazioni più belle. Iniziarono ad essere pubblicati libri e il fenomeno dalla strada iniziò a espandersi anche dentro alle gallerie d’arte, portando all’ascesa di Jean-Michel Basquiat e di Keith Haring. I graffiti si sono intrecciati con la musica rap per creare la cultura hip-hop americana. 
Oggi, la street art è diventata essenziale per l’estetica di New York. Gli epicentri contemporanei della street art includono il Lower East Side a Manhattan e Bushwick a Brooklyn. Entrambi ospitano delle icone della street art: dai murales “Obey” di Shepard Fairey all’Houston Bowery Wall, le cui facciate in continuo cambiamento vantano ex studenti come Haring e Banksy.
La scena di New York ha ispirato artisti di tutto il mondo: l’artista americano Tristan Eaton, il brasiliano Kobra, il belga ROA e l’artista australiano Reka, solo per citarne alcuni.
Tra gli artisti che hanno avuto maggior successo troviamo Futura 2000, Dondi White e Lady Pink: hanno ottenuto riconoscimenti nel mondo dell’arte, esponendo in gallerie e musei e collaborando con artisti affermati e stilisti di moda.

Londra

Dopo New York è sicuramente Londra l’altra città che vanta le maggiori influenze sul graffitismo. Poco dopo l’esplosione della street art negli Stati Uniti negli anni ’80, l’iterazione londinese del movimento trovò casa in comunità altrettanto povere in tutto l’East End. I writers continuarono la tradizione di intervenire sui treni, fortemente influenzati dalla cultura dei graffiti di New York attraverso la Subway Art di Martha Cooper e Henry Chalfant. Con murales, stencil, poster e installazioni, gli scrittori si ritrovarono a esprimere critiche sociali e anti-establishment. Ancora oggi, all’apice della sua popolarità, le opere illecite vengono coperte nel giro di un giorno o due. Nonostante ciò, la street art ha incontrato diversi momenti critici durante la sua evoluzione a Londra, con artisti come Banksy che hanno sviluppato alcune delle opere più finanziariamente e concettualmente preziose fino ad oggi.  Nonostante molti dei suoi lavori siano stati cancellati, come quello quello che ritraeva la famosissima bambina con il palloncino a forma di cuore, è impossibile nascondere che Banksy sia una grande fonte d’ispirazione. Tra i tanti nomi che potremmo citare: Stik, famoso per i suoi graffiti nei quali vengono sempre rappresentati uomini o figure stilizzate, ha creato diverse opere nelle zone di Hackney e Shoreditch; Space Invader, di origine parigina, utilizza nelle sue opere la tecnica del mosaico; Alex Senna, l’arte in bianco e nero dell’artista brasiliano è considerata una delle più romantiche in circolazione. 

Parigi

Il fenomeno parigino della street art, inizia non con le bombolette spray o pennelli ma con dei post appiccicati sui muri di tutta la metropoli, già dagli anni ’60. La vernice spray e gli stencil divennero i metodi preferiti negli anni ’70. Gerard Zlotykamien divenne famoso per i suoi “Ephemerals”, che dipingeva a spruzzo sugli edifici per illustrare le ombre delle vittime della bomba atomica di Hiroshima. Blek Le Rat, il cui lavoro eserciterà un’influenza diretta su Banksy, dipinse il motivo di un ratto dipinto in giro per Parigi. Quando, dagli Stati Uniti, l’onda lunga dei graffiti arrivò in Europa negli anni ’80, il fenomeno incontra ciò che stava già accadendo nelle strade di Parigi.
Oggi gli street artists di Parigi sono ancora all’avanguardia. C215, noto per i suoi lavori di stencil pittorici, intricati ed espressivi, dipinge personaggi culturali e politici, nonché animali, su sfondi astratti. Invader è noto in tutto il mondo per i suoi mosaici di piastrelle che ricordano i personaggi del videogioco Space Invader. Il famosissimo JR fonde la fotografia con la street art, creando stampe su larga scala che interagiscono con l’ambiente, spesso incorporando illusioni ottiche. Dove cercare le forme più evolute di Street Art a Parigi? Fate un giro a il quartiere multietnico di Belleville, Rue du Faugbourg du Temple, 101 di Rue Jacques Louvel-Tessier e al 24 di Rue Alibiert

Berlino

Berlino, come Parigi e Londra, è un’altra tra le metropoli dove scoprire interi quartieri dedicati alla Street Art. Quando il Muro di Berlino non era ancora stato abbattuto, era una sorta grande catalogo lungo le strade di Berlino Ovest. E’ stato grafittato, dipinto e riempito di messaggi di libertà; dopo la sua caduta i street artists si sono rivolti altrove e hanno invaso la città. Da Mitte a Friedrichshain passando per Kreuzberg i murales occupano tutto lo spazio possibile. Celebri street artists hanno creato diverse opere in tutta la città e la Eastside Gallery, la galleria a cielo aperto più bella e ricca di storia del mondo (e anche la più economica visto che è completamente gratuita), conserva frammenti del Muro ricchi di graffiti ed opere.

San Paolo

Non è sempre nominata tra le rotte significative della Street Art, ma in realtà a San Paolo spiccano tra i murales più belli e significativi del mondo. Il luogo per autonomasia da visitare è il quartiere di Vila Maddalena. Si tratta di una vera galleria d’arte all’aperto che raccoglie opere anche del suo maggiore esponente: Kobra. A San Paolo questo tipo di arte rappresenta una forma di denuncia sociale e serve per veicolare messaggi di cambiamento radicale della società, spesso in contrasto con il concetto di proprietà privata.