“Cattedrali di ghiaccio” è la mostra che riporta alla luce la spedizione sull’Himalaya del 1909 negli scatti del fotografo biellese

Era il 1909 quando Luigi Amedeo di Savoia si rivolse a Vittorio Sella per affidargli un compito decisamente importante: documentare con la sua macchina fotografica i luoghi raggiunti, ma soprattutto filmare con la cinepresa tutti gli spostamenti di quell’impresa, destinata a passare alla storia, per raggiungere la vetta del K2.

Naturalmente, Vittorio accettò. L’ingaggio era effettivamente imperdibile: metteva alla prova le sue già ben collaudate doti di alpinista, dava spazio alla sua passione di reporter e soddisfaceva anche la sua sete di sapere. Perché la cartografia dell’epoca era incompleta nella zona del Karakorum e la spedizione aveva anche intenti scientifici e cartografici.

Così Vittorio Sella partì con il Duca degli Abruzzi, insieme a un topografo, un medico, due guide di Courmayeur, i portatori e il cuoco. Con la sua macchina fotografica fermò per sempre quelle vette meravigliose e con la cinepresa documentò la marcia di trasferimento da Rawalpindi al campo base e ritorno.

E quello è il primo filmato girato in Himalaya di cui si conservi la pellicola originale. Ora è in mostra, insieme alle foto di quella memorabile impresa, per Cattedrali di Ghiaccio. Himalaya 1909, al Centro Saint Bénin di Aosta, fino al 26 marzo.