Whisky, gin, mezcal esclusivi. Dalla storia artigianale alla rarità. Solo per palati raffinati

Insolite, poco note, esclusive. Sono le dieci bottiglie tra le più interessanti del panorama alcolico internazionale, vere chicche scoperte dagli “alcoholic trend setter” che girano, numerosissimi, ogni angolo di mondo alla ricerca di distillati alla loro altezza. Ci sono i whisky giapponesi, distillati in patria come si faceva cento anni fa in Scozia e i gin protagonisti, tra i più raffinati e blasonati. Ma anche i mezcal prodotti dalle parti più nobili dell’agave secondo tradizioni affinate nei secoli, le grappe fatte come se l’alambicco fosse casalingo, ma con la cura e l’attenzione permessa dalle nuove tecnologie, per arrivare, via via, fino all’assenzio. Tristemente noto per il suo abuso nel periodo del decadentismo, considerato per decenni e ingiustamente, responsabile delle peggiori efferatezze per il suo effetto ottenebrante, oggi rappresenta l’ultima tendenza in fatto di degustazione, grazie al paziente lavoro di ricostruzione e ricerca storica nell’ambito degli alcolici ad opera di giovani e promettenti bartender soprattutto italiani. Al grido di: bere meno, ma meglio!