Sale aromatico: i 6 tipi da avere in cucina
(Foto: Larry Hoffman)

Sale aromatico: i 6 tipi da avere in cucina

di Aldo Fresia

Da quello rosa dell’Himalaya al nero di Cipro, dal blu di Persia al rosso delle Hawaii: è una festa (profumata) di colori

Potendo esaudire i più sfrenati desideri culinari, bisognerebbe tenere in casa un’enormità di sali differenti, perché la varietà di sapori spingerebbe a indagare le più piccole sfumature di gusto in cerca dell’abbinamento perfetto. Dovendo però scendere a più miti consigli, vale la pena di non farsi mancare almeno queste sei tipologie, non foss’altro perché consentono di accompagnare uno spettro molto ampio di cibi.

Sale rosa dell’Himalaya
È un sale molto antico: è infatti una formazione cristallina che risale a 250 milioni di anni orsono, quando le acque degli oceani ricoprivano anche le montagne più alte del mondo.
È molto pregiato, non raffinato e contiene 84 elementi nutritivi. Ideale per i carpacci di carne e di pesce, ma anche per le verdure crude.

Sale blu di Persia
Proviene dalle miniere di sale dell’Iran e deve la sua particolare colorazione alla silvinite. È un sale raro e pregiato, ricco di potassio e cloro, dal retrogusto leggermente speziato che lo rende un eccellente condimento per le carni bianche e le verdure lesse. Gli esperti suggeriscono anche l’accostamento con il tartufo.

Sale affumicato della Danimarca
Si ottiene dopo che il sale marino è stato sottoposto un’accurata affumicatura con legno di olmo, cui può aggiungersi quello di quercia e ginepro, secondo un’antica ricetta dei Vichinghi. È uno dei più diffusi fra i sali affumicati ed è perfetto per aromatizzare il pesce del Nord Europa, come il salmone, l’aringa o il merluzzo.

Sale rosso delle Hawaii
È molto ricco di ferro, grazie alla presenza di un’argilla rossa di origine vulcanica che ne determina anche il colore. La vivace sapidità e il retrogusto leggermente ferroso ne fanno un ottimo accompagnamento per la carne grigliata o arrostita e per il pesce cucinato alla griglia – oltre che ingrediente prediletto dei piatti della tradizione hawaiana.

Sale nero di Cipro
Si ottiene arricchendo il sale marino con carbone ricavato dalla combustione di cortecce di tiglio, betulla e salice (da qui il caratteristico colore). Ha un gusto che ben si associa al pesce bianco, alle zuppe, alle uova e alle patate dolci. Volendo azzardare, si può utilizzare per dare un tocco particolare alla frutta.

Sale grigio di Bretagna
Colore e sapore risentono del particolare processo di lavorazione: si estrae infatti da complessi labirinti d’argilla costruiti lungo le coste oceaniche, e la raccolta avviene durante la bassa marea. Particolarmente indicato per insaporire le verdure bollite, in Francia viene anche utilizzato con i piatti di pesce.