È una Ferrari 166 MM del 1950, versione sportiva del primo modello del Cavallino. A marzo all’asta da Sotheby’s

È certamente una notizia che piacerà agli appassionati di auto, soprattutto a quelli con il pallino per le rosse del Cavallino. Il prossimo 11 marzo la prestigiosa casa d’aste inglese Sotheby’s batterà all’asta una rarissima Ferrari 166 MM del 1950. Cos’ha di speciale? Il fatto che si tratta di una delle primissime vetture mai costruite dal marchio di Maranello.

Il prezzo stimato è tra gli 8 e i 10 milioni di dollari e la cosa non sorprende. La 166 MM viene al mondo come auto sportiva destinata alle gare (MM sta per Mille Miglia), realizzata in 47 esemplari tra il 1948 e il 1953, a partire dunque da un anno dopo la nascita ufficiale del marchio Ferrari. Negli stessi anni il Cavallino realizza anche la versione stradale della stessa vettura, la 166 Inter, coupé a due posti firmata nel design dalla mitica carrozzeria Touring Superleggera.

Il modello in vendita da Sotheby’s ad Amelia Island, in Florida, ha ancora ben visibile il numero originale di telaio, 0058 e, secondo la casa d’aste, si mostra ancora in ottimo stato. Ha partecipato a due edizioni della Mille Miglia, oltre ad altre svariate competizioni internazionali, sia in Europa che in America, dove poi è rimasta. Per decenni è infatti appartenuta a Ed Gilbertson, un pezzo grosso nel mondo delle competizioni e delle manifestazioni dedicate alle auto classiche storiche. È attualmente presidente e giudice del Ferrari Club of America e un membro importante di vari club ed eventi esclusivi (Pebble Beach, Palm Beach Cavallino Classic). Nelle sue mani la 166 MM si è aggiudicata premi e trofei in molti concorsi internazionali.

A onor del vero la primissima Ferrari della storia non è la 166, ma la 125 S, costruita nel 1947, soprannominata anche “Ala spessa”, una barchetta a ruote coperte realizzata in soli due esemplari, smantellati però entrambi dopo pochi anni per riciclarne i pezzi e usarli per i modelli successivi. Esiste una riproduzione creata nel 1987 dalla Michelotto Automobili su licenza Ferrari, che monta un motore originale ritrovato nei magazzini del Cavallino.