Tecnologici o vintage come le icone degli anni Settanta: i sedili sono lo specchio di chi li guida

C’è chi li sceglie con tessuti a trame tipicamente anni Settanta e chi invece non li concepisce se non in pelle, nappa pieno fiore, con impunture preziose e a contrasto. I sedili delle nostre automobili sono spesso il tocco in più che ci distingue: dettagli che contribuiscono in maniera determinante ad arredare quell’ambiente che tende a somigliare vieppiù al living di casa. In auto si spende ogni giorno sempre più tempo. E se progettisti e responsabili dei centri stile s’impegnano per fornirci le ultime soluzioni a portata di smartphone, se Internet sale a bordo per modificare le nostre abitudini al volante uniformandole a quelle del tran tran quotidiano, se i social network sono presenti tanto su utilitarie quanto su supercar e i sistemi audio sono performanti e griffati Bang&Olufsen o Bower&Wilkinson, non rimane che un unico segno distintivo: il sedile. Spetta però alla definizione dei tessuti fare la differenza. Questione di materiali e gusti su misura.