Motore completamente elettrico e controllabile con lo smartphone, l’ultima di casa Fiat in America può far innamorare tutti, non solo le star come nel suo video-spot

Era una promessa fatta a Obama. E alla fine è stata mantenuta, almeno in California, ma è meglio di niente. Breve riassunto della puntata precedente. Quando Fiat e Marchionne sono arrivati alla Chrysler i patti col presidente USA erano stati chiari, vi prendete l’azienda solo se la rimettete in carreggiata e portate in America macchine che consumino poco, come quelle giapponesi. E così prima sono stati tagli a cilindri e cilindrate, poi è apparsa la Cinquecento, quindi la Giulietta travestita da Dart e adesso la 500e. Dove ‘e’ sta ovviamente per elettrica, interamente elettrica, non solo ibrida (leggi: quindi addirittura più verde del best seller di Toyota, la Prius, icona a quattro ruote della green generation).

Fuori la “e” è praticamente identica alle sorelle a benzina, a parte qualche tocco di design più tecnologico, come la griglia stile Apple o il bicolore dei cerchioni che piace tanto ai geek di Silicon Valley, razza tutta californiana di nerd sempre a caccia di nuovi gadget. Ma quelli che pensano che il pezzo forte della 500e siano il motore elettrico o le batterie sparpagliate sotto i sedili, sbagliano. Perché l’arma segreta, ma poi nemmeno troppo segreta, è un’altra. E non ha a che fare né con l’accelerazione che brucia i semafori né con la tenuta di strada migliorata dalla distribuzione del peso delle batterie. No. Questa cosa con la tecnica non c’entra niente: infatti è puro marketing. Che da subito si è giocato il tutto per tutto.

Cominciando col calcare la mano sul fascino del Made in Italy, e basta vedere lo spot per farsene un’idea.

Poi ha rincarato la dose, chiamando Studios i concessionari Fiat, trasformando così, con una sola mossa, la 500 in una stella hollywoodiana. Un altro colpo di genio è stato quello di rivendere difetti come pregi. Una macchina costosissima da fare, per loro, e quindi poco sostenibile in grandi numeri, diventa quasi una serie limitata per cui bisogna mettersi in coda e sperare.

Nonostante costi tanto, però, con gli incentivi californiani la 500e al cliente che riesce a trovarla costa solo 20.500 dollari (15.500 euro) e cioè poco meno della versione a benzina. Ma molto meno se si considera che poi si faranno solo pieni, quasi gratis, di elettricità. Comunque la vera scommessa della Fiat rimangono gli elettroscettici, che in questa motorlandia che sono gli Stati Uniti sono ancora la maggioranza.

E così per quelli che ‘va bene l’ecologia, ma se poi devo fare più strada, come faccio?’ c’è una sorpresa. Perché il vero problema è che qua si fa tutto in macchina, dalla banca alle vacanze. E se la prima nei 140 chilometri di autonomia a carica ci sta dentro benissimo, per le vacanze, considerando le distanze locali (dove San Francisco-Los Angeles è più di un Milano-Roma con in mezzo un enorme nowhere) un’autonomia come quella della ‘e’ è un po’ stretta. E quindi Fiat s’è inventata un pass che permette di aver sempre a disposizione una macchina a nolo. Gratis, almeno per i primi 3 anni (per un totale di 12 giorni l’anno).

Certo, due settimane scarse sembrano poche viste dall’Italia, ma chi sta nel Far West, leggi California, a New York non ci va certo in macchina, ma ci vola e per andare a Parigi pure. E quindi quei 12 giorni lì sono tutti settimane bianche e fughe romantiche nel deserto, insomma è davvero tutta strada che cola. E poi non va dimenticato che le aziende americane non brillano certo per la quantità di ferie che danno ai dipendenti. Accontentate le star, tranquillizzati gli scettici, la 500e fa innamorare anche i geek, quelli che a un volante ci arrivano solo dopo ore di video game.

E forse perché un computer a 4 ruote la 500e un po’ lo è. Sarà per questo quindi che grazie a una app per iOS o Android la si può controllare direttamente dallo smartphone: consumi, pressioni delle gomme, le stazioni di ricarica più vicina, il riscaldamento, l’aria condizionata. Tutto insomma. Purtroppo però, per gli italiani che la vorrebbero a Roma o Milano, la 500e rimane un sogno tutto americano, perché Fiat non ha nessuna intenzione di riportarla in patria.