Two like us, Dean and Dan

Two like us, Dean and Dan

di Gianluca Cantaro

Mai prevedibili. Da 30 anni, Dean e Dan Caten, creatori, inesauribili propulsori e benzina di Dsquared2, amano raccontare storie. Creare una scena. Il loro segreto? Una grande musa ispiratrice, Julie Enfield – e avere sempre pensato in grande

Mi verrebbe da citare il motivetto di Sesame Street quando dice “una di queste cose non c’entra niente” perché ci rappresenta molto. Se tutto è troppo coordinato perde magia, per questo il nostro motto è “mondi che si scontrano dove qualcosa deve sempre stonare e spiazzare. Mai essere prevedibili”»: così risponde Dean quando gli chiedo come, dopo tanti anni, non si rischia di diventare ripetitivi anziché sorprendenti.

Photo by Giampaolo Sgura
Dean & Dan Caten

Interviene Dan: «Di solito ogni nostra collezione nasce dall’unione di due idee. Mai un solo tema. È così che esce qualcosa di inatteso». E Dean esclama: «Siamo teatrali, ci piace raccontare una storia, creare una scena. Siamo showgirls». Mi trovo a chiacchierare con i gemelli Caten, creatori, motori e benzina di Dsquared2 che quest’anno celebra il trentesimo anniversario culminato a febbraio con una sfilata-evento piena di celebrities come Naomi e Doechii e dedicata alla loro mentore e musa, la foto- grafa e scrittrice canadese Julie Enfield, che li ha supportati fin dagli inizi: «È stata il nostro primo contatto reale con la moda. Ci ha insegnato ad avere fiducia in chi eravamo, fatto capire che non dovevamo vergognarci di essere diversi, anzi, andarne fieri anche se non tutti ci facevano sentire accettati. Lei sì che era super cool, con stile e personalità: alcuni outfit della sfilata sono stati un omaggio», racconta Dan, visibilmente commosso sapendo che, purtroppo, le sue condizioni di salute non sono buone. «È sempre con noi, ma oggi non c’è spazio per le lacrime», interviene Dean. Sì, ogni volta con loro sono conversazioni piene di emozioni.


Julie Enfield

Classe 1964, hanno sempre pensato in grande: «Ce l’avevamo dentro e ogni nostra scelta è stata dettata dall’istinto. Sentivamo che qualcosa ci chiamava e sapevamo che rimanere in Canada non ci avrebbe permesso di realizzare i nostri sogni», racconta Dean. Così li ha accolti la New York degli anni 80 sia per gli studi sia per il primo lavoro come direttori creativi di Ports 1961, che allora si chiamava Ports International. «Avevamo una doppia vita: di giorno in azienda, di notte il nostro progetto (DEanDAN, il loro brand ai tempi, ndr)», ricorda Dean. «Il presidente era un po’ scioccato, ma anche incuriosito dal nostro zelo, ma poi vendette l’azienda e non ce la sentivamo di lavorare per i nuovi proprietari. Questo fu il segnale che ci disse di andarcene. Così pensammo che se fossimo rimasti a New York sarebbe stato troppo facile tornare in Canada e fu allora che decidemmo di attraversare l’oceano e venire in Italia, dove sia per lavoro (visitavano spesso le aziende di tessuti e manifattura, ndr) sia per famiglia (il padre è un emigrante dalla Ciociaria, infatti il loro vero cognome è Catenacci, ndr) ci sentivamo un po’ a casa. Ma soprattutto non avremmo avuto scuse per mollare».


Parola che non è parte del vocabolario dei due gemelli dato che vivono la vita al di là del cuore. Dopo essere diventati globali e averne reiterato il concetto con la capsule del 2021 Icon, realizzata con l’ex calciatore Zlatan Ibrahimovic, l’abbigliamento non basta più. Il seme era stato piantato con l’apertura di Ceresio7 Pools&Restaurants (il primo di Milano, aperto nel 2013) che Dean racconta così: «È stato tutto molto naturale, ha preso forma da ciò che sentiamo. Abbiamo preso l’edificio, siamo saliti in cima, abbiamo visto le montagne e anche se non c’era nulla intorno ci siamo detti: “Perché non un ristorante? Perché non due piscine?”». «Tutto», aggiunge Dan, «nasce dal nostro vissuto. Da piccoli adoravamo un posto in Canada, il Westside Grill. C’era un solo booth (tipologia di seduta che crea una zona circoscritta e riservata, ndr), ed era il tavolo più ambito, così abbiamo voluto ricreare quella sensazione. Elegante ma informale, come un diner chic che ti accoglie, ma non ti mette soggezione».


Nel 2017, sono seguite palestra e Spa. Adesso sono in procinto di creare un buen retiro da sogno in Sicilia, a Taormina, che, non è un semplice spin off di hôtellerie, ma di un ecosistema completo. «Abbiamo preso una proprietà con un acro di terreno nella parte alta della cittadina», rivela Dan, un progetto ancora in fase di sviluppo che vedrà la luce nei prossimi anni. «Sarà il primo di diversi che possiamo racchiudere in un tour ideale che è partito dalla città per andare al mare e che poi potrebbe arrivare in montagna. Ma non aspettatevi il classico hotel. Come dicevamo prima? Libertà, di progettazione in questo caso, che è l’opposto della conformità», rimarca con una speciale luce negli occhi a tradire l’entusiasmo che non può ancora esprimere a parole.


Emozioni forti che tornano anche quando parliamo di come il mondo delle celebrities abbia guidato il loro percorso che si è legato a stretto filo con i nomi più importanti del panorama. «La cosa che ci rende orgogliosi è che non siamo stati noi a rincorrere quel mondo, ma è stato lui a cercarci», racconta Dan. «Madonna, per esempio, ci ha contattati dopo aver visto un nostro lavoro. Avevamo colto un bisogno estetico. Con Beyoncé è andata allo stesso modo, era sulla nostra stessa lunghezza d’onda: “Vorrei qualcosa di street” e una volta fatto ci disse che era esattamente ciò che aveva in mente». Prosegue Dean: «Così con lei è nata una collaborazione che prosegue tuttora».


Dsquared2 & Magliano

Poi alla fine il discorso cade inevitabilmente sul tema del momento: da europeo e canadesi riflettiamo sulle posizioni della nuova amministrazione statunitense in termini di politica internazionale e il tono si fa serio: «Siamo orgogliosi del nostro paese, lo siamo sempre stati», sottolinea Dean con Dan che in modo perentorio conclude: «I nostri amici e le nostre famiglie sono lì e sono forti. Ci rispetteranno».