Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin Uomo
(Photo by Dia Dipasupil/Getty Images)

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin Uomo

di Tiziana Molinu

Attore, rapper, influencer… e adesso pure direttore creativo. La maison francese ha scelto Jaden Smith per rilanciare la linea maschile. Tra genio marketing e polemiche: serve ancora studiare o basta avere 19 milioni di follower?

Oggi una nomina ha fatto sobbalzare il fashion system: Jaden Smith è il primo direttore creativo globale della linea uomo di Christian Louboutin. E così la maison della suola rossa si gioca una carta molto rischiosa: un nepo baby a capo del menswear. Una nomina chocche segna un cambio di rotta radicale per il brand francese. Perché Louboutin affida le sue creazioni maschili a un non-designer? La risposta è una sola: marketing, visibilità e la disperata ricerca di un nuovo linguaggio.

Smith, 27enne figlio d’arte, attore, rapper e influencer from hell, si trasferirà a Parigi per l’incarico, dovrà rilanciare un segmento che vale il 24% del fatturato ma che ultimamente arranca. La sua missione: quattro collezioni l’anno, da scarpe a pelletteria, con debutto a gennaio 2026 durante la settimana della moda maschile di Parigi. Dopo quindici anni dall’ingresso nel segmento maschile, Louboutin ha bisogno di una scossa, di una nuova energia. E chi meglio di Jaden, con i suoi 19.1 milioni di follower su Instagram e una fama che travalica la moda, può fornirgliela?

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin men
Courtesy Getty Images

Tuttavia, la domanda brucia: serve ancora studiare per fare il creatore di moda? O basta essere un “nepo-baby” con uno stile eccentrico e un esercito di fan? Louboutin ha scelto la via del contenuto puro: non un designer, ma un generatore di engagement. E se davvero le views contano più dei tessuti, forse ha ragione lui. Ma il dubbio resta: è una geniale intuizione o l’ultimo colpo di coda di un’industria che preferisce il rumore alla sostanza?

Cosa succede adesso?

Smith non prenderà questo incarico alla leggera. Come anticipato, si trasferirà a Parigi per immergersi totalmente nel ruolo. Il suo esordio alla guida creativa è già calendarizzato: gennaio 2025, durante la Men’s Fashion Week parigina, dove presenterà la sua prima collezione completa, che includerà scarpe, pelletteria e accessori. Il suo compito sarà supervisionare la creazione di quattro collezioni all’anno, sviluppando campagne, eventi ed “esperienze immersive”.

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin men
(Photo by Taylor Hill/Getty Images)

Christian Louboutin ha descritto la scelta come un evento naturale, quasi inevitabile. “È arrivato prima dell’idea di un direttore creativo. Non è perché avevo bisogno del direttore creativo, è per colpa sua, in realtà”, ha scherzato il designer. “Il giorno in cui mi sono detto, ‘Sarebbe una persona fantastica con cui lavorare’, è stato il giorno in cui mi sono reso conto che lo stavo studiando senza rendermene conto”. Un incontro, quello del 2019 a Parigi, che ha dato vita a un dialogo fondato su “ammirazione reciproca”. Una scelta che permetterà a Louboutin di concentrarsi maggiormente sul core business femminile, in forte crescita.

Jaden ha accolto la nomina come “uno degli onori più grandi” della sua carriera. “Fondere la mia visione con quella di Christian mi viene abbastanza naturale perché vediamo il mondo in modo molto simile. C’è un rispetto condiviso per la libertà creativa… Non è solo un titolo, è una casa creativa. Christian mi ha dato un posto per esplorare, imparare e creare liberamente”.

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin men
(Photo by Neil Mockford/GC Images)

Una piccola riflessione critica

Qui, però, la narrazione sfumata dei comunicati stampa deve lasciare spazio a una domanda scomoda che attanaglia l’industria della moda contemporanea: serve ancora studiare una vita? Jaden Smith è indubbiamente un personaggio affascinante, un pioniere del fluid-style che ha sfidato le convenzioni indossando gonne e abiti anni prima che diventasse un trend. Ha un gusto eccentrico e una visibilità enorme. Ma è un designer? Ha mai frequentato un istituto come la Central Saint Martins? Ha messo le mani su una lastra o su un patter per anni?

La risposta è no. E questo solleva il velo su un cambiamento epocale: i brand non cercano più solo i maestri artigiani o i geni del taglio. Cercano macchine da engagement, narratori culturali, personaggi che siano essi stessi un ecosistema mediatico. E nel momento in cui le views e i social possono determinare il successo o il fallimento di una collezione, un nome come Jaden Smith è un investimento a tutto tondo. È marketing, è PR, è contenuto, è rilevanza per la Generazione Z. È innegabile che essere un “nepo baby” (figlio del premio Oscar Will Smith e di Jada Pinkett Smith) abbia spalancato per Jaden porte che per altri restano ermeticamente chiuse. Perlomeno Louboutin ha scelto qualcuno che i suoi pezzi li ha vissuti, distorti e resi propri già da tempo.

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin men
(Photo by Jeremy Moeller/Getty Images)

La domanda comunque non è se Jaden sia “all’altezza”, ma se questo sia il nuovo paradigma. I brand non sono più solo case di moda; sono imperi dei contenuti. E in questo nuovo regno, il creatore di contenuti per eccellenza, il personaggio-archivio, diventa il re. Christian Louboutin non ha assunto un designer. Ha assunto una storia, un’icona culturale e un esercito di follower. Il futuro della linea uomo, e forse della moda stessa, ci dirà se era una scommessa visionaria o una resa alle logiche del mercato. Per ora, l’unica certezza è che a gennaio, a Parigi, tutti avranno gli occhi puntati su di lui. E, in un modo o nell’altro, è esattamente quello che Louboutin voleva.

Jaden Smith è il primo direttore creativo di Christian Louboutin men
(Photo by Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images)