Jonathan Anderson è il nuovo direttore creativo di Dior Men
Jonathan Anderson prende le redini di Dior Men. L’annuncio bomba, arrivato oggi, segna una svolta significativa per la maison parigina e per l’intero panorama della moda maschile. Vediamo perché.
E alla fine, il colpo di scena: Jonathan Anderson è il nuovo direttore creativo di Dior Men. Game over per le speculazioni, le mezze frasi e le fughe di notizie sui WhatsApp dei fashion insider. L’annuncio è arrivato come una bomba ben lustrata di savoir-faire parigino: Monsieur Anderson debutta con la sua prima collezione uomo per Dior il prossimo giugno a Parigi. Segnatevelo, sarà l’inizio di una nuova narrativa, e — spoiler — avrà le punte squadrate, dettagli surreali e una certa irriverenza couture.
Dior: dopo l’addio a Kim Jones, il benvenuto a Jonathan Anderson
Prima di tutto: chi sostituisce? Anderson prende le redini da Kim Jones, che ha lasciato Dior a gennaio dopo sette anni passati a mixare impeccabilmente sartoria, sneakers e cultura pop. Quello di Kim è stato un regno fatto di collaborazioni cult (da Hajime Sorayama a Travis Scott), silhouette affilate e una fusione magistrale di haute couture e streetwear. Non si va via da Dior così, a cuor leggero — ma Kim aveva altri sogni da rincorrere (rumor dicono Givenchy, ma chi lo sa per davvero…).

E Jonathan? Ha lasciato Loewe qualche mese fa, dopo più di dieci anni in cui ha trasformato la storica casa spagnola in un laboratorio di idee iper-contemporanee: dalla borsa Puzzle al maglione “sciolto” da 900 euro, fino alle scarpe che sembrano uscite da un quadro di Dalí. A detta di molti, era il più brillante direttore creativo del gruppo LVMH. E ora, lo vogliono a capo del brand più chic della galassia maschile francese.
L’estetica andersoniana arriva a Rue François 1er
Chi è Jonathan Anderson? Classe 1984, irlandese, genio precoce e provocatore con garbo. Ha fondato JW Anderson nel 2008, un marchio diventato culto per chi ama la moda gender-fluid, i dettagli teatrali e le costruzioni concettuali. È quello che ha reso un cardigan un oggetto del desiderio da red carpet e ha fatto sfilare top maschili con reggiseno incorporato before it was cool. A Loewe ha fatto esplodere il brand in termini di stile, riconoscibilità e incassi: da marchio heritage spagnolo a casa madre dell’artigianato più contemporaneo, capace di essere indossata da A$AP Rocky, Zendaya, Rihanna, ma anche da estetoni silenziosi con l’armadio pieno di lino e pelle nappata. E ora arriva alla corte Dior, dove gli si chiede di portare visione, coolness e… una nuova era. No pressure, Jonny.

Cosa aspettarsi?
La maison Dior ha bisogno di una nuova narrativa. Dopo l’epoca “Jonesiana” fatta di silhouette precise e collab da hypebeast, Anderson potrebbe portare un’estetica più surreale, decostruita, teatrale, ma anche tremendamente cool. Aspettatevi cappotti con maniche a petalo, pantaloni-scultura e forse — forse — qualche ritorno all’eleganza nuda e pura della linea “New Look”, rivista in chiave uomo.
Dior, con Anderson al timone, potrebbe diventare il nuovo epicentro del dialogo tra arte e moda, tra couture e TikTok. Perché sì: lui sa parlare a tutti, dall’intellettuale con la sciarpa Issey Miyake al Gen-Z con l’anello Vivienne Westwood fake comprato su Depop. Il futuro di Dior Men è nelle mani di un designer che non ha paura di pensare — e vestire — outside the box. E anche se la box è una boutique a tre piani su Avenue Montaigne, state sicuri che Jonathan ci metterà sopra un nastro grosso, una piuma, e magari una scultura in ceramica andalusa.