Girocollo, con cappuccio, effetto vintage o firmata in limited edition. La felpa abbandona il campo sportivo e si trasforma in un capo elegante, da indossare anche in ufficio

Nasce negli anni Trenta per mano di Champion, noto brand che dall’inizio del secolo scorso produce capi studiati appositamente per gli sportivi. Battezzata con il nome sweatshirt, letteralmente “camicia per sudare”, serviva inizialmente a tenere il corpo al caldo durante l’allenamento e, grazie ai polsini e alla fascia in vita, permetteva di praticare sport senza ostacolare i movimenti.

La prima felpa nasce con il cappuccio e nello slang urbano diventa hoodie. Indossata per coprire la testa diventa subito capo simbolo prima della cultura di skaters e surfers poi, in versione decisamente oversize, della cultura hip-hop.

Grigia, con tasca frontale e cappuccio con cordini compare sul grande schermo accompagnando durante l’allenamento l’icona del ring, Rocky Balboa. Entra poi nelle scuole, nei college americani e, con il logo ricamato sul petto come quella di Roy Roger’s, diventa divisa ufficiale di squadre sportive, simbolo di appartenenza a un team.

Ma la felpa oggi non è più solo un capo sportivo. Sdoganata anche dai grandi stilisti come Kenzo che la fa sfilare in passerella ricamata a mano, all’interno di una collezione che propone blazer e cappotti oversize, diventa capo irrinunciabile per l’outfit maschile di questo inverno: girocollo, nei colori neutri del blu, nero o grigio, da usare al posto del maglione in lana, con una camicia botton down e pantalone di lana con pinces e risvolto, come quelle di Uppercut o Bershka, delavè effetto used, come quella di Fred Perry e Woolrich, da indossare con denim e sneakers, o con cappuccio e cordini a contrasto come quelle di Iuter da portare sotto a piumini o blazer destrutturati.

Nascono poi le collezioni in edizione limitata come quella di Massimo Giorgetti, Msgm, e il magazine indipendente Toilet Paper, dando vita a felpe colorate con stampe d’ispirazione pop-art e capi culto come le N°21 firmate da Alessandro Dell’Acqua che diventano un must have da sfoggiare in città e sui social network.