A righe, stampati, o dal twist collegiale: per la bella stagione la maglieria leggera si sostituisce al blazer e si porta in ufficio

Sostituti del classico blazer in lana, senza perdere in formalità, complice la stagione calda la maglieria diviene protagonista del guardaroba, anche di quello da ufficio, dove si indossa sopra la camicia.

Il risultato è disimpegnato, ma dall’attitude elegante, senza sforzo: il modello classico, perfetto per far sbucare la camicia, ha il collo a v, nuance neutrali, e una fantasia a rombi, come quell di Ballantyne. Si indossa con pantaloni classici dal twist vintage, meglio se con le pinces, e con delle derby nei toni del sottobosco. Per chi è già proiettato alle vacanze, le righe breton si traducono non solo sull’omonima t-shirt, ma anche sulla maglieria, come nel caso del maglione di Marni. Dal collo tondo, si sposa bene con pantaloni dal taglio rilassato in morbide mischie di cotone, e con l’elastico in vita, parente nobile del classico pantalone da tuta. Per chi ama l’eleganza formale del blu, le alternative sono due: optare per una microlavorazione, come nel caso del maglione di Paolo Pecora, con delle stelle che compaiono discrete sulla texture, oppure sceglierlo dal gusto collegiale, con collo a v a contrasto, come nel modello di Fred Perry, da portare con pantalone dal taglio slim-fit e creepers lucide, dai profili bombati e con la classica para armaturata, per un effetto d’impatto, senza eccessi.

Per chi preferisce il classico è invece perfetto il modello bicolor di Brunello Cucinelli, declinato nei toni del grigio, su due consistenze diverse di cotone, tanto lineare l’una quanto più selvaggia l’altra. Le stampe? Sono concesse, a patto che siano declinate su motivi grafici, come nel modello di Tim Coppens, o siano il frutto della lavorazione delle texture, come nel caso del maglione di Gucci. E il blazer classico, si può riporre nel guardaroba, almeno fino a Settembre