Camicie check, boots in suede e denim morbidi: arriva il documentario The Greasy Hands Preachers e la moda riscopre il fascino ruvido del motociclista

Si chiamano El Solitario, Roland Sands, Shinya Kimura e Blitz Motorcycles: nomi conosciuti e riveriti nell’ambiente dei biker, l’equivalente dei sarti nel mondo delle due ruote. Sono infatti loro i maestri della customizzazione e creazione delle più belle special del mondo, artigiani assoluti e protagonisti del documentario The greasy hands preachers, firmato da Clément Beauvais e Arthur de Kersauson.

Il progetto finanziato dal fund raising, da fondi privati, e dal brand Belstaff, da sempre legato al mondo delle due ruote a filo doppio, racconta in novanta minuti lo stile di vita e la filosofia dei biker, ed è stato presentato durante la Settimana della Moda Uomo, appena conclusasi a Milano.

Uno stile di vita, e soprattutto un armadio, del quale la moda sente di nuovo il fascino, e che riesce a tradurre, con pochi accorgimenti, anche in chiave urbana.

La classica biker jacket in pelle si tinge infatti di nuance raffinate, verde oliva o cammello, e si indossa con dei capisaldi dell’armadio del motociclista, come il denim dalla tela scura, per nascondere le macchie di grasso, e dalla vestibilità morbida, per restare a lungo in sella. La camicia è check, ma si preferisce nelle tonalità dell’azzurro o nelle gradazioni del marrone, due nuance più adatte alla città rispetto ai più casual maxi-quadri rossi. Lasciata con qualche bottone aperto a mostrare la t-shirt, in sella il collo viene coperto da una sciarpa, da indossare a mo’ di cachecol, meglio se con un microstampa e in un mix di lana e seta, per tenere caldo senza divenire opprimente, soprattutto nella stagione calda. I boots sono in suede morbido, mentre gli occhiali hanno le lenti a goccia.

Un look che, con pochi accorgimenti, si trasforma in una scelta perfetta anche per la città: basta chiudere tutti i bottoni della camicia, indossare la sciarpa come un foulard, e sostituire al biker un blazer destrutturato in cotone e lino. Informale, ma indubbiamente metropolitano.

(guarda anche il ritorno dello stile Mod)