Burberry lancia un canale su Apple Music per promuovere i talenti made in UK. E gli altri? Da Dior a Saint Laurent, ecco la musica da abbinare allo stile

La notizia è di quelle che farà scuola, da oggi in poi: Burberry infatti lancerà un suo canale, Burberry Acoustics, in collaborazione con la sezione music del colosso fondato da Steve Jobs. 

Disponibile nella sezione Curatori dei servizi musicali Apple, il canale annovererà brani passati e presenti di icone e giovani talenti britannici, insieme ai progetti personali del marchio per promuovere la nuova generazione di cantautori dal Regno d’Albione, con performance e corti cinematografici. Non mancheranno video di backstage, nei quali gli artisti partecipanti parleranno delle loro ispirazioni e del processo creativo. 

Per il lancio ufficiale, i nomi nuovi selezionati sono quelli di Lilla Vargen, Georgie e Rhodes, insieme al video della performance di Alison Moyet alla prossima sfilata del marchio, il 21 Settembre.

Una mossa in linea con la filosofia del brand, che ormai da qualche stagione, correda le sue sfilate con musica dal vivo, eseguita dai nomi più interessanti del panorama musicale contemporaneo, da George Ezra a James Bay passando per Tom Odell.

Se Burberry ha trovato la sua colonna sonora ideale nel nuovo cantautorato britannico, sono molti i marchi di cui lo stile per quest’inverno è assimilabile ad un artista. 

Saint Laurent, ad esempio arricchisce il suo vocabolario con riferimenti allo stile punk sartoriale di Joe Strummer: i classici pantaloni in pelle slim-fit, le camcie sbottonate e gli stivaletti a punta, si indossano con capispalla avvolgenti color cammello, in pieno stile London Calling dei Clash.

Neil Barrett preferisce riferimenti anni ottanta, corredati di ironia electro-pop, facendo risuonare metaforicamente nell’aria le note di One more time dei Daft Punk.

Da Dior Homme, invece, i paletot sono rigorosi, mittel-europei, arricchiti da medaglie e stemmi dall’allure militaresca: uno stile überchic che non ammette deroghe, che trova la sua colonna sonora perfetta nella maestosa Nona Sinfonia di Beethoven.

Infine, Lemaire: il suo uomo passeggia solitario sulla Rive Gauche negli anni settanta, la sua religione è il total black, i cappotti in lana sono avvolgenti, e si indossano con pantaloni slim, e maglieria raffinata: uno stile esistenzialista che porta subito alla mente la melodia sensuale e malinconica di Je suis venu te dire que je m’en vais di  Serge Gainsbourg.

(guarda anche: lo stile di Serge Gainsbourg)