Dalla vacanza al business, ecco 12 consigli per chi si trova nella città meneghina in primavera. Dall’ora di colazione alla notte

Vivace, creativa, multitasking. Milano si conferma “il posto dove esserci” soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Almeno una volta. Per divertirsi, mangiare, fare shopping, visitare mostre, perfino per dedicare qualche ora al lavoro fuori dal proprio ufficio abituale. Tra nuove aperture, restyling e locali di tendenza.

È sbarcato da poco il format straniero del dessert bar Tiramisù Delishoes, un’idea che viene da Barcellona e che propone i dolci al caffè (e non solo) insieme ai più noti brand di calzature per chi vuole deliziare il palato e gli occhi a 360 gradi. A partire dall’ora di colazione. Dalla mattina fino a cena c’è pure la nuova Langosteria Café Milano che, anche se è nota per i suoi piatti di pesce e di carne (quest’ultima fornita dall’unica macelleria stellata d’Europa, ossia Damini&Affini) consiglia un break anche di prima mattina per provare i dolci home made. 

Per chi ama l’arte e il “bello” la mattinata trascorre veloce alla Lisson Gallery Milan, primo spazio internazionale aperto dalla londinese Lisson. Il luogo riconosciuto nel mondo dell’arte contemporanea presenta mostre di artisti internazionali incorniciate da una vista mozzafiato sul giardino privato di Palazzo Atellani, dove si racconta che Leonardo da Vinci riposasse durante la lavorazione all’affresco dell’Ultima cena.

Per l’ora di pranzo (ma è aperto anche a cena o per l’aperitivo) in un ambiente minimal la swedish brasserie Björk fa assaporare piatti inusuali, come il Toast Skagen ai gamberetti con caviale nordico, maionese e senape svedese, o la tartar di cervo al topinambur. Tutto innaffiato da vino, birra o sidro. Oppure da provare sempre è il Nobu Milano che, dopo aver celebrato l’arrivo della primavera e della fioritura dei ciliegi in Giappone con una cena che ha unito lo stile fusion delresident Chef Antonio D’Angelo con la tradizione dei Fratelli Cerea del tristellato Ristorante “Da Vittorio”, propone il Timeless Taste anche per il prossimo giugno ma con un menu ancora top secret.

Nel pomeriggio, un altro place to be è l’Osteria della Triennale, su progetto di Ugo Fava (con Stefano Cerveni), dove fare un aperitivo o una cena tutti i giorni, dalle 3 fino a mezzanotte, assaporando cucina contemporanea easy, cocktail e vini sugli sgabelli con vista. Il Palazzo della Triennale inoltre è la sede del Design Museum dove sono esposte le icone del design. Chi ama il genere sa che insieme alla Design Week (12-17 aprile) Milano sfoggia il meglio di sé grazie anche al Salone del Mobile, è il punto di riferimento per chiunque sia interessato alle nuove tendenze in fatto di progettazione e arte.

Qualche ora da dedicare al lavoro? La Clubhouse Brera è la nuova location per il business e il coworking che si basa sulla condivisione di spazi e idee. Situata nell’edificio storico che ospitò, fino a un decennio fa, il Teatro delle Erbe, è ora uno spazio che funziona con la formula del membership club in cui professionisti, aziende, imprenditori, che operano nei settori più svariati, possono lavorare. L’open space dispone infatti di tavolini, poltrone e divanetti e zona bar/ristorante e di un giardino d’inverno per momenti e incontri di lavoro più informali e  sei piccole sale meeting con schermi di proiezione.

E per chiudere la giornata, fresco di inaugurazione l’hotel Room Mate Giulia, il terzo in Italia della catena spagnola guidata da Kike Sarasola, è un’alternativa moderna al solito albergo cool & young. Affacciato sulla centralissima via Silvio Pellico (a pochi metri da Piazza del Duomo e Galleria Vittorio Emanuele), qui imperano legno, pietra e colori caldi che sono la cifra dei designer Patricia Urquiola, che in collaborazione con Friederik Dewachter e Alberto Artesani, ha curato gli interni.

Ma se di dormire non ne volete proprio sapere, aperto fino alle 2 di notte c’è lo Sloan Square, un locale in continua evoluzione con impianto a vista di ben 24 spine e pompe, più di 400 etichette di birre diverse per un viaggio alcolico tra birrifici anglosassoni, americani, danesi, belgi e tedeschi.