Accessori giusti e di stagione che evocano gli anni Sessanta

In origine furono i marinai bretoni: nel 1858, una legge inglobava la maglia a righe nel loro guardaroba, con il nome marinière. In cotone, 21 strisce come le 21vittorie di Napoleone; prodotta esclusivamente da un’azienda manifatturiera della Bretagna, la Saint James (attiva ancora oggi). Queste regole esteticamente severe le hanno impedito di diventare, da subito, un fenomeno di tendenza.

Per farla entrare nell’immaginario femminile come oggetto del desiderio, simbolo di un’eleganza rilassata e (solo all’apparenza) noncurante, ci vuole una come Mademoiselle Coco, che, la inserisce nella sua collezione nautica del 1917, ad identificare una certa borghesia francese che amava passare le estati in Riviera, abbinandola a blazer e short.

Poi, le righe presero una piega sensuale addosso a Brigitte Bardot, mollemente sdraiata sulle spiagge della Costa Azzurra; furono molto sofisticate nell’interpretazione che ne ha dato Audrey Hepburn sul set di Funny Face ma anche ribelli, con l’avvento degli anni Sessanta e poi della beat generation, della Factory e delle it-girl come Edie Sedgwick, o, più tardi, di Blondie.

Le righe hanno vissuto innumerevoli interpretazioni e restyling, ma la loro versione che ancora oggi affascina di più uomini e donne è quella originale, languida, acerba ma sexy, sussurrata ma ammiccante. E in questa stagione si declina in nuance pop: su shorts e su zeppe in rafia, t-shirt e maglioni, cappelli alla marinaretta e vestiti dal fascino vintage.  

Leggi qui la declinazione maschile: Tra le righe