100 anni di sogni e storie Disney in 15 foto vintage
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100 anni di sogni e storie Disney in 15 foto vintage

di Simona Santoni

Era il 16 ottobre 1923 quando Walt Disney, insieme al fratello Roy, fondava lo studio cinematografico che ha dato vita a Mickey Mouse e Paperino. Oggi un colosso multinazionale con oltre 220mila dipendenti. Fabbrica di sogni e soldi. «Senza perdere di vista una cosa: tutto è iniziato con un topo»

«È divertente fare l’impossibile». Parola di Walt Disney che cent’anni fa, insieme a suo fratello Roy, creò quello che sarebbe diventato un impero di sogni, storie mirabolanti e magie d’animazione. Una favola lunga un secolo, la Disney, nata il 16 ottobre 1923 e passata tra gli occhi stupiti e adoranti dei Sette nani, l’arguzia di Mickey Mouse, il candore di Dumbo, la comicità di Paperino, l’eroismo di Mulan.

Walt Disney
Photo by Edward G. Malindine/Topical Press Agency/Getty Images
22 giugno 1951: Walt Disney arriva a Londra per vedere la première del suo ultimo film. Tiene in mano un modello del suo personaggio Paperino mentre guarda una copia del libro Disney “Alice nel paese delle meraviglie” da cui è tratto il film

Com’è nata la Disney

«Ho iniziato a realizzare il mio primo cartone animato nel 1920. Naturalmente allora erano cose molto rozze e usavo delle specie di piccole marionette», ha raccontato Walt Disney.

«È divertente fare l’impossibile»

Disegnatore e caricaturista, dopo aver lavorato insieme al fumettista e animatore coetaneo Ub Iwkers presso la Kansas City Film Advertising Company, che produceva annunci pubblicitari a disegni animati, nel 1922, a 21 anni, Walt Disney fondò lo studio cinematografico Laugh-O-Gram Films, che però già l’anno successivo fallì. Incentrato sulla realizzazione di cortometraggi d’animazione, si avvaleva del lavoro di creativi come lo stesso Ub Iwerkse (Oscar ai migliori effetti speciali per il film Gli uccelli di Alfred Hitchcock) e Friz Freleng, tra le menti dei Looney Tunes, e realizzò il corto Alice’s Wonderland, con l’attrice bambina Virginia Davis che interagiva con personaggi animati.

Walt si trasferì quindi da Kansas City a Los Angeles e, con il fratello maggiore Roy, il 23 ottobre 1923 fondò la Disney Brothers Studio, quella che oggi conosciamo come The Walt Disney Company, nome assunto dal 1986, vent’anni dopo la morte del suo fondatore. Era l’inizio di un’impresa mirabolante, che tra bassi e alti svettanti, ha portato lo studio americano ad essere il colosso multinazionale attuale, che oggi incorpora anche Pixar, Marvel e Lucasfilm.

Shirley Temple e Walt Disney
Photo by © Hulton-Deutsch Collection/Corbis/Corbis via Getty Images
La star bambina Shirley Temple consegna a Walt Disney un Oscar e sette statuette in miniatura per il suo primo lungometraggio animato “Biancaneve e i sette nani”, Stati Uniti, 1938 circa

Da Alice al coniglio Oswald fino a Topolino

Dopo che Walt raggiunse a Los Angeles il fratello Roy, che si stava riprendendo dalla tubercolosi, riuscì finalmente ad attrarre le attenzioni di distributori cinematografici sul corto Alice’s Wonderland e a firmare un contratto per una serie di corti animati. Per produrre le Alice Comedies, i fratelli fondarono il loro studio e convinsero sia la famiglia di Virginia Davis, che interpretava Alice, che il loro collaboratore Ub Iwerks a unirsi a loro a Hollywood.

Nel 1926 un altro passo: portato lo studio in Hyperion Street, il nome dell’attività fu cambiato in Walt Disney Studio. Dopo il successo di Alice e di una serie sul personaggio di Oswald il coniglio fortunato, Walt, insieme a Iwerks, iniziò a lavorare sulla sua creazione più famosa: benvenuto Topolino, alias Mickey Mouse! Con il suo ottimismo allegro Mickey Mouse faceva il suo debutto nel 1928 nel corto Steamboat Willie, con tanto di sonoro, novità straordinaria per quei tempi. Nel 1932 il primo dei 26 Oscar vinti da Walt Disney, ricevuto in onore di Topolino.

I Disney a Disneyland
Photo by Gene Lester/Getty Images
1955 circa: Walt Disney, sua moglie Lillian e la figlia Diane cavalcano una tazza di tè rotante a Disneyland, poco dopo la sua apertura, Anaheim, California

Sulle ali della popolarità strabordante di Topolino, Walt volle affrontare una nuova sfida: realizzare il suo primo film. Nel 1934 iniziò quella che da alcuni dell’ambiente hollywoodiano fu definita «follia Disney», tra lo scetticismo dello stesso Roy, dal budget gigante che superò del 400% le previsioni e richiese oltre 300 tra animatori. In un’epoca in cui nessuno credeva nel lungometraggio d’animazione, ecco che poco prima di Natale 1937 debuttò Biancaneve e i sette nani, primo Classico Disney, ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm. Fu un tripudio e a tutt’oggi il film, al netto dell’inflazione e includendo le varie riedizioni, è uno dei primi dieci incassi della storia del cinema americano. A Walt Disney un altro Oscar onorario, composto di una statuetta di dimensioni normali e sette in miniatura, consegnato da Shirley Temple.

«Disneyland continuerà a crescere finché ci sarà immaginazione»

Seguirono Pinocchio, Dumbo, Bambi, Cenerentola, Alice nel Paese delle meraviglie… E la prima grande meraviglia in scala naturale, Disneyland, inaugurato nel 1955 nella periferia di Los Angeles, il primo di una serie di parchi a tema. «Voglio che assomigli nient’altro al mondo… e che sia circondato da un treno», vagheggiava Walt. I tanti che prevedevano un fallimento spettacolare furono di nuovo smentiti. «Disneyland non sarà mai completata. Continuerà a crescere finché ci sarà immaginazione nel mondo».

E dopo la morte di Walt, nel 1966, ecco il Walt Disney World in Florida, inaugurato da Roy Disney nel 1971, quindi il Tokyo Disneyland nel 1983, il Disneyland Paris nel 1993, l’Hong Kong Disneyland nel 2005, fino al recente Shanghai Disney Resort, anno 2016. E in mezzo tante fasi oscillanti per la Disney, tra debiti, passaggi di proprietà e licenziamenti, fino ai nuovi fasti degli anni Novanta, con Alladin (1993) e Il re leone (1994).

«Non perdiamo di vista una cosa: tutto è iniziato con un topo»

Inanellati l’acquisto della 21st Century Fox, il controllo di Hulu e il lancio della piattaforma di streaming Disney+, oggi The Walt Disney Company è una multinazionale con un fatturato di 82,7 miliardi di dollari e oltre 220mila dipendenti: una fabbrica di sogni e di soldi. Tra numeri esorbitanti e un settore complicato in continua trasformazione, il motto degli Studios è sempre quello reso celebre da Walt Disney: «Se puoi sognarlo, puoi farlo».

In attesa del film live action con protagonista Rachel Zegler, la Disney celebra il suo secolo di vita rilasciando il 16 ottobre 2023 su Disney+ Usa Biancaneve e i sette nani restaurato in 4k. C’era una volta la Disney, e ci sarà ancora. Come disse Walt: «Spero solo che non perdiamo di vista una cosa: tutto è iniziato con un topo».