Tra fine anno e inizio di quello nuovo molte mostre arrivano al finissage: eccone alcune da non perdere.

A palazzo Chiablese si parla di Henri Matisse, ma non solo. C’è tutto il suo entourage, un contesto di cui il pittore francese fu forza motrice: capogruppo dei Fauves, antagonista di Picasso e critico del cubismo, discepolo affettuoso della generazione precedente, maestro di quella successiva, degli espressionisti europei, grande collezionista di arte primitiva e orientale. La mostra torinese mette l’accento proprio sulla sua centralità fluida: figura influente per tutta la prima metà del XX secolo, Matisse non rappresenta solo se stesso ma il suo tempo. E resta imprescindibile per gli sviluppi di quella a venire. Matisse e il suo tempo, Palazzo Chiablese, Torino. Fino al 14 maggio.

La mostra antologica di Philippe Parreno in Hangar Bicocca è un’esperienza entusiasmante tanto per gli amanti dell’arte quanto per i profani. Perché non servono le didascalie per attraversare questa esposizione dentro la quale si “naviga” soffermandosi come, dove e quanto piace. Per poco meno di due ore gli eventi si succedono: luci, suoni e video installazioni trasportano il pubblico, che Parreno non vuole spettatore ma partecipe, in un percorso emozionale che ha la stessa fluidità e capacità di penetrazione della musica. Philippe Parreno: Hypothesis, Hangar Bicocca, Milano. Fino al 14 febbraio.

Balthus è uno degli artisti più originali del 900, tanto per il suo essere anacronistico, ostinatamente attaccato a una pittura che si rifà a Masaccio e a Piero della Francesca, tanto perché racchiude nel suo lavoro tutte le inquietudini della sua epoca. Questa ambivalenza è la cifra stilistica di un’opera inevitabilmente affascinante e la retrospettiva bipartita (alle Scuderie del Quirinale e Villa Medici) dedicata al conte de Rola è certamente imperdibile anche per il legame che egli intrattenne con la città di Roma e l’antica dimora sede dell’Accademia di Francia. Questa finisce per fornire le ambientazioni, un archetipo di antico per le sue rappresentazioni, e verrà restaura da Balthus stesso che la trasformerà nella proiezione della sua pittura. Balthus, Scuderie del Quirinale e Villa Medici, Roma. Fino al 31 gennaio.

In tempi come quelli attuali, in cui una diffusa laicità viene messa sotto accusa da sussulti religiosi, riscoprire la rappresentazione del sacro come venne interpretata nell’arte tra Ottocento e Novecento è una non trascurabile occasione di riflessione. Bellezza Divina fa perno su tre nomi di assoluto richiamo per il grande pubblico – Vincent Van Gogh, Marc Chagall e Lucio Fontana – ma riunisce una selezione ben più vasta di artisti fondamentali e va a riscoprire un tema iconografico classico, che per questo non può essere dimenticato. Bellezza Divina, Palazzo Strozzi, Firenze. Fino al 24 gennaio.

A Cremona da 11 anni a questa parte si svolge un rassegna internazionale dedicata al mondo dell’illustrazione, un’arte oggi in grande spolvero. Sono 48 gli illustratori selezionati da una rosa di 700 candidati esposti in mostra assieme ai vincitori dello scorso anno e all’ospite speciale Beppe Giacobbe, con le sue copertine di libri e note immagini pubblicitarie che ricorda soprattutto questo: l’illustrazione non va mai discinta dalla comunicazione. E pertanti, a strutturare la mostra, come da copione, c’è un tema, che quest’anno si riassume nella nota sigla di richiesta d’aiuto: SOS. SOS, Mostra Internazionale di Illutratori Contemporanei, Santa Maria della Pietà, Cremona. Fino al 31 gennaio.