Dagli artisti coreani ospiti d’onore all’arte digitale sulla facciata del Grand Palais, ecco le quattro cose da non perdersi durante la fiera dell’arte parigina

143 gallerie, 22 paesi partecipanti, tra i quali Colombia, Iran e Azerbaijan al loro debutto assoluto: l’edizione 2016 di Art Paris Art Fair, la fiera dedicata all’arte in qualsiasi sua forma d’espressione, dalle performance alla fotografia passando per il design, inizia il 31 Marzo, e dura fino al 3 Aprile.

Ecco i quattro appuntamenti da non perdere:

Corea del Sud: il paese invitato d’onore di quest’anno arriva con 8 gallerie di Seul e circa 80 artisti. Invito che nasce come parte finale di una trilogia, quella dedicata all’esplorazione delle scene artistiche dell’Est, la Corea del Sud riflette, con il guest-curator Sang-A Chun sulla varietà storica dell’offerta del paese, con lavori che spaziano dagli anni sessanta ad oggi. Gli artisti da tenere d’occhio? Il pittore Lee Kun Yong, Moon Beom e Kiwon Park.

La facciata del Grand Palais: inclusiva rispetto alle diverse forme d’arte, l’Art Paris Art Fair non si fa mancare l’arte digitale. Sarà proprio grazie ad essa che la facciata del Grand Palais si illuminerà ogni sera, dalle sette a mezzanotte, di monumentali proiezioni, lavori mai visti prima d’ora di sei artisti provenienti da Azerbaijan, Corea, Svizzera e Francia.

Daum: il partner ufficiale della fiera è il marchio di cristalleria Daum, più di un secolo di storia, e la capacità di cogliere da sempre le correnti artistiche e trasporle su vetro, come successo con i pezzi dedicati all’Art Decò, Dalì e Braque. In questa cornice Daum presenterà una serie di pezzi dedicati alla street art insieme al più famoso tra gli artisti francesi del settore, Jérôme Mesnager, insieme ad Alain Séchas, più influenzato dal mondo delle comic-strip, e a Cyril Phan, nome d’arte Kongo, una delle più autorevoli figure nel mondo della graffiti art.

Special project: per la prima volta nella sua storia, l’Art Paris Art Fair presenta una serie di lavori preziosi dal passato o prodotti esclusivamente per la fiera. I tre progetti, a Nord e Sud dei muri del Grand Palais, portano le firme di Dia Al-Azzawi, l’iracheno che nel 1978 ha creato 12 quadri (serie Hanging Poems) che riflettono sulle sette odi islamiche, i Mu‘allaqāt, Emmanuel Régent, il pittore conosciuto per i suoi paesaggi, che per l’Art Fair ha prodotto ex novo una serie di quadri chiamati L’entre monde, e Erró, l’artista dall’Islanda che tra il 1987 e il 1996 ha riflettuto sull’immaginario delle superdonne, belle e mortali, con una serie di quadri su tela, intitolati Femme Fatales.