A Londra, le galassie visive dell’artista italiano più emergente interpretate dalle musiche di Stefano Trevisi

Le installazioni e le sculture a volte suonano. E’ la magia dell’arte e della musica quando si uniscono, regalata da Paolo Cavinato insieme al compositore Stefano Trevisi nella mostra Beyond Sight. L’artista italiano, dopo l’esperienza di sei mesi trascorsi a Shangai nella residenza artistica della Swatch, a Londra presenta i suoi ultimi lavori. E anche opere ormai divenute classiche del suo repertorio artistico.

Le installation-scapes composte da fotografie, specchi, legno e altri svariati materiali proiettano chi guarda in una dimensione di sogno: frammenti di pensieri che si fanno tasselli di puzzle work. E poi c’è il mistero, quello che accompagna sempre le creazioni di Cavinato e tiene viva la fantasia: bisogna sempre interpretare quale pensiero stia dientro alla fitta trama di linee, al gioco di intrecci materici. E’ un castello di sensazioni, sovrapposizioni, collage che inevitabilmente e indissolubilmente rimanda un po’ a Kafka: prima o poi Cavinato riuscirà a trovare la risposta che cerca. Intanto indaga, scandaglia, sovrappone, anche gioca. Con le varie forme di arte, con gli spettatori.

Sono, infatti, opere che divertono sempre quelle di Cavinato, labirinti dolci e sinuosi in cui perdere il segno e il senno, almeno per un po’, uscendo dalla realtà per seguire i corridoi, attraversare gli spazi fitti, densi. In questa esposizione londinese, per ritrovare il filo di Arianna un aiuto lo dà la musica: Paolo e Stefano collaborano da molti anni, grazie  a un’affinità elettiva che ne fa un duo assai rodato. E Trevisi mostra in questa circostanza una vena creativa particolrmente felice.

Un’interazione di note e oggetti che trova nello spazio della Rosenfeld Porcini Gallery un palcoscenico ideale in cui rincorrere lo spettatore, stuzzicarlo, sorprenderlo.

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Paolo Cavinato, Spazio visivo | Beyond sight

Rosenfeld Porcini, Londra

Sino al 30 settembre