

Perché Chappell Roan è la popstar preferita della tua popstar preferita
Barocca e vistosa, vittoriana ma anche freaky, è la nuova principessa del pop queer americano. Che strega con i suoi look stravaganti, ora da Giovanna d’Arco con dardo di fuoco, ora da Statua della libertà. Paladina della cultura drag, le sue canzoni dall’atmosfera anni ’80 hanno testi così sfacciatamente espliciti. A star is born
Vittoriana ma anche freaky, barocca e vistosa, ora alla Wonder Woman, ora alla Cher. Dai lunghi capelli rossi vaporosi e dalla voce potente, Chappell Roan è impossibile da ignorare. Che si esibisca come Giovanna d’Arco con dardo di fuoco come agli Mtv Video Music Awards o come wrestler in un ring come al Lollapalooza festival, Chappell Roan è un meteorite che infiamma il cielo. Un’esplosione magnetica e kitsch.
È «l’artista preferita del tuo artista preferito», come ha detto lei stessa, da dichiarata fan del mondo delle drag queen, rivisitando la frase «sono la drag queen preferita della tua drag queen preferita» di Sasha Colby, vincitrice del RuPaul’s Drag Race.
Dai testi sfacciatamente queer, canzoni dall’atmosfera anni ’80 ed estetica massimalista, ecco perché Chappell Roan è la nuova principessa del pop americano.
Il pop queer di Chappell Roan
Ventiseienne del Missouri, da cristiana timorata di Dio cresciuta in una piccola comunità conservatrice, Chappell Roan è diventata una queer pop queen. Idolo della Generazione Z americana, paladina della cultura drag, si ispira al pop della prima Lady Gaga che scalda con frasi sessualmente esplicite.
Le sue canzoni hanno un’eco estasiata nella comunità Lgbtq+ perché parlano in maniera schietta e genuina di esperienze queer.
Il suo album di debutto The rise and fall of a Midwest Princess, uscito poco più di un anno fa, è tra i dischi migliori del 2023. Eclettico e vivace, alterna brani giocosi e provocatori a ballate introspettive.

L’identità queer e la sessualità non sono sussurrate ma gridate. Chappell Roan è esplicita e lussuriosa in Red wine Supernova, con la sua Brigitte Bardot che sul ponte le ha mostrato cose che non sapeva, “mi ha messo i canini sul lato del collo” (“Put her canine teeth in the side of my neck”), e l’invito a seguirla a casa sua, sul suo “letto king size”. Voluttuosa ode lesbica.
Ecco, poi, Femininomenon, canzone caoticamente femminista che spinge sul ritmo (“dude, can you play a song with a fucking beat?”) e addita gli stereotipi di genere propinati alle donne.
Super graphic ultra modern girl è un inno pop queer che Chappell Roan ha dedicato alla comunità Lgbtq+. «L’ho scritta per loro». Ecco poi Pink Pony Club, dolce brano di emancipazione, da ragazza del Midwest che sogna la cultura dei bar gay e dei club drag di West Hollywood. Che vuole semplicemente essere se stessa, in uno spazio sicuro, mentre gli stivali da cowboy flirtano con brillantini e glitter.
I look deliziosamente stravaganti di Chappell Roan
Ma Chappell Roan è più di una cantante. È una performer che fa della teatralità un elemento irrinunciabile e di cui non si riesce a fare a meno. Con fascino vintage ed esuberanza da ragazza pon pon, ogni suo look è abbagliante. È la regina della moda sgargiante, dichiaratamente debitrice della cultura drag. La stravaganza dei suoi vestiti è enfatizzata dal trucco, uno velo bianco spesso sul viso e ombretti scintillanti.
«Adoro apparire carina e spaventosa. O carina e pacchiana… O semplicemente non carina; adoro anche questo», ha detto a The Tonight Show. Aveva addosso un abito piumato nero ispirato al balletto Il lago dei cigni. E poi si è trasformata in cigno bianco per l’esibizione.

Al Governors Ball, festival musicale di New York, ha sfoggiato un completo da Statua della libertà, con trucco verde dalla testa ai piedi. «Sono travestita dalla regina più grande di tutte», ha detto. «Ma nel caso in cui vi foste dimenticati, sui miei graziosi piedini c’è inciso “Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi”. Che significa libertà per i diritti trans. Libertà per i diritti delle donne».
Ha reso omaggio ad Hannah Montana, una delle sue più grandi ispirazioni da bambina, sfoggiando in concerto un mini abito rosa bubblegum con paillette, stivali scintillanti e lunga parrucca bionda. «Onoro me stessa da giovane diventando la persona che desideravo essere quando ero piccola», ha scritto su Instagram Chappell Roan, che di Miley Cirus adora il suo senso di libertà. «Fa qualsiasi cosa e funziona. Miley mi fa sentire libera».
Sul red carpet dei VMA sembrava una regina guerriera medievale, con lungo mantello verde di velluto, spada opulenta, unghie ad artiglio XXL e collana con croce gotica. Un po’ strega, un po’ sovrana.

Caduta e ascesa di una principessa del Midwest
E pensare che nel 2022 Chappell Roan era l’artista di apertura dei concerti di Olivia Rodrigo. Solo pochi mesi dopo, a febbraio 2023, la sua prima tournée come artista principale con il Naked in North America Tour.
Se sin da piccolina aveva il desiderio ardente di diventare una star, non è stato tutto facile per lei. Nata nella piccola cittadina di Willard, Missouri, cresciuta come devota cristiana, era affascinata e scandalizzata dalla musica pop di fine anni 2000 e da popstar come Lady Gaga e Katy Perry.
Dopo aver pubblicato alcuni brani online, a 17 anni firmò con l’Atlantic Records, che era rimasta colpita dai suoi video su YouTube. Poco dopo il trasferimento a Los Angeles, il suo primo approdo in una grande città.
Dopo una notte all’Abbey, bar gay di West Hollywood, scrisse Pink Pony Club. Ma nell’“ascesa e caduta di una principessa del Midwest” era il tempo della caduta: l’Atlantic la abbandonò e lei dovette tornarsene a Willard. Si mise a lavorare in un chiosco per racimolare soldi per tornare in LA. E ci ha provato di nuovo. Questa volta, infine, era tempo di ascesa.
The rise and fall of a Midwest Princess ha pian piano scalato le classifiche mondiali, raggiungendo il primo posto in Irlanda, Nuova Zelanda e Regno Unito, tra i primi cinque nella Billboard 200 degli Stati Uniti e in Australia.
Il suo vero nome? Kayleigh Rose Amstutz. Nel suo nome d’arte, Chappell è in onore di suo nonno Dennis K. Chappell, morto di cancro al cervello. Roan deriva invece dalla sua canzone preferita The Strawberry Roan del cowboy californiano Curley Fletcher, storia di un addestratore di cavalli che incontra la sua anima gemella in un pittoresco roano color fragola.

Lo stress della fama, in attesa dei Grammy
Dopo le sue prime nomination agli MTV Video Music Awards e il suo primo premio come Best New Artist, c’è da scommetterci che le candidature ai Grammy Awards 2025 risuoneranno del suo nome.
Chappell Roan intanto vive il successo in maniera controversa ma lucida, senza il timore di denunciare gli eccessi dei fan. Su TikTok ha detto senza mezzi termini: «Non mi interessa che abusi e molestie, stalking o altro, siano una cosa normale da fare a persone famose o un po’ famose. Non mi interessa che sia normale».
Sa fare anche dei passi indietro, per tutelare la sua salute. Si è ritirata bruscamente dall’All Things Go Music Festival di fine settembre, affermando di dover dare priorità alla sua salute, minata dallo stress opprimente delle ultime settimane. «Voglio essere presente quando mi esibisco e offrire i migliori spettacoli possibili».
Al Guardian, quattro giorni dopo la vittoria ai MTV VMAs, ha confessato di soffrire di una grave depressione, dovuta al fatto di non riuscire più a fare le cose che più ama fare: «Andare al parco, fare pilates, fare yoga: come faccio a farlo in modo sicuro senza essere perseguitata o molestata?».
Sul red carpet dei VMA ha affrontato un fotografo che le aveva urlato contro. Ed è subito diventato virale. «Pensano che mi lamenti del mio successo. Mi lamento di essere abusata».
E visto che in America quando incombono le Presidenziali tutto diventa a tema elettorale, recentemente Chappell Roan è stata accusata di non esporsi politicamente. Fino all’esasperato endorsement a Kamala Harris, che in passato aveva accusato di non fare abbastanza per i diritti trans: «Leggete il labiale: no, non voterò per Trump e sì, metterò sempre in discussione chi è al potere e chi prende decisioni sulle altre persone e difenderò ciò che è giusto e ciò in cui credo». Schietta e teatrale, certamente. A star is born.