Dalla Corea a Parigi, i musei più ‘green’ del mondo
Dal MuSe di Trento, progettato da Renzo Piano, al Museo Quai Branly di Parigi, firmato da Nouvel, abbiamo selezionato alcuni dei musei tra i più ‘virtuosi’ per il loro impegno nel riciclo, nella sostenibilità e per il vasto programma volto a sensibilizzare il pubblico sulle tematiche ambientali ed eco-sostenibili
Un museo verde è un museo che incorpora concetti di sostenibilità nelle sue operazioni, programmazione e struttura. Molti musei “ecologici”, anzichè produrre mostre ex-novo, utilizzano le loro collezioni per presentare mostre, eventi e progetti per sensibilizzare il pubblico su tematiche ambientali ed eco-sostenibili. Tanti musei, ma non tutti, sono ospitati in edifici caratterizzati da architetture e tecnologia sostenibili. Quelli definibili “verdi” interpretano le proprie pratiche sostenibili per presentare modelli virtuosi di comportamento. Tra i tanti esempi, abbiamo selezionato alcuni dei musei più ecofrendly del mondo.
A due passi dalla Torre Eiffel si trova il più esotico dei musei di Parigi, il Museo Quai Branly. Nato da un progetto di J. Nouvel e aperto solo nel 2006, questo museo etnologico è dedicato alle culture primitive di Asia, Africa, Oceania e Americhe. Il Quai Branly è definibile ‘green’ sotto molteplici aspetti, partendo proprio dall’erezione di un muro vegetale di 800mq: questa sorta di “giardino verticale” è in grado di incrementare notevolmente l’aria verde cittadina, garantendo una minore dispersione termica sia nella stagione invernale che in quella estiva. Qui si trovano pannelli fotovoltaici e sonde geotermiche per il riscaldamento e la facciata “green”che dà sulla Senna rappresenta un mix perfetto tra bellezze architettonica, innovazione e sostenibilità.
Tra i ‘musei green’, senza dubbio la medaglia d’oro va alla California Academy of Sciences. Questa storica istituzione scientifica situata a San Francisco, combina istruzione, sensibilizzazione alle tematiche ambientali e ricerca scientifica in maniera innovativa, attirando visitatori da tutto il mondo. L’Academy ha anche un altro primato, quello di essere incredibilmente grande: è composta da ben 11 edifici interni, tra cui un acquario, una grande serra che ospita una foresta tropicale in miniatura, un museo di storia naturale e un planetario. L’iconica location nel Golden Gate Park, rende l’impegno ambientale del museo ancora più visibile. Il suo inconfondibile tetto verde e “vivo”, è stato progettato da Renzo Piano e completato nel 2008, ed è fonte di energia, controlla le acqua reflue e serve come fonte di nutrimento per i numerosi esemplari di piante ospitate (più di 46 milioni!). L’aspetto più notevole è proprio il suo impegno pubblico per l’educazione ambientale e la promozione della sostenibilità.
Il MuSe, inaugurato a Trento nel 2013, è uno dei più ‘ecosostenibili’ musei d’Italia. Situato nel quartiere Le Albere, dove era stata riqualificata l’ex fabbrica Michelin, il Museo delle Scienze di Trento, progettato da Renzo Piano, ha ottenuto lo scorso anno la certificazione LEED Gold, rilasciata dall’Associazione Green Istituto per la Certificazione degli Edifici di Washington DC. Tecniche costruttive e risparmio energetico e un ampio utilizzo di fonti rinnovabili, sono aspetti fondamentali come anche la scelta dei materiali ecosostenibili e delle modalità di costruzione. La struttura si sviluppa su cinque piani più un seminterrato ed è fornita di una curatissima serra tropicale che interpreta la biodiversità planetaria.
Quando è stato inaugurato nel 2011, il National Museums Liverpool, situato sul lungomare della città – patrimonio mondiale dell’UNESCO – ha segnato un nuovo capitolo nei progetti di edilizia sostenibile. Il progetto prevede un impianto di “trigenerazione” ad alta efficienza energetica, un sistema combinato di calore ed elettricità che genera in modo efficiente calore, raffreddamento ed elettricità. Un mix di combustibili a basso contenuto di carbonio ed energia rinnovabile alimenta l’impianto. Inoltre, il Liverpool Museum è una delle tante organizzazioni in tutto il mondo ad aver dichiarato un’emergenza climatica ed ecologica.
Il Museo di storia di Ningbo presenta un design unico, creato dall’architetto vincitore del Premio Pritzker 2012, Wang Shu. L’edificio è stato costruito con le macerie rimaste dai siti di demolizione in tutta la provincia ed è stato costruito utilizzando tecniche tradizionali. L’idea era quella di utilizzare i materiali già disponibili in modo efficiente, oltre a testimoniare la moderna abitudine del paese alla demolizione e alla ricostruzione. Questo museo, che ricorda una montagna rovesciata, esplora l’arte e la cultura della regione cinese di Ningbo.
Il Museo della Preistoria Jeongok in Corea, progettato dallo studio di architettura francese X-TU, è un altro museo costruito pensando alla sostenibilità. L’edificio, inaugurato nel 2011, comprende una doppia parete per l’efficienza energetica. Inoltre è realizzato in materiale che riflette la luce, consentendo di mantenere un clima interno stabile. Si trova in un importante sito paleolitico, dove fu scoperta la prima ascia acheuliana nell’Asia orientale (1,5 milioni di anni fa!). Il museo potrebbe sembrare scintillante e spaziale, ma in realtà la struttura cerca di coesistere armoniosamente con l’ambiente naturale, fungendo fisicamente da soglia tra i tempi moderni e quelli arcaici. La forma morbida e arrotondata si snoda attorno al sito, rendendo omaggio al paesaggio acquatico che originariamente esisteva nelle vicinanze.









