Festival di Sanremo 2023, gli ospiti più apprezzati da Icon

Festival di Sanremo 2023, gli ospiti più apprezzati da Icon

di Andrea Tenerani, Saturnino

73esimo Festival della Canzone Italiana, i cantanti in gara e gli ospiti che abbiamo apprezzato di più

«Non siamo qui per criticare, ma per condividere cosa ci è piaciuto», racconta Andrea Tenerani, direttore di ICON che ha ospitato Saturnino sul proprio divano (luogo preferito di cronache per almeno 10 milioni e 757 mila di italiani —solo nella prima serata) in occasione della finalissima della 73ma edizione del Festival della canzone italiana. Perché alla fine, Sanremo piace. Ma anche se non piace, lo si guarda. Lo si guarda attraverso i social, perché per molti la rete è quasi meglio della sala del teatro (ci sono più di 600 mila Tweet da leggere e oltre 130 mila post da “slidare” su Instgram all’hasthag #Sanremo2023 — e mancano ancora 3 ore al gong finale), lo si guarda per gli abiti, sul palco hanno sfilato quasi 30 Maison tra Haute Couture e gioielleria. Piace, o forse no, perché ci sono nomi della storia musicale antica (I Cugini di Campagna, Gino Paoli, i Pooh, Al Bano, Massimo Ranieri, e lo stesso co-conduttore di Amadeus, Gianni Morandi) e della musica contemporanea (Blanco, Gianmaria, Mahmood, Fedez, Salmo).

«Tutte le cose più interessanti che ho ascoltato in termini di sonorità, e devo dire che lo noto dalle ultime quattro edizioni del Festival di Sanremo, portano la firma di Dardust, che tra l’altro è un mio concittadino, ha origini ad Ascoli Piceno», commenta Saturnino. «Ha iniziato un percorso in ascesa producendo “Soldi” di Mahmood, da quel momento ogni suono interessante nella nuova scena musicale nasce da lui, un impressionante pianista, musicista e compositore che ben porta alto il manifesto di musica intesa come massima espressione di linguaggio».

Insomma, Sanremo è Sanremo, ed è così forte, comunque vada, che riesce a ridurre del 17% le visite su Pornhub, piattaforma leader nell’intrattenimento per adulti. Il momento di down in assoluto? Mentre cantavano i Pooh. «La musica unisce, emoziona, racconta qualcosa che abbiamo dentro un po’ tutti noi», racconta Saturnino. «Tra i nostri preferiti, Coma Cose, con un pezzo favoloso. Un inno all’amore che trionfa, un brano che parla d’amore, della sua forza e delle sue difficoltà in cui l’addio non è un’opzione». Tra i moderni Lazza (classe 1994), «con la sua romanticità cruda, per me ha già vinto». Le emozioni si susseguono sul palco dell’Ariston, «Gianni Morandi, elegante, divertente, incontenibile. Colapesce Dimartino, che magnetismo! Un cantautorato sentimentale, bello il duetto con Carla Bruni e il pensiero condiviso universalmente: “io lavoro per non stare con te”. Elodie, niente da dire, un grande brano».

E poi il nostro Gianmaria, nuovo talento della musica italiana che ha posato per l’obiettivo di Icon in occasione del lancio del suo nuovo album “Mostro”. Un ragazzo con le idee chiare, uno stile dichiarato con una voce inusuale. Opinioni positive anche per Paola e Chiara, Marco Mengoni, per il sentimento con cui scrive, la sensibilità sincera, la canzone che è già nelle orecchie di tutti noi. E poi Ariete, un fantastico fumetto che descrive la sua nuova generazione con quel suo entusiasmo giovanile di dichiarare amore e libertà. Sanremo è sì uno spettacolo estetico, ma nel suo insieme sta scrivendo un capitolo della storia della musica italiana.