Scritto in collaborazione con le detenute dell’Istituto di reclusione La Giudecca, il cantautore ha presentato il brano durante un cocktail nell’hotel veneziano

All’istituto di reclusione femminile della Giudecca, Jack Jaselli ci sarebbe dovuto andare una volta sola. Poi l’esperienza umana con le detenute lo ha convinto a voler tornare.

Il progetto alla base era quello di Note Indisciplinate, sostenuto dall’organizzazione No Profit Closer, che voleva offrire un’occasione di intrattenimento educativo alle ospiti dell’istituto, nella convinzione che la musica sia anche motore di integrazione sociale. Da lì nasce Nonostante tutto, canzone scritta a 76 mani, dove le detenute hanno scelto ognuna una parola legata al tema della libertà. Un vocabolario orchestrato dal cantautore, e dalle musiche di Max Casucci.

Il video del pezzo si ambienta tra le altre location anche nel raffinato hotel lagunare Metropole, che ha voluto ospitare negli scorsi giorni un cocktail alla presenza dello stesso cantante e di alcune delle detenute.  Un evento fortemente sostenuto da Gloria Beggiato, mecenate e collezionista d’arte proprietaria della struttura

Metropole è da sempre attento a sostenere le iniziative sociali che vengono organizzate a Venezia. Note Indisciplinate inoltre ci ha colpito subito, non solo perché coinvolge una realtà complessa e delicata come quella dell’Istituto di reclusione femminile della Giudecca, ma perché vede protagoniste le donne, storie diverse, vissuti da raccontare e la musica.