Quando l’acqua diventa un’opera d’arte!

Quando l’acqua diventa un’opera d’arte!

di Elena Bordignon

L’acqua è un potente elemento della natura e una delle fonti vitali della vita. Essenziale per l’ecosistema, la sua importanza si rivela anche nelle creazione degli artisti

Contenuto o contenitore, sfondo o immenso colore da cui trarre ispirazione, l’acqua è stata la fonte visionaria per molte opere d’arte. L’uso dell’acqua, soprattutto nell’arte del paesaggio, è abbastanza comune. Non possiamo iniziare la nostra correlata, senza citare due pittori di epoche e stili diversissimi, ma entrambi importanti per la storia dell’arte. 

Il primo è Claude Monet, il celebre pittore impressionista che ha realizzato diverse serie di opere dedicate all’acqua, come le sue ninfee e le vedute costiere. Ci spostiamo di un secolo ed è doveroso citare l’artista inglese David Hockney, conosciuto per la sua ossessione per le piscine, diventate soggetti principale dei suoi dipinti. Nel quadro A big splash, una delle sue opere più famose. Nel quadro sono raffigurate due fronti d’acqua; mentre gli spruzzi nella piscina denotano la turbolenza e la profondità dell’acqua, il resto della piscina è tranquillo. Riflette la profondità, il tumulto e la serenità allo stesso tempo.

Dalla pittura all’installazione. Citiamo una delle opere tra le più conosciute di Pino Pascali, artista tuttora in mostra nella sede di Milano della Fondazione Prada (fino al 23/09). L’opera ispirata all’acqua è 32 mq di mare circa del 1967. L’installazione consiste in un suggestivo ‘allestimento ambientale’ che si compone di 30 vasche di alluminio zincato contenenti 2400 litri d’acqua colorata con blu di metilene, nel quale, grazie all’interazione di questi due elementi, il colore diventa l’elemento fondante.


“Pino Pascali”, Fondazione Prada, Milano. Foto Roberto Marossi. Courtesy Fondazione Prada

L’acqua è uno degli elementi fondamentali della poetica di Bill Viola, per la sua trasparenza, per la sua capacità di velare e di rivelare, per la sua implicazione materiale e simbolica. L’acqua è la materia principale dei ritratti della serie Water portraits dove alcune persone appaiano immersi in un acquario. Gli occhi socchiusi, le braccia lievemente aperte, il corpo rilassato, fluttuano in un’acqua primordiale apparentemente immobili.


Bill Viola, Five Angels for the Millennium-Departing Angel, 2001 © Bill Viola Studio, Photo Kira Perov

Dalla trascendenza di Viola all’ironia di Bruce Nauman. Citiamo una sua fotografia dal titolo Self Portrait as a Fountain (1966-1967). Nell’immagine si vede l’artista a torso nudo mentre sputa un getto d’acqua. Il riferimento  palese è “Fountain” di Duchamp: l’orinatoio che provocatoriamente il grande artista dadaista ha esposto come opera d’arte ready made nel lontano 1917. 


Bruce Nauman, Self Portrait as a Fountain, 1966-1967

Un altro artista è fortemente ispirato dall’acqua, il danese Ólafur Elíasson. Tra le sue tante opere dove utilizza l’acqua, citiamo la suggestiva Beauty (1993). L’opera è costituita da un sottilissimo strato di gocce d’acqua che cadono dal soffitto e da un apparecchio che proietta la luce nell’acqua con un angolo preciso. Quando lo spettatore si trova nel punto giusto, sulla superficie dell’acqua diventa visibile un effetto visivo che ricorda un arcobaleno. Nell’opera più recente In Big Bang Fountain (2014) Eliasson utilizza una luce stroboscopica per illuminare una fontana d’acqua pulsante, facendo sembrare che gli schizzi d’acqua si congelino in una sequenza in continua evoluzione di forme scultoree uniche e imprevedibili, ognuna delle quali dura solo un istante.


Olafur Eliasson, Beauty, 1993 jpg

Il collettivo giapponese ‘Mé’  ha realizzato nel 2019 un’installazione molto scenografica. Uno spicchio di mare aperto incapsulato in una stanza del Mori Art Museum di Tokyo, che potrebbe sembrare un miraggio. L’opera ha per titolo Contact ed è un paesaggio iperrealista a grandezza naturale. La grande scultura è stata posizionata davanti a una finestra in modo da sfruttare i riflessi della luce  per  simulare il moto delle delle onde e il mutare della superficie dell’acqua nel corso della giornata.


Me – Contact – Mori Art Museum

L’artista svizzero Urs Fischer ha realizzato la scultura pubblica Wave (2018) che consiste in un’installazione monumentale e abbagliante realizzata in argilla ed è ricoperta da un materiale che riflette la luce. In questa scultura vediamo la potenza e la flessibilità dell’acqua. Ogni curva, ogni movimento dell’opera, grazie ai mutevoli riflessi della luce, sembra muoversi davanti ai nostri occhi. 


Urs Fischer’s public sculpture Wave closes this Thursday, November 30, at Place Vendôme in Paris

Nell’edizione del 2017 della famosa kermesse Skulptur Projekte Münster, una tra le più  famose artiste turche contemporanee, Ayse Erkmen, ha creato, sul porto di Münster un singolare intreccio di scultura, performance art e land art. Erkmen ha scelto come location il porto interno di Münster. Appena sotto la superficie dell’acqua tra il vivace Nordkai (molo settentrionale) e l’industrializzato Südkai (molo meridionale) ha installato una passerella che collega le due sponde del fiume. Ha creato l’impressione che i visitatori stiano camminando sull’acqua.


Ayse Erkmen, On water 2017 – Foto Roman Mensing – Skulptur Projekte 2017

Anche l’artista danese Jeppe Hein ha fatto dell’acqua uno degli elementi fondamentali per le sue installazioni. E’ diventato famoso per aver creato delle suggestive sculture pubbliche grazie a degli studiatissimi getti d’acqua. Una di queste è Space in Action – Action in Space (2002) ed è formata da getti d’acqua che creano un muro circolare e che si disattivano quando il visitatore si avvicina e può entrare nell’area centrale per essere poi di nuovo circondato dagli zampilli.


Jeppe Hein, Water feature in sculpture garden Rijksmuseum Amsterdam